SECONDA VITA - Dopo aver percorso alcune decine di migliaia di chilometri (nel caso delle auto), i pneumatici posso avere una seconda vita: la gomma di cui sono costituiti è infatti una miscela di polimeri di altissima qualità con caratteristiche chimico-fisiche che restano inalterate anche dopo il processo di riciclo. Le possibilità di riutilizzo trovano spazio in numerose applicazioni, per realizzare cordoli, spartitraffico, un asfalto con bitume modificato, più durevole, superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo) e materiali isolanti impiegati in edilizia.
UN LAVORO DI SQUADRA - Il processo di recupero viene eseguito in appositi impianti attraverso una macinazione meccanica a temperatura ambiente che riducono il pneumatico in frammenti sempre più piccoli, fino ad arrivare alla separazione delle tre componenti di cui è costituito: gomma, acciaio e fibra tessile. Per arrivare a questo, però, si passa attraverso il tracciamento e la raccolta (presso gommisti, officine, stazioni di servizio); a curare tutta la filiera, la Ecopneus, società senza scopo di lucro costituita dai principali produttori di pneumatici (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli) che si avvale della collaborazione di 67 imprese, per un totale 2.400 addetti. La società è attiva dal 2011, in seguito all’obbligo, imposto dal legislatore, di riciclare un quantitativo di pneumatici fuori uso pari a quanto immesso nel mercato nell’anno precedente.
L’AMBIENTE RINGRAZIA - Solo nel 2017 sono state trattate 241.484 tonnellate di gomme, raccolte da autovetture, mezzi a due ruote, autocarri, fino ai grandi mezzi per cave e ai mezzi agricoli. Con il riciclo, l’Italia ha risparmiato 142 milioni di euro sull’importazione di materie prime, evitando così l’emissione in atmosfera di 364.000 tonnellate di CO2 (pari alla quantità di emisioni di 220.000 auto che percorrono 10.000 km) e riducendo anche il consumo di 1,6 milioni di m3 di acqua (ovvero, il consumo giornaliero di 6,8 milioni di persone).