LA CARICA DEI 500 - Alla fine, la polizia di Treviso ce l’ha fatta a sgominare la banda dei 500 nigeriani. Che però ha imperversato dal 2008 a oggi in Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Toscana. Il trucco era semplice e consisteva anzitutto nell’individuare una vittima debole, ossia donne e anziani alla guida, da soli in auto. Dopodiché scattava la trappola: una macchina (guidata da uno dei malviventi) si piazzava davanti a quella della vittima, e d’improvviso frenava (bruscamente e senza ragione). Risultato, il guidatore tamponato aveva diritto a essere risarcito dalla propria assicurazione, e fingeva un “colpo di frusta”. Per lo stesso tipo di lesione fisica, quattro complici, dichiarando di essere passeggeri al momento dell’incidente, chiedevano il risarcimento assicurativo. In cinque, si recavano così al pronto soccorso lamentando dolori al collo.
DOPPIA BATOSTA - Alla vittima, aggredita verbalmente dal “tamponato”, e intimorita da numerosi testimoni (complici appartenenti alla banda), non restava che compilare in tutta fretta il modulo blu e firmarlo, ammettendo il torto. La donna o l’anziano di turno si ritrovava sul groppone la riparazione del danno della propria auto, più lo scatto del “malus” assicurativo: due classi di merito in più, equivalenti a una mazzata economica al rinnovo annuale della Rca.
SOLDI A PALATE - In tre anni, l’organizzazione criminale ha intascato oltre 13 milioni di euro di rimborsi. Per le vittime, mezzo milione di euro di riparazioni a proprio carico, più i malus assicurativi. Senza contare quasi sette milioni di euro fra consulenze Inail (l’Istituto nazionale assicurazione sul lavoro) e spese per la sanità (ambulanze e accertamenti). Oltre ai costi per le indagini di polizia (200 agenti impiegati). Non ultimo, tutti gli assicurati in Italia pagano quelle truffe: i costi che si sobbarcano le compagnie vengono ricaricati sulle tariffe Rca.
UN INCUBO - Chi reputa di essere vittima di un raggiro (un guidatore che si fa tamponare di proposito) non ha armi per difendersi: l’automobilista che tampona è dalla parte del torto. E se intervengono le forze dell’ordine per mettere a verbale l’incidente, va ricordato la nuova regola in vigore da agosto 2010: chi causa lesioni fisiche, e commette un’infrazione al codice della strada, subisce il ritiro immediato della patente. L’unica è guidare con la massima prudenza, rispettando la distanza di sicurezza.