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Skoda Enyaq: oltre 2 milioni di km di test

Pubblicato 28 maggio 2020

Il lungo percorso che porta un’auto elettrica qual è la Skoda Enyaq alla produzione prevede lunghe sessioni di test su strada.

Skoda Enyaq: oltre 2 milioni di km di test

TEST ESSENZIALI - La Skoda Enyaq iV, la prima suv elettrica del marchio ceco, sarà costruita sulla piattaforma MEB (la stessa della ID.3) e arriverà sul mercato nel 2021. Prima di questa data la casa ceca continuerà il ciclo di test sui prototipi, la cui camuffatura (che ha richiesto più di 120 ore di lavoro e circa 18 metri quadrati di pellicola per ogni veicolo), per rispettare il codice della strada e consentire ai sistemi di sicurezza di funzionare, lascia libere le zone dove sono presenti i sensori e i gruppi ottici.

AL FREDDO E AL CALDO - La casa ha programmato oltre due milioni di chilometri che saranno percorsi su tracciati di diversa natura e migliaia di ore in prove di affaticamento e nelle camere climatiche. I test della Skoda Enyaq si svolgeranno nei cinque continenti, dove sono previsti sia climi rigidi, con temperature fino a meno 30° C, che il caldo torrido del deserto, con massime oltre i 40° C. Provare l’auto elettrica in ambienti con strade innevate e ghiacciate o polverose e calde, oltre a fornire importanti elementi di valutazione sul comportamento dinamico, aiuterà la casa a studiare il funzionamento della batteria e del sistema di ricarica, entrambi sensibili alle variazioni di temperatura. 

DUE O QUATTRO RUOTE MOTRICI - La Skoda Enyaq sarà acquistabile sia a trazione posteriore che integrale 4x4 con diversi step di potenza. La prima sarà disponibile con un motore sincrono da 148, 179 o 204 cavalli, che può essere alimentato da batterie da 82 kWh (77 effettivi e 500 km di autonomia), 62 kWh (58 effettivi e 390 km di percorrenza) e 55 kWh (di cui 52 realmente utilizzabili; l’autonomia scende a 350 km). La 4x4 aggiunge un motore elettrico asincrono all’avantreno: i 61 o 102 CV aggiuntivi portano la potenza totale rispettivamente a 265 o 306 CV. In quest’ultimo caso parliamo della più sportiva versione RS, accreditata di uno scatto da 0 a 100 km/h di appena 6,2 secondi e di una velocità massima di 180 km/h.

LA RICARICA - Per la ricarica della Skoda Enyaq iV sarà possibile utilizzare, oltre a una presa domestica, colonnine in corrente alternata fino a 11 kW, oppure rapide, a corrente continua, fino a 125 kW. In quest’ultimo caso l’accumulatore passa dal 10% all’80% in meno di 50 minuti, mentre dalle più diffuse prese in alternata si farà il “pieno” in 6-8 ore. Le versioni con batterie più piccole avranno di serie caricatori meno potenti: di 7,2 kW in corrente alternata e di 50 o 100 kW in continua. La Skoda entro la fine del 2022 lancerà dieci modelli della famiglia iV, elettrici o elettrificati.

SKODA ENYAQ: IL PRIMO CONTATTO DEL PROTOTIPO



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Ritratto di Giuliopedrali
28 maggio 2020 - 12:18
Ci credo che fanno test di milioni di km, del resto che esperienza ha VAG nell'elettrico: zero assoluto, per dire di una Tesla o BYD ci fidiamo anche senza che ti dicano che hanno svolto test per milioni di km...
Ritratto di RubenC
29 maggio 2020 - 12:05
2
Questo è proprio vero... indipendentemente dal giudizio che si ha sulle auto del gruppo VW.
Ritratto di elitropi cristian
28 maggio 2020 - 16:32
Tanto poi avranno il solito software che dovrà essere aggiornato.... e vetture da richiamare !!
Ritratto di Giuliopedrali
28 maggio 2020 - 19:08
Poi francamente penso uno qualsiasi se deve dare quei 45.000 Euro per un'elettrica Skoda invece che per una BYD ad esempio credo scelga Skoda.
Ritratto di Giuliopedrali
29 maggio 2020 - 09:08
Ero ironico.
Ritratto di Miti
29 maggio 2020 - 22:25
1
Non so quanto tempo avremo ancora questa possibilità. Come europei. Essere ironici. Mai guardato un sito cinese in dettaglio. Così incuriosito sono entrato nel sito Byd.auto. Tra varie auto un po' così o un po' cosa questa mi ha attirato l'attenzione. Si chiama Qin ev. Un auto completamente elettrica. Di nuova generazione. Modello 2020. Prezzo in euro dopo la conversazione moneta cinese in euro 16.410 euro. 410 km autonomia. Ricarica 100 km in 15 Min. E via così. Non sto adesso di fare l'elenco. Sicuramente in Europa il prezzo sarebbe almeno con 15k in più. Ma parliamo della stazza del auto 4675 cm. Nella dotazione e al livello del lusso del premium europeo. La storia è che la Cina adesso fa un auto del genere . Vogliamo parlare in quanto tempo sono arrivati qui ? Forse invece di storcere il naso noi europei dobbiamo fare di più e parlare di meno in questa tecnologia. E forse un po' in tutti settori.
Ritratto di Giuliopedrali
30 maggio 2020 - 08:22
Vogliamo parlare di quante ce ne sono a quel livello: la maggior parte della produzione cinese, un sacco di auto già elettriche molto moderne e potenti a prezzi popolari, poi che raddoppino il prezzo non credo, basta guardare in Germania su autoscout quante DFSK Fengon / iX5 si trovano (ormai una cinquantina mi sembra) a 22.000 - 25.000 euro nuove, si a benzina, ma sono SUV coupè della categoria della BMW X6.
Ritratto di Miti
30 maggio 2020 - 10:23
1
Software di altissimi livelli con guida autonoma di ultima generazione. Piene di componentistica delle aziende europee con sedi la, dalla Bosch a Pirelli, ho fatto un giro per più di due ore vedendo auto veramente che io potrei assolutamente comprare. Auto non inquinanti. Mi chiedo solo che accidenti hanno in testa gli europei a questo punto. So che fino adesso sono stati buoni la nel loro pezzo di pianeta dal punto di vista automobilistico. Ma parliamo di crescita economica da urlo ad allora che qui era assolutamente impensabile. Cosa succederà adesso quando anche la non sarà più tutto questo benestare generalizzato nel mondo del lavoro ? Dovranno prima o poi ( e qui parlo del punto di vista automobilistico , che sia chiaro ) uscire fuori con tutto questa elettrificazione. E se succederà in Europa non si chiuderanno fabbriche qua e là ma molte di più. Mi sono reso conto quanto siamo indietro in questo settore. Quando Europa dovrebbe essere tutt'altro che il fanalino di coda. E veramente sconcertante. Tutte le fabbriche auto chiuse si possono riqualificare in produzione di auto non inquinanti. Usando questa mano d'opera altamente qualificata. Come siamo arrivati a questa immobilità ? Quando l'Europa se è fermata in questo settore? Per fare gli interessi di chi? E se un settore come questo andrà male come gestiranno le persone che rimarranno senza lavoro ? Forse è il caso che qualcuno qualche domanda inizia farsi. Consiglio a quelli che vivono ancora con la la convinzione che le auto cinese sono delle copie totalmente inaffidabili delle auto europee di iniziare farsi un giro in questo mondo auto estremamente diverso come visione. A volte quasi strano. Ma in continua fermentazione. E cambiamento. Saluti.
Ritratto di Giuliopedrali
30 maggio 2020 - 12:09
L'Europa pur con la sua raffinatezza e gusto fa la figura di qualcosa di vecchio nel mondo dell'automotive oggi, andranno bene solo i venditori di "premium" tedeschi facendo già affari da capogiro in USA e Cina, per il resto mi sembra quando ero piccolo che un signore in un bar raccontava che era stato in Australia e lì le auto erano tutte giapponesi e noi: no ma è impossibile da noi non succederà mai...
Ritratto di Miti
30 maggio 2020 - 17:15
1
Con 40 milioni di disoccupati nei Stati Uniti e con la crescita della Cina azzerata ... di quei affari d'oro ... non credo proprio. La situazione è veramente pesante. Comunque ci sono più di 140 aziende che sono in questa momento implicate nella mobilità elettrica in Cina. Lo stato cinese ha stanziato delle cifre da capogiro per incoraggiarla. Di sicuro non tutto che luccica è oro. Avranno i loro insuccessi ma di sicuro anche tanti successi, almeno si fanno le ossa, imparano come muoversi. Strano è un altro aspetto in questa storia. La burocrazia . Il sistema comunista che per definizione incoraggia il sistema burocratico sembra avere di meno o almeno meno aggressiva di quella occidentale. E veramente una brutta contraddizione. Davvero sconcertante.