LEGGERA RISCOSSA - Finalmente il traffico aumenta. Potrebbe sembrare una boutade se si pensa ai disagi, allo stress che provoca il trovarsi nel traffico e all'inquinamento, ma in realtà il crescere dei veicoli sulle autostrade è un buon segno. Almeno per l’economia. Perché visto che oltre l’85% delle merci viaggia appunto su gomma, il fatto che aumenti il traffico, in particolare quello dei camion, significa che si scambiano più merci, ergo, che l’economia si sta muovendo. Il dato emerge da uno studio compiuto dal Clas, Centro studi Lanfranco Senn. Il lavoro prende in esame i dati del traffico autostradale elaborati e diffusi ogni tre mesi dall’Aiscat, l’associazioine delle società concessionarie delle autostrade; in particolare dal 2007 fino al secondo trimestre di quest’anno.
FINE DELLA DISCESA? - L’andamento dal 2007 in poi mette in luce quanto i flussi autostradali riflettano lo stato di salute delle attività economiche. A partire dal 2008, anno di inizio della pesante crisi che ci sta attanagliando, i numeri dei veicoli/km (l’unità di misura usata per valutare il traffico sulle autostrade) sono stati in progressiva discesa, con solo un piccolo cambio di tendenza nel 2011, poi subito annullato nel 2012. Da 10.187 milioni di veicoli/km che furono registrati nel primo semestre del 2007, nei primi sei mesi di quest’anno si è arrivati a 8.419,2. Va però detto che il primo semestre del 2014 presenta un bilancio del traffico in leggero aumento: secondo le statistiche dell’Aiscat, nei primi sei mesi del 2013 i veicoli pesanti hanno segnato un bilancio di 8.368 milioni di veicoli/km, con un incremento dello 0,6%.
E PUR SI MUOVE - Secondo lo studio del Clas, nel primo trimestre di quest’anno l’indice di traffico sulle autostrade italiane è passato da 7.851 fatto registrare nel 2013 a 7.927. Nel secondo trimestre si è invece passati da 8.802 a 8.823. Il miglioramento percentuale è stato rispettivamente dello 0,97% e dello 0,23%. Poco, ma comunque sempre un aumento.