AL SENATO - Rc auto: ci mancava pure la cancellazione dello sconto sul 730. Dopo i rincari delle tariffe, e con le province che alzano le imposte (vedi qui), ecco il possibile addio alla detrazione nella dichiarazione dei redditi. Secondo i calcoli di Facile.it (sito leader nella comparazione di Rca) su un campione di 40.000 polizze emesse negli ultimi due mesi, dalla prossima dichiarazione dei redditi il 51% degli italiani non potrà più ottenere detrazioni per quanto speso per assicurare la macchina. Infatti, se la riforma del lavoro attualmente al vaglio del Senato sarà approvata senza modifiche, 18 milioni di italiani si vedranno negare la possibilità di ottenere la detrazione per il contributo al Servizio sanitario nazionale (Ssn) incluso nel prezzo Rca.
FRANCHIGIA DI 40 EURO - Adesso, è possibile detrarre il 19% del contributo Ssn, che copre le spese sostenute per le vittime della strada. Ma, con l’entrata in vigore della riforma Fornero (servono soldi per finanziare i primi 1,7 miliardi di euro necessari), potrà essere dedotta dalla dichiarazione dei redditi solo la parte dei contributi Ssn eccedente i 40 euro. Una franchigia molto penalizzante. Un esempio: chi paga una Rca netta (senza tasse) inferiore ai 381 euro annui non potrà beneficiarne. A essere più colpiti, ovviamente, gli automobilisti con Rca basse, come quelli residenti in Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (tre su quattro). Meno toccati dalla manovra gli assicurati di Campania (solo il 10%) Calabria (24%) e Puglia (30%): qui le tariffe nette sono più costose.











