CONSACRAZIONE IN SCOZIA - Da un paio d’anni l’auto da battere nell’Intercontinental Rally Challange (IRC) è la Skoda Fabia: un bolide derivato dal modello di serie ma equipaggiato con un due litri da 270 cavalli e la trazione 4x4. Con la doppietta nel Rally di Scozia la casa cèca ha bissato il titolo costruttori dell’anno scorso, vincendo il campionato con una gara di anticipo. Nelle nove gare sinora disputate, la Skoda ne ha vinte sei e, calcolando anche gli altri piazzamenti, ha raccolto 316,5 punti. La Peugeot (con la 207) ha tagliato per prima il traguardo solo tre volte: in classifica è seconda con 241,5 punti. Terza e senza vittorie la Ford (con la Fiesta): è ferma a 110 punti.

IN LIZZA SONO IN TRE - Nel Rally di Scozia la vittoria è andata per la prima volta al norvegese Andreas Mikkelsen, che ha preceduto il finnico e campione in carica Juho Hännien. Quest’ultimo resta in lotta per la conquista del campionato piloti, ma ha 125 punti: sei in meno del cèco Jan Kopécky (sempre al volante di una Fabia) che è in testa alla classifica. Dietro, con 115 punti, un pilota Peugeot: il belga Thierry Neuville. Per sapere chi dei tre si aggiudicherà il titolo, l’appuntamento è per il Rally di Cipro, in programma dal 3 al 5 novembre prossimo.

FORGIA GIOVANI TALENTI - Che i nomi dei piloti siano poco noti non deve stupire: l’IRC è nato nel 2006 proprio per formare le nuove generazioni. In sei stagioni, soltanto una ha visto sul più alto gradino del podio un italiano: si tratta di Giandomenico Basso, primo nel 2006 con l’Abarth Grande Punto. Quell’anno, la casa torinese si aggiudicò il campionato costruttori, mentre nelle annate successive il titolo è andato per tre volte alla Peugeot e in due occasioni alla Skoda.

























