REALTÀ UNICA - “I prezzi RC Auto sono alti in Italia perché i costi sopportati dalle imprese di assicurazione sono abnormi, i più alti d’Europa”. É quanto dichiarato l'Ania, l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, in risposta alle dichiarazioni rilasciate ieri dall'ISVAP (leggi qui la news). Secondo l'Associazione, la frequenza dei sinistri l'anno scorso è stata pari al 8,6% (su 100 polizze RC auto stipulate 8,6 hanno registrato un sinistro) e il numero di feriti risarciti oltre un milione. Dati al di fuori della media europea e “anomali” rispetto a quelli della Francia, paese al quale, ricorda l'Ania, "veniamo usualmente paragonati in quanto i premi di assicurazione sono più bassi dei nostri, pur essendo simile a noi il numero di macchine circolanti, l’impianto normativo, il sistema giuridico e lo sviluppo economico”.
FRANCIA COME RIFERIMENTO - In Francia la frequenza dei sinistri è la metà di quella italiana (4,4%) e il numero di feriti inferiore ai 200.000: un quinto di quelli italiani. Differenze che, secondo l'Ania, non sono imputabili al miglior mantenimento delle strade o alla maggiore prudenza dei guidatori francesi: secondo le statistiche nel 2008 sono decedute per incidenti stradali 4.275 persone contro le 4.731 in Italia. Se nel nostro paese ci fossero una frequenza dei sinistri e un numero di feriti paragonabile a quello della Francia, i costi per le imprese scenderebbero e di conseguenza i premi pagati dagli assicurati, potrebbero venire “tagliati” di quasi il 60%, sottolinea l'Ania.
PROBLEMI NOTI - A difesa dei premi assicurativi così alti, l'Ania punta il dito contro diversi problemi che affliggono il sistema assicurativo italiano e ai quali non stati posti i giusti rimedi. Tra questi, “una legislazione che permette di considerare permanenti microinvalidità che in tutta Europa non sono considerate tali”, un inadeguato contrasto delle frodi e delle speculazioni che “sono sempre più diffuse” e “inspiegabili ritardi nell’attuazione della normativa prevista dal Codice delle assicurazioni per la valutazione dei sinistri più gravi”.
COME RISOLVERLI - Per far fronte a queste problematiche, l'Ania propone diverse azioni, prima tra tutte la costituzione di un'agenzia pubblica per ridimensionare il fenomeno delle frodi. L'Associazione si dichiara disponibile a prendersi carico dei costi dell'agenzia e stima che, grazie al suo intervento di controllo, si potrebbe avere un risparmio del 20% sui premi.
VALUTAZIONI CORRETTE - Un altro punto da chiarire, secondo l'Ania, è quello di una più corretta valutazione medico-legale delle microlesioni di lievissima entità come determinati colpi di frusta: si ridurrebbe di almeno la metà il numero dei casi a cui riconoscere un'invalidità permanente. Ciò porterebbe a una riduzione del 10% dei costi totali per i risarcimenti.
TABELLA PER LE LESIONI GRAVI - Infine, ricorda l'Ania, il Codice delle assicurazione prevedeva l'introduzione di una tabella per la valutazione economica delle lesioni gravi tale da garantire un risarcimento congruo su tutto il territorio. Una norma mai entrata in vigore, denuncia l'Associazione, che ha portato a un aumento del 15% degli importi destinati a risarcire le lesioni gravi.