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Ponte sullo Stretto: i politici siciliani “premono” sul governo

30 dicembre 2011

Governatore e parlamentari della Sicilia caldeggiano la realizzazione della grande opera, ma il ministro dello Sviluppo economico vuole rivederne i costi.

PALERMO ACCELERA… - Quando due mesi fa l’Unione Europea aveva escluso dai fondi per la rete di trasporti il ponte sullo Stretto, il direttore della società che dovrebbe realizzare l’infrastruttura non aveva fatto una piega; l’allora ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Arturo Matteoli, aveva ribadito la priorità dell’opera e l’idea di reperire le risorse sul mercato. Otto miliardi e mezzo di euro per realizzarlo, però, sono tanti, e col precipitare della crisi aumentano i dubbi che il paese possa permettersi un’opera che molti considerano inutile. Nel frattempo i politici siciliani fanno “pressing” sul governo: il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha scritto a Mario Monti il 3 dicembre, e nei giorni scorsi ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricalà; al premier si sono appellati anche dei parlamentari dell’Mpa (Movimento per le autonomie), indirizzandogli una lettera poco prima di Natale. 

…ROMA FRENA - Dopo l’incontro tra Lombardo e Catricalà, su temi inerenti al nuovo Piano per il Sud previsto dal governo, secondo il quotidiano genovese Il Secolo XIX sarebbe emerso che il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera (il ministero che dirige ha accorpato anche quello delle Infrastrutture e dei trasporti), starebbe esaminando il dossier sul ponte per rivederne i costi. Si ipotizza un ok definitivo entro febbraio, probabilmente perché il progetto è in una fase troppo avanzata: rinunciando al ponte, lo Stato dovrebbe pagare oltre 400 milioni di euro di penali, e le società coinvolte nel progetto avrebbero pesanti ripercussioni; temporeggiando, invece, i costi dell’opera aumenterebbero ulteriormente. Contrarie le associazioni ambientaliste, secondo le quali la valutazione di impatto ambientale non avrebbe tenuto conto di modifiche importanti al progetto originale, come l’orientamento della struttura, la posizione della stazione di Messina e l’altezza dei piloni, che sfiora i 400 metri. 



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Ritratto di osmica
5 gennaio 2012 - 16:00
8 mila 500 milioni???????? Di PREVENTIVO???? Poi i costi triplicano (se va bene) e "l'opera" rimane ferma a 3/4 (dopo 15 anni di lavoro per fine soldi...?
Ritratto di Jinzo
5 gennaio 2012 - 16:07
per il NO TAV.. non lo faranno mai... 8 miliardi perche nn li danno alla gente che muore di fame per aprire una azienda o per creare posti di lavoro..figli di pu bastrdi ..rivoglio il duce