PROTESTA EMOTIVA - Il sindacato USB (unione sindacale di base) presente nello stabilimento FCA di Melfi ha indetto uno sciopero dalle ore 22 del 15 luglio sino alle 6 del 17 luglio. Motivo? La fine della produzione della Fiat Punto senza che si sappia che cosa la sostituirà? No: motivazione della proclamata astensione dal lavoro è l’acquisto da parte della Juventus del giocatore Ronaldo. L’USB sostiene infatti che “è inaccettabile che mentre ai lavoratori di FCA e CNHL l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico, la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore”.
NON FACCIAMO CONFUSIONE - Ma la cosa appare come un evidente cortocircuito, che si basa sul mescolare la realtà della Juventus e il gruppo FCA. Perché si può criticare e stigmatizzare le ormai senza limiti consuetudini del mondo del calcio, ma alla FCA non si può attribuire alcuna responsabilità nella vicenda, anche se i più rilevanti azionisti del gruppo automobilistico sono i membri della famiglia Agnelli, a cui fa capo anche la Juventus (entrambe le società fanno parte del patrimonio della società Exor, finanziaria della famiglia Agnelli Elkann). Vero è che i sindacalisti dell’USB possono essere stati condizionati dall’impatto mediatico della vicenda Ronaldo, ma non si può forzare la realtà piegandola a tesi semplicistiche.
Aggiornamento del 13 luglio ore 10:00 - Stando ad una dichiarazione di un portavoce della FCA, "nessun dipendente dello stabilimento di Pomigliano e del Centro logistico di Nola ha stamattina scioperato nell’ambito delle iniziative di protesta promosse nei giorni scorsi in tema calcistico davanti all’impianto campano". La dichiarazione prosegue affermando che "è la dimostrazione che si trattava di un’agitazione di carattere strumentale e che i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano lo hanno capito perfettamente a differenza di quanti invece gli hanno voluto dare credito".