LA NUOVA REGOLA - Non solo superbollo e accise sui carburanti: la manovra “Salva Italia” di fine 2011 ha introdotto un’altra novità per il mondo dell’auto, che riguarda i ricorsi al giudice di pace tramite avvocato. Stando alla legge, ora “spese, competenze e onorari liquidati dal giudice non possono superare il valore della domanda”. Significa che, se l’automobilista vince il ricorso, la controparte (per esempio il comune per le infrazioni in città) dovrà pagare solo una parte della parcella: l’equivalente della sanzione; il resto resterà a carico dell’automobilista. Invece, in caso di sconfitta, l’intera parcella ricade sul cittadino.
E DUE - In base a una prima interpretazione, sembra che la norma miri a ridurre i ricorsi: un “giro di vite” ulteriore, dopo che nel 2010 è stata introdotta la tassa per ricorrere, che ora è di 37 euro (vedi qui).









