LUNGO CAMMINO - Di impiego dei rifiuti a fini industriali se ne parla da anni. La notizia di questi giorni è la definizione della proprietà del brevetto relativo al processo di trasformazione dei rifiuti appunto in un prodotto utilizzabile per asfaltare le strade. Dal prossimo primo ottobre il brevetto in questione apparterrà esclusivamente all’Azienda Municipale Ambiente di Roma, che ha sostenuto il progetto fin dall’inizio, collaborando con una società nata all’interno del gruppo IRI la quale ha compiuto la ricerca.
PROCESSO NATURALE - Si tratta in pratica di impiegare non il rifiuto in sé, ma il residuo del trattamento necessario per smaltirlo, cioè ciò che resta dalla lavorazione a freddo dei rifiuti umidi, cioè quelli che non vanno nei termovalorizzatori né negli inceneritori. Questo residuo viene chiamato FOS (Frazione organica stabile) da cui il procedimento brevettato consente di ricavare appunto il materiale utile per rifare i fondi stradali.
IL PROCEDIMENTO - La FOS si ottiene con un procedimento sostanzialmente semplice. I rifiuti vengono mossi sotto-sopra per una ventina di giorni, in apposite strutture chiuse con atmosfera sotto controllo (l’ambiente è leggermente depressurizzato rispetto all’esterno) per evitare che si disperdano nell’ambiente cattivi odori. Da questo trattamento resta appunto la FOS che viene poi smaltito in discarica. Ora il processo messo a punto dai ricercatori del Centro Sviluppo Materiali - sorto nell’ambito dell’IRI e con cui l’AMA ha collaborato per le ricerche - consente di trasformare la FOS in Mineralized Biomass, materiale che miscelato con ghiaino e sabbia è idoneo appunto a essere impiegato come materiale per le coperture stradali.
ASPETTI POSITIVI - La ricerca è iniziata parecchi anni fa ma su di essa era poi scesa una coltre di silenzio. Qualche tempo fa l’AMA di Roma ha rilanciato l’iniziativa e nei giorni scorsi si è arrivati alla definizione dell’accordo con il Centro Sviluppo Materiali che prevede il passaggio all’AMA della titolarità esclusiva del brevetto per la lavorazione della FOS. Ciò significa che l’azienda pubblica romana potrà avviare la produzione del Mineralized Biomass con diversi risultati positivi. Anzitutto si ridurrà drasticamente la necessità di ricorrere alle discariche (la FOS prodotta dai rifiuti di Roma ora viene smaltita in discariche di diverse regioni italiane). Oltre a ciò si avrà a disposizione un materiale ritenuto ecologico per le asfaltature. Nell’insieme l’AMA ritiene che saranno possibili risparmi per diversi milioni di euro all’anno per quanto riguarda l’attività di smaltimento della FOS, e oltre a ciò è evidente che essendo una lavorazione brevettata potrebbe anche dar luogo a un’attività industriale profittevole fornendo servizi ad altre città o cedendo i diritti di impiego anche all’estero.
IMMAGINE E REALTÀ - Si potrebbe pensare che il rilancio del progetto dell’asfalto ricavato dai rifiuti sia un’operazione d’immagine per il mondo pubblico romano dopo i disastri degli ultimi tempi, ma i presupposti tecnici perché la cosa diventi una chance positiva - e non soltanto per Roma - pare che ci siano davvero, anche se le informazioni diffuse sono un po scarse sui costi dei procedimenti. Dunque non resta che sperare che quanto annunciato venga presto messi in pratica. E in proposito va detto che nelle notizie circolate a proposito della FOS e del Mineralized Biomass ci sono state anche voci di ricerca da parte dell’AMA di terreni in cui insediare gli impianti necessari.