Rc auto: tariffe rincarate del 14%

CATTIVE NOTIZIE - Da anni assistiamo a un “ping pong” fra associazioni dei consumatori e compagnie assicuratrici: le prime sostengono che, ogni anno, le tariffe Rc auto rincarano parecchio (saremmo a un +150% in 15 anni!); le seconde rispondono che, soprattutto negli ultimi anni, le Rca sono scese, e che comunque i rialzi sono stati lievi. A fare un po’ di chiarezza arriva adesso l’Osservatorio Auto dell’Aiba, l’Associazione italiana brokers di assicurazioni, in collaborazione con Iama Consulting (società di consulenza aziendale specializzata nel business dei servizi assicurativi e bancari). Secondo questi operatori, a fine 2009 la tariffa Rc auto media in Italia era di 734 euro, contro i 634 euro di marzo dello stesso anno; il che si traduce in un rincaro del 14%. E nell’ultimo trimestre 2009 l’incremento medio sfiora addirittura l’8%. È vero: le rilevazioni dell’Aiba si basano sui listini applicati dalle assicurazioni in Italia, senza tenere in considerazione gli (eventuali) sconti applicati dagli agenti ai singoli clienti. Però si tratta di numeri sconfortanti, anche in previsione di un 2010 che si annuncia ancora più amaro per gli assicurati, dopo i cali delle Rca nel 2008 e nel primo trimestre 2009, che lasciavano ben sperare.
 

Profilo preso in esame: guidatore virtuoso, cioè un assicurato che era ed è in prima classe di merito, e che non ha causato incidenti. Fonte: Iama Consulting.
 

NESSUNA ECCEZIONE - La media dei listini tariffari include qualsiasi tipo di profilo (anche l’assicurato in una classe di merito alta e in una provincia a elevata sinistrosità), ma il presidente dell’Aiba, Francesco Paparella, spiega che “pure i guidatori virtuosi, quelli in prima classe e che non fanno incidenti, hanno subìto rincari, dell’ordine del 12%”. Si vedano le tabelle. Insomma, nessuno esce indenne dall’ondata dei rialzi. Anche se, ovviamente, un automobilista in una bassa classe di merito, e che abiti in una città dove si verificano pochi incidenti, ha meno probabilità di subire incrementi tariffari rispetto a un guidatore ad alto rischio di sinistri.

TRE CAUSE - Ma perché le Rca salgono? Paparella individua tre fattori. Primo, “il fenomeno delle frodi, particolarmente sentito in certe zone del Sud Italia, come Napoli”. Secondo, “la legge Bersani, che ha deformato il sistema bonus-malus: da aprile 2007, si può contrarre una nuova polizza acquisendo la classe di merito più bassa del proprio nucleo familiare”. Terzo, “l’obbligo di far scattare il malus (l’aumento) solo in caso di sinistro con responsabilità principale dell’assicurato”.
 

Profilo preso in esame: guidatore virtuoso, cioè un assicurato che era ed è in prima classe di merito, e che non ha causato incidenti. Fonte: Iama Consulting.
 

INFEDELTÀ, PREGO - L’assicurato, per difendersi dai rincari, può andare a caccia dell’assicurazione che offre la tariffa Rca più bassa: volendo, può farlo anche attraverso un broker (cioè un assicuratore che propone polizze di più compagnie). L’ideale sarebbe tradire spesso le compagnie, alla ricerca della miglior polizza. Facendo però attenzione a tutte le condizioni della garanzia, specie alle clausole di rivalsa: è sempre bene verificare quando non scatta la copertura Rca. Il caso più frequente è la rivalsa per guida in stato d’ebbrezza: in caso di incidente sotto l’effetto di alcol, l’assicurazione potrebbe avere diritto alla restituzione del rimborso dei danni causati.