INTESA VICINA - Dopo la Pirelli anche la Pininfarina potrebbe prendere la via dell'estremo oriente. A cambiare è la destinazione, non la Cina, ma l'India della Mahindra. Il costruttore automobilistico asiatico da mesi prova a convincere la dirigenza della storica azienda di design ed ingegneria alla ricerca di denaro per risanare il debito contratto con tredici istituti di credito a partire dal 2008. Un “corteggiamento” che, secondo gli esperti, è arrivata alle battute finali e dovrebbe sfociare a giorni nell'annuncio ufficiale di un accordo.
RIALZO IN BORSA - Le attese per l'intesa hanno avuto come primo effetto un rialzo della quotazioni in Borsa della Pininfarina, con le azioni cresciute del 20,6% in una sola seduta. A volere un finale positivo per la trattativa sono in molti, dalle banche creditrici al gruppo indiano interessato al controllo di una della società di design più illustri e capaci del mondo. Con 85 anni di attività alle spalle, l'azienda fondata da Battista Farina nel lontano 1930 ha segnato la storia dello stile italiano, non solo nel settore automotive. Un comparto, quello delle quattro ruote, dove ha firmato modelli tra i più amati al mondo, dalla Duetto dell'Alfa Romeo alla Testarossa della Ferrari.
PER UN FUTURO GLOBALE - A volere l'arrivo degli uomini di Mumbai sono gli stessi responsabili dell'azienda italiana, desiderosi di risorse economiche fresche per proseguire l'attività a pieno ritmo scongiurando i rischi di un forte e prolungato indebitamento. Lo stesso Paolo Pininfarina, presidente dell'azienda di Cambiano, ha fatto intendere di auspicare la conclusione positiva dell'accordo per rafforzare la posizione finanziaria della società e porla in linea con le moderne esigenze dell'economia mondiale. Una prospettiva già espressa in passato quando aveva dichiarato che “il mondo cambia, si globalizza. Le aziende devono dare segnali di cambiamento”.