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Pirelli: è ormai scontro tra i soci

Pubblicato 16 maggio 2025

Camfin e gli altri soci cercano di riequilibrare i poteri riducendo il peso del socio cinese di maggioranza, che rifiuta e presenta una propria proposta al Governo.

Pirelli: è ormai scontro tra i soci

IL NODO DEGLI USA

La Pirelli (nella foto sopra l'headquarter di Milano) sta vivendo un momento difficile per la tensione che si è creata tra i soci. Il principale dei quali è la cinese Sinochem, che possiede il 37%, seguita dalla Camfin che fa capo a Marco Tronchetti Provera. Ma cosa sta succedendo? Uno dei "nodi" sembra essere il mercato americano. Il costruttore ha infatti sviluppato i Cyber Tyre, pneumatici “intelligenti” che raccolgono informazioni durante l’uso (su temperatura, pressione e accelerazione), ma le leggi americane vietano di usare tecnologie che raccolgono dati sensibili se nell’azienda c’è un azionista cinese con più del 25% delle quote. In virtù di questa situazione la Pirelli vede a rischio il promettente mercato di questi nuovi prodotti negli Stati Uniti.

È SCONTRO

Anche per questo Camfin e gli altri azionisti stanno cercando di ridurre il peso di Sinochem ma, evidentemente, finora non c’è stata un’offerta economica che i cinesi abbiano trovato congrua. E inoltre Sinochem ha detto chiaramente che non vuole perdere il controllo della società. I rappresentanti del colosso cinese della chimica nel consiglio di amministrazione della Pirelli, dopo aver bocciato a fine aprile il bilancio 2024, hanno votato contro anche il rendiconto del primo trimestre del 2025, che però è stato approvato grazie alla maggioranza espressa dagli altri soci.

GOLDEN POWER

In questo contesto anche il Governo italiano ha un ruolo di peso, poiché lo scorso anno sono stati imposti, ai sensi del Golden Power (cioè il potere che ha l’esecutivo di imporre vincoli alle aziende riconosciute come strategiche per l’interesse nazionale) una serie di paletti che hanno sottratto ai soci cinesi poteri di governance sulle materie strategiche per Pirelli, facendo decadere il controllo. La Sinochem ha quindi deciso di rivolgersi direttamente al Governo con una proposta che, secondo la Cafim, non è stata condivisa. Qualora la situazione non dovesse sbloccarsi, Camfin potrebbe rompere il patto di collaborazione con Sinochem, che ritiene di avere il controllo di Pirelli, aprendo la strada a un riassetto societario.



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Ritratto di Trattoretto
16 maggio 2025 - 14:38
La colpa è del tronchetto della felicità che prima ha venduto la quota di controllo ai cinesi a un prezzo che non stava né in cielo né in terra, poi l’ha quotata rifilando lo stesso pacco al retail. Ora che l’azienda sta tornando al valore di ipo vorrebbe buttar fuori i cinesi che l’hanno strapagata e che la controllano senza che gli venga riconosciuto un becco di un quattrino di Gian sul capitale investito. I cinesi son gialli ma non scemi
Ritratto di Trattoretto
16 maggio 2025 - 14:39
*gain non Gian
Ritratto di Lele_1998
16 maggio 2025 - 18:15
3
e su questo siamo d'accordo. E' andata esattamente così. Si pensava fossero fessi, o che banalmente volevano entrarci per pescare competenze, progetti, fornitori e il resto appresso, per poi uscire alla prima offerta. Chiaramente non usciranno e difficilmente si applicherà nuovamente il Golden Power, specialmente col braccio di ferro USA-Cina, che l'USA perderà sicuramente.

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