FALSA PARTENZA - Pare che non abbia riscosso grande successo la nuova
SRT Viper, muscle car per antonomasia (non importata in Italia) arrivata quest'anno alla terza generazione e proposta dalla Chrysler con il marchio
SRT: la produzione è stata ridotta di un terzo (da nove a sei esemplari al giorno) e la forza lavoro in eccesso riassegnata ad altri stabilimenti produttivi del gruppo.
IN RITARDO - I vertici della SRT, il marchio riservato alle auto più sportive, spiegano il passo falso iniziale con un ritardo reso necessario dagli standard di qualità imposti, più elevati rispetto al passato. Il risultato netto è che le prime SRT Viper, equipaggiate con un monumentale 8,4 litri a benzina a 10 cilindri e in grado di sviluppare 649 CV di potenza e 815 Nm di coppia massima, sono arrivate a regime dai concessionari ad aprile, con pochi esemplari approntati a febbraio e a marzo. In ritardo per un modello che, dichiaratamente, viene acquistato poco prima che inizi la primavera.
RIDIMENSIONAMENTO - Di qui la decisione di ridimensionare la produzione, per evitare l'accumulo di giacenze di magazzino: la SRT Viper è un'auto che mal si presta all'uso invernale, non tanto per la carrozzeria (è una coupé), quanto per le caratteristiche intrinseche. Sin dalla nascita, infatti, ha puntato su una guida emozionante, priva di aiuti elettronici; solo con l'ultima generazione è stato introdotto il controllo di stabilità, peraltro richiesto dalle leggi statunitensi. La gestione di una coppia così elevata su fondi stradali con scarsa aderenza pare rimandi la decisione dell'acquisto ai primi caldi.
DIAMO I NUMERI - I vertici della SRT, dunque, hanno ricalibrato la previsione di vendite: da 2.000 esemplari all'anno (principalmente destinati al mercato statunitense, dove la Viper costa poco più di 100.000 dollari e si rivela un'alternativa economicamente conveniente a molte blasonate supersportive) si scende parecchio. Attingendo, per il prossimo anno, all'invenduto: 565 sono infatti le Viper “model year” 2013 attualmente invendute.