IN FILIALE - Non solo mutui, prestiti e custodia del denaro: in nome della liberalizzazione, le banche sono sempre più attive anche sul mercato della Rc auto. Dalla Banca delle Marche alla BancaSella, passando per Bpm, Carige, Creval, Deutsche Bank, e poi Intesa Sanpaolo, Axa-Mps, e altre ancora, aumenta il numero degli istituti che propongono ai clienti Rca associate a sconti carburante, rateizzazione del premio, promozioni varie. Ma gli agenti assicurativi non ci stanno, spiegando che loro devono sottoporsi a un esame selettivo presso l’Isvap (l’organo di controllo sulle assicurazioni) per diventare intermediari, e seguire corsi di formazione per restare aggiornati; offrono quindi una professionalità che le banche non sarebbero in grado di offrire in materia di Rca. Insomma, a ognuno il suo mestiere.
OFFERTA PARZIALE - Secondo Roberto Pisano, componente dell'esecutivo nazionale del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna), in fatto di Rca le banche non potrebbero offrire lo stesso servizio degli intermediari. “Fondamentale è anche il post vendita: in caso di sinistro, se il contratto è stato firmato in banca, la pratica viene seguita da un call center o dalla sede della compagnia, non dallo sportellista. Con un grave disagio per il cliente, che invece dovrebbe contare sempre sull’assistenza di un agente”.









