TROPPE “SCUSE” - “Sono solo pochi minuti di viaggio; in auto preferisco portare mio figlio in braccio; ci vuole molto tempo per mettere il bambino nel seggiolino e non lo sopporta; uso la cintura dell'auto perché è più comoda”: queste sono solo alcune delle risposte che alcuni genitori hanno dato per giustificare il fatto di non far viaggiare i propri figli, nel seggiolino, o sui cuscini di rialzo (per chi è più basso di 150 cm), come previsto dal Codice della Strada.
POSSONO SALVARE LA VITA - Una leggerezza che, però, può costare davvero cara (nella foto in alto un tipico comportamento scorretto): secondo i dati Aci-Istat 2009 oltre 10.000 bambini all'anno sono coinvolti in incidenti stradali, praticamente 30 al giorno. Il mancato utilizzo del seggiolino e delle cinture di sicurezza aumenta di 7 volte il rischio di conseguenze gravi in caso di incidente; quando, secondo quanto rilevato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, se correttamente installati ed utilizzati, i sistemi di ritenuta dei bambini possono ridurre del 70% la probabilità di decesso e del 80% il rischio di lesioni gravi.
DATI ALLARMANTI - Gli osservatori di BimbiSicuramente 2010 hanno rilevato che il 62,6% dei bambini viaggia in auto senza alcun sistema di sicurezza. Un comportamento poco virtuoso e molto diffuso, al quale si associa spesso una “dimenticanza” anche di quei genitori che allacciano regolarmente la propria cintura di sicurezza: uno su due non protegge i propri bambini mediante l'uso degli appositi seggiolini.
CHE COS'È - BimbiSicuramente è un progetto nato nel 2008 per sensibilizzare i genitori a far viaggiare nel modo più corretto e sicuro i propri figli in auto. Questa iniziativa è promossa da Fiat Automobiles e ACIF (Associazione dei Concessionari Fiat), con la collaborazione di Bosch e BébéConfort ed il patrocinio del Ministero della Gioventù. I dati sono stati rilevati in 7 città campione (Bologna, Mestre, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, per un totale di oltre 600 osservazioni) dagli osservatori di BimbiSicuramente che si sono posizionati davanti a scuole primarie e dell’infanzia per monitorare il comportamento dei genitori nei confronti dei figli trasportati in auto.