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Prezzi carburanti in crescita nella giungla dei rilevamenti

19 luglio 2013

Si litiga sulle responsabilità per l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio.

Prezzi carburanti in crescita nella giungla dei rilevamenti
L’UFFICIALITÀ - Secondo il rilevamento settimanale del Ministero per lo sviluppo economico, il prezzo medio nazionale della benzina (in modalità “servito”) il 15 luglio era di 1,762 euro al litro; quello del gasolio 1,653 euro. Rispetto alla settimana precedente (il Ministero compie il monitoraggio ogni martedì sulla base dei prezzi praticati il giorno prima) la variazione era stata di 0,021 euro. Secondo altre fonti non ufficiali ma largamente utilizzate le cose stavano diversamente. I rilevamenti di Quotidianoenergia fissavano il prezzo medio nazionale della benzina a 1,831 euro al litro, quello del gasolio a 1,733 euro.
 
MA C’È CHI VA OLTRE - In questo quadro contraddittorio che lascia perplessi ci sono poi le esperienze dirette possibili su strade e autostrade, quelle che fanno incontrare stazioni di servizio in cui la benzina è venduta a oltre 2 euro al litro. Una testimonianza in tal senso è stata pubblicata dal Sole 24 Ore ieri, con un servizio realizzato “sul campo” citando chiaramente dove sono stati incontrati i prezzi oltre i 2 euro. Ciò nonostante che lo stesso Sole 24 Ore riporti sul suo sito i rilevamenti di YouPetrol che oggi fissano a 1,829 euro al litro il prezzo della benzina e a 1,723 euro quello del gasolio, in modalità “self”. Per chiarezza è forse utile dire che YouPetrol è un servizio di informazione sui prezzi dei carburanti patrocinato dalla branca che si occupa di energia dell’autorevole centro studi Nomisma.
 
DOVE I PREZZI MIGLIORI? - Non manca la diatriba su dove siano i prezzi più cari, se sulle autostrade o sulle strade ordinarie. Con i moderni mezzi di rilevamento e di comunicazione dovrebbe essere agevole stabilirlo, ma non lo è. Prova ne sia che da un lato c’è chi indica i distributori autostradali come quelli più cari (anche per il balzello che devono pagare alle società concessionarie della tratta) e dall’altra le autostrade che negano la cosa. Sulla questione è infatti intervenuto lo stesso amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, che ha affermato: “Le politiche sui prezzi le fanno le compagnie petrolifere; noi possiamo solo preoccuparci che quando affidiamo le gare per le aree di servizio, tra i parametri ci sia anche la competitività dei prezzi dei carburanti. I numeri dimostrano - ha aggiunto Castellucci - che i prezzi nelle aree autostradali sono più bassi di quelli sulla rete ordinaria”. Insomma, non solo il prezzo dei carburanti varia da distributore a distributore, ma incerti e variegati sono anche i risultati dei rilevamenti dei principali organismi che si dedicano al lavoro di monitoraggio del mercato. 
 
TUTTI CONTRO TUTTI - Tutto ciò in un quadro in cui tutti accusano tutti. I gestori proclamano scioperi, poi sospesi, lamentando di non fargliela più ad andare avanti e accusando le società concessionarie delle autostrade di pretendere royalties di rendita e lo Stato di gravare eccessivamente di tributi i prodotti petroliferi. Il ministro per lo Sviluppo economico convoca i petrolieri (per il 25 luglio) per parlare del problema del prezzo dei carburanti facendo dichiarazioni che paiono stupite degli aumenti. I petrolieri che hanno buon gioco a far riferimento a un mercato internazionale del petrolio (che peraltro da vicino conoscono solo loro) e soprattutto a puntare il dito contro quel pesantissimo 58,68% di tributi che gravano sulla benzina (il 54,74% sul gasolio). 
 
LA REALTÀ VISSUTA - Ma tutto ciò a parte, la realtà che gli automobilisti conoscono direttamente è quella che da qualche settimana sta registrando un costante aumento dei prezzi e la prospettiva che quella soglia anche psicologica, ma soprattutto concretissima, del prezzo oltre i 2 euro al litro diventi un dato diffuso con cui fare i conti.
 
CALANO I CONSUMI - Non stupisce che i prezzi crescenti dei carburanti, calati in una situazione generale in cui l’economia è fiacca e le famiglie hanno problemi economici, il consumo dei carburanti diminuisca. E infatti le ultime statistiche diffuse dall’Unione petrolifera registrano chiaramente questa tendenza cominciata da tempo. Secondo i dati diffusi dall’Unione a giugno la domanda di benzina e gasolio è diminuita del 9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In particolare la benzina è calata del 12,3%, mentre il gasolio è sceso dell’8,5%. Ciò ha portato a chiuder il bilancio del primo semestre con un calo di consumi del 6,8% per la benzina e del 4,5% per il gasolio.


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Ritratto di mecner
19 luglio 2013 - 11:15
Tutto da ridere. Si parla di ripresa, di sviluppo, di crescita, di nuovi progetti programmatici da parte del Governo Letta. Scusate, ma di cosa stiamo parlando..........???
Ritratto di Jinzo
21 luglio 2013 - 03:33
di guardare tv e leggere giornali tanto sn tutte caxxate.... siamo morti nn lo capite.. dicono che la grecia sta peggio di noi...?? noi stiamo 100 volte peggio di loro..informatevi sulle cose che nn dicono... abbiamo venuto le aziende statali agli inglesi e americani, le banche alla germania... siamo schiavi..se avete qualkosa in tasca lasciate questo paese..
Ritratto di Robx58
19 luglio 2013 - 12:04
13
è quella di prendere l'auto solo per la necessità, poi vedremo se alla fine dell'anno i consumi di carburante saranno scesi del 25/30 % se questi idioti di politici ritornino al prezzo imposto, perchè questa della concorrenza dei prezzi è solo una presa per il @ulo, da quando il prezzo è libero, aumenta ogni settimana, la concorrenza non esiste in questo settore !!! Lo dimostra il prezzo medio rilevato dal Ministero il 15 luglio di €.1.762 è solo una media matematica che non soddisfa la stragrande maggioranza dei cittadini, se pensiamo che qui dalle mie parti, il 15 luglio il prezzo della benzina era di 1.872, me lo sbatto allegramente il loro dato matematico !!! Conosco distributori no logo che hanno prezzi inferiori di 20/22 cent. sul prezzo che pago io, ma se devo percorrere 110 km per fare rifornimento, che risparmio ho fatto !? Si deve ritornare al prezzo fisso, imposto dal governo con riduzione di 25/30 cent. rispetto al prezzo medio che il ministero ha rilevato, altrimenti si ritroveranno che la gente oltre consumare meno carburante, non pagherà più neppure le tasse ( imu, rifiuti,ecc...) se è questo il domani !!!?
Ritratto di andvolante1
19 luglio 2013 - 16:13
il tuo ragionamento è corretto ma il problema è che questi ragionano al contrario, se lasciamo a casa l'auto e i consumi calano del 30% come nel tuo esempio loro cosa fanno? invece di ridurre il prezzo xk la gente non compra xk è troppo caro e far ripartire un pò i consumi loro alzano tasse e prezzo xk vogliono avere sempre lo stesso guadagno ogni anno.... anzi sempre di piu... e se c'è meno gente che compra loro dicono: "bene alziamo il prezzo cosi quei pochi che comprano ancora pagano la loro parte e anche quella degli altri che non comprano piu" e piu la gente smette di comprare e piu lo alzano xk per loro il profitto deve sempre aumentare a tutti i costi, finchè forse arriveranno al punto che nessuno comprerà piu... ma sui carburanti la vedo dura che finisca cosi xk purtroppo la gente ne ha bisogno per andare a lavorare, mezzi pubblici quasi inesistenti e lavoro sempre lontano da casa, secondo me non è un caso che il settore auto sia sempre il piu tassato e tartassato xk sanno benissimo che quelle dal settore auto sono entrate quasi garantite al 100% xk la maggior parte di noi non può farne a meno. I carburanti fosse per me non dovrebbero neanche essere tassati, sono un bene di primissima necessità al giorno d'oggi e come tale non dovrebbe essere tassato o al massimo una tassazione simbolica.
Ritratto di Robx58
19 luglio 2013 - 17:38
13
Ti quoto al 100% però questa mentalità finirà prima o poi, non è possibile che loro vogliono sempre la botte piena e la moglie ubriaca, quando gli italiani prima penseranno a se stessi e poi se rimane alle tasse da pagare, perchè la metà di esse esistono solo per il mantenimento di questo stato padrone e ladrone.
Ritratto di osmica
19 luglio 2013 - 13:06
è ancora necessario finanziare la guerra in Abissinia 1935 (guerra tutt'oggi presente), finanziare la crisi di Suez (crisi che continua ad essere presente dal 1956), aiutare il disatro di Vajont 1963, aiutare Firenze per l'alluvione del 1966, aiutare i terremotati del Friuli Belice 1968, del Friuli 1976, dell'Irpinia 1980, finanziare le missioni nel Libano 1983, Bosnia 1996, finanziare il rinnovo del contratto dei ferrotranvieri del 2004, finanziare il mantenimento e conservazione dei beni culturali 2011, far fronte alla crisi libica 2011, far fronte all'alluvione della Liguria e Toscana del 2011 e sempre nel 2011 far fronte al decreto Monti salva Italia. E per un migliore sviluppo del paese concordano tutt'oggi che i cittadini devo contribuire a questi finanziamenti ed anche che questi finanziamenti devono essere tassati al 21%. p.s. sia chiaro, sono a favore delle accise per aiutare a ricostruire le conseguenze delle calamità naturali, ma fino a quando questo è necessario (e credo che per la Liguria-Toscana lo sia ancora).
Ritratto di Jinzo
19 luglio 2013 - 22:11
ci hanno messi in vendita e siamo venduti.... http://www.youtube.com/watch?v=0EpX6pleiGg&feature=c4-overview&list=UUAkxqy4Nx5wvtSdxNvLOtPA
Ritratto di Baq
22 luglio 2013 - 10:47
non siamo uniti in nulla. Basterebbe fare una o due settimane in cui NESSUNO faccia 1 euro di benzina, so che sara' un grosso sacrificio, ma vedrete che i prezzi e le accise caleranno in fretta...... Il problema pero' e' appunto che noi italiani guardiamo solo il nostro, e nessuno lo farebbe.
Ritratto di preoccupato
22 luglio 2013 - 11:10
ORMAI IN iTALIA è UNA BARZELLETTA,IL MINISTRO INCONTRA I PETROLIERI,LE ACCISE NON SI TOCCANO ,E NEL FRATTEMPO I CARBURANTI AUMENTANO,VERGOGNA.