TUTTO CONFERMATO - Stamane il gruppo PSA Peugeot Citroën ha pubblicato i suoi risultati del 2013 e con l’occasione ha reso ufficiali le notizie relative all’aumento di capitale per 3 miliardi di euro con ingresso nella società della cinese Dongfeng e dello stato francese, entrambe con il 14% del capitale, la stessa quota che resterà alla famiglia Peugeot, finora azionista di riferimento.
TAVARES AL LAVORO - Altra notizia della giornata è l’assunzione da domani delle responsabilità operative del gruppo da parte di Carlos Tavares, che il 31 marzo diventerà nuovo presidente al posto di Philippe Varin (nella foto sopra con Ping Xu della Dongfeng) che in queste ultime settimane di permanenza al vertice di PSA si dedicherà interamente alla definizione formale dell’aumento di capitale e dell’avvio del nuovo assetto societario.
CONTI IN MIGLIORAMENTO - Coincidenza curiosa è che proprio mentre viene compiuto un passo così rilevante imposto dalle difficoltà del gruppo, i risultati operativi si presentano chiaramente in via di miglioramento. Il fatturato del 2013 è stato di 54 miliardi di euro, cioè il 2,4% in meno rispetto al 2012, ma il risultato operativo è migliorato sensibilmente rispetto al 2012: ha segnato infatti una perdita di 177 milioni di euro, pari allo 0,3% del fatturato, contro i 560 milioni del 2012 (1% del fatturato).
NUOVO ASSETTO - Ma tutta l’attenzione era ed è incentrata sul fronte cinese, per comprendere come andrà a svilupparsi il rapporto con la Dongfeng. Dal punto di vista societario è stato appunto confermato quanto anticipato ieri, con Dongfeng e stato francese che immetteranno ciascuno 800 milioni di euro ottenendo al termine dell’operazione il 14% delle azioni, così come avrà la famiglia Peugeot.
STRATEGIA - Per quanto riguarda gli aspetti industriali e commerciali, sono stati ufficialmente indicati alcuni punti che delineano la strategia della nuova intesa PSA-Dongfeng. Tra gli obiettivi inseriti nei piani ufficiali della PSA conseguenti all’intesa con la Dongfeng c’è l’aumento della produzione asiatica anche attraverso: licenze di tecnologia PSA Peugeot Citroën; il lancio di due-tre modelli all’anno per ognuna delle tre marche Peugeot Citroën e Fengshen (della Dongfeng); la creazione di un centro di ricerca e sviluppo destinato allo sviluppo di prodotti e tecnologie per i mercati in forte crescita, tra cui la Cina; la nuova struttura completerà i centri PSA in Europa e America Latina; la creazione di una società in joint-venture per le operazioni nei paesi asiatici. Tutto ciò senza che “l’accordo impedisca alla PSA di proseguire nelle cooperazioni con altri costruttori”.
TUTTI D’ACCORDO? - A proposito di quest’ultimo punto viene da pensare che esso sarà inevitabilmente condizionato dal gradimento dei vari partner circa la prospettiva che la tecnologia sviluppata in partnership con PSA rientri poi in quella che la stessa PSA farà oggetto di “licenza” verso la la Dongfeng, sia pure attraverso le joint venture con PSA.
NUOVA PIATTAFORMA LOW COST - Nel documento ufficiale della PSA non è scritto esplicitamente, ma pare certo che tra i primi obiettivi industriali della nuova realtà PSA-Dongfeng e in particolare del nuovo centro ricerca e sviluppo, ci sia la creazione di una piattaforma specifica per i modelli di piccola taglia destinati ai mercati emergenti.
PENSANDO AL FUTURO - Varin ha motivato questa strategia con il fatto che «l’Asia nei prossimi dieci anni rappresenterà il 60% della crescita del settore automobilistico mondiale». La collaborazione stretta con la Dongfeng permetterà di realizzare economie di scala importanti nelle varie fasi della produzione.
NIENTE PIÙ “PICCOLE” IN EUROPA - Da aggiungere che nel corso di una conferenza tenuta da Varin con gli analisti economici finanziari, il presidente della PSA ha anche detto che in futuro “la produzione dei modelli tradizionali di piccole dimensioni non avverrà più negli stabilimenti dell’Europa occidentale per migliorarne la redditività”, facendo così intravedere un’altra parte, assolutamente non di poco conto, della strategia PSA per i prossimi anni.
COSÌ IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA - Per quanto riguarda la governance del gruppo PSA, con il nuovo assetto azionario è previsto ufficialmente che il consiglio di sorveglianza della società (per le questioni strategiche equiparabile al nostro consiglio di amministrazione) sarà composto da due membri ciascuno per Dongfeng, stato francese e famiglia Peugeot, oltre ad altri due membri rispettivamente espressione dei dipendenti e dei dipendenti-azionisti.
4,1 MILIARDI DI DEBITI - Tornando ai risultati finanziari 2013 del gruppo PSA Peugeot Citroën, nel complesso le perdite nette del gruppo sono state di 2,32 miliardi di euro contro i 5 miliardi dell’anno precedente. Ciò detto l’ammontare dei debiti del gruppo è aumentato: dai 3,1 miliardi di euro del 31 dicembre 2012 si è arrivati a 4,1 miliardi. Importante è anche il risultato relativo al cash flow, cioè la liquidità impiegata, che si è ridotta sensibilmente, arrivando a 416 milioni contro i 3 miliardi precedenti.
LE DIVISIONI DEL GRUPPO - Nel dettaglio dei risultati del gruppo va rilevato che la divisioni automobili nel 2013 ha generato 36,5 miliardi di euro di fatturato, con perdite per 1.042 miliardi, ciò mentre nel 2012 il fatturato fu di 38,3 miliardi e le perdite di 1,5 miliardi. Positivi sono invece i bilanci della società Faurecia (componentistica) e della Banque PSA: la prima ha fatturato 18 miliardi con un utile operativo di 538 miliardi (contro 17,4 miliardi e 516 milioni nel 2012), mentre Banque PSA ha ridotto il fatturato da 1,9 a 1,7 miliardi con un risultato operativo positivo di 368 milioni contro 391.