MENO INCIDENTI, PERÒ… - Di sicuro, le Rca rincarano: va solo stabilito di quanto. È la morale che emerge dal “conflitto dei numeri” fra l’Ania (l’Associazione delle compagnie) e le associazioni dei consumatori. La prima ha appena reso noto i dati del 2010 sulla Rc auto: le 58 imprese operanti nel ramo hanno incassato 16.996 milioni di euro, in aumento del 4,5% rispetto al 2009, dopo tre anni consecutivi di riduzione. Il numero degli incidenti, nel 2010, è stato di 3.070.201 (3.377.024 nel 2009), con una diminuzione del 9,1%. Anche la frequenza dei sinistri (il numero di incidenti ogni 100 auto circolanti) è scesa: dal 7,77% nel 2009 al 7,37% nel 2010. Il problema è sempre il costo dei sinistri (e il peso delle truffe): 13.944 milioni, in diminuzione dell’1,5% rispetto al 2009, ma tale da incidere sulle tariffe. Un record negativo per il nostro paese: nel 2008, in Germania si risarcivano mediamente 3.300 euro per sinistro, e in Francia 3.500 euro, valori molto distanti da quello italiano: sui 4.000 euro.
DATI DIVERSI - Ma alcune associazioni dei consumatori non ci stanno, e parlano di rincari del 186% in 17 anni, ossia da quando è partita la liberalizzazione delle tariffe. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, arriva a dire che “la Rca rappresenta una disgrazia sociale. Nell’ultimo periodo, le tariffe assicurative hanno subìto rincari del 25% per le auto e addirittura del 35% per i motocicli. Da noi le polizze costano il doppio rispetto a Germania, Francia e Spagna: mediamente 407 euro contro, rispettivamente, 222, 172 e 229 euro”.