SENTENZA - Potrebbe essere arrivata alla fine alla vicenda giudiziaria per riconoscere chi ha ideato il Tutor, il sistema di rilevamento della velocità delle auto. Ieri la Corte di Cassazione ha emesso la sua sentenza, favorevole a una piccola azienda toscana che aveva fatto causa alla società Autostrade per l’Italia sostenendo che quest’ultima le aveva rubato l’idea.
ANNI DI BATTAGLIE LEGALI - La vicenda era nata alla fine degli Anni 90, quando la piccola azienda Craft di Greve in Chianti, sottopose alla società Autostrade un dispositivo chiamato Sicve, che la Craft sostiene non fosse altro che il Tutor. Autostrade per l’Italia non si dimostrò interessata ma qualche anno dopo sosterrà di aver brevettato il dispositivo Tutor, che appunto altro non sarebbe del Sicve della Craft. Per la precisione, all’inizio il Tutor di Autostrade per l’Italia era diverso dal Sicve, ma secondo la Craft in un secondo tempo la principale società autostradale italiana ha adottato proprio la tecnologia della Craft.
IPOTESI CONTRAFFAZIONE - È iniziata allora una articolata e lunga vicenda legale promossa da Romolo Donnini, titolare della Craft, per vedere riconosciuti quelli che riteneva e ritiene i suoi diritti. E dopo dodici anni si è arrivati ora alla sentenza della Cassazione che ha dato ragione alla piccola azienda toscana. Con questa presa di posizione, viene ora posto un problema di contraffazione, non esclusa dal dispositivo della Cassazione.
LA PAROLA ALLA CORTE D’APPELLO - Il fatto che la Cassazione non abbia escluso che da parte della società Autostrade per l’Italia ci sia stata contraffazione non chiude la vicenda, perché a stabilire se effettivamente i Tutor siano da considerare la contraffazione del Sicve, dovrà essere la Corte d’Appello. Se i magistrati di quest’ultima arriveranno a stabilire che c’è stata contraffazione, dovranno anche decidere l’importo dell’indennizzo dovuto a Donnini. Per la cronaca, la Craft ha già compiuto la sua stima dell’eventuale cifra: 7,5 miliardi di euro.
AUTOSTRADE SARCASTICA - Dopo la diffusione della notizia della sentenza della Cassazione, la società Autostrade per l’Italia ha emesso un comunicato che pare non lasciare spazi alla Craft. Questo quanto affermato da Autostrade: “L’eventuale richiesta di risarcimento di 7,5 miliardi può essere considerata solo una boutade e non avrebbe nulla a che fare con la sentenza in questione. Il giudizio di merito in Corte d’Appello si baserà peraltro su una perizia tecnica che riconosce la fondatezza delle nostre ragioni”. Non resta che attendere la Corte d’Appello.