ECOMAFIE ALL’ATTACCO - I tentacoli della piovra sullo smaltimento illegale dei pneumatici in Italia: un affare da due miliardi di euro in cinque anni. È il quadro fornito dal più recente rapporto di Legambiente, titolato “Copertone selvaggio”. Per arginare il fenomeno, è scesa in campo anche l’Ecopneus, creata da Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli: una società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici fuori uso. Proprio l’Ecopneus (qui sopra l'immagine di una sua campagna) snocciola altri dati allarmanti: ogni anno spariscono nel nulla 100.000 tonnellate di pneumatici, un quarto di quelle immessi in commercio nello stesso arco di tempo. Che finiranno nel mercato illegale, oggetto di traffici internazionali (coinvolti Cina, Hong Kong, Malaysia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal) o abbandonati in discariche abusive. Queste ultime, solo in Italia, sono 1049, per un’estensione di sei milioni di metri quadrati: qualcosa come 800 campi da calcio, per capirci. Un’attività illegale che ha già portato a 58 ordinanze di custodia cautelare, 413 denunce, 122 aziende sequestrate.
DOPPIO DANNO - Oltre alle gravissime conseguenze ambientali di “copertone selvaggio”, ci sono quelle economiche. L’evasione dell’Iva equivale a 140 milioni di euro l’anno. I mancati ricavi degli impianti di trattamento ammontano a 150 milioni di euro l’anno. I costi di bonifica delle discariche abusive sequestrate, sono di 400 milioni di euro. Un danno, per le finanze pubbliche e l’imprenditoria, che nel periodo 2005-settembre 2010 è stimato in due miliardi di euro.
ARMI DI DIFESA - Per combattere le ecomafie, l’Ecopneus si pone l’obiettivo di seguire il flusso produttivo/commerciale dei pneumatici dalla nascita alla morte. Vengono “mappati” i demolitori di veicoli e i gommisti e monitorate le discariche legali, cioè i luoghi in cui i pneumatici sono etichettati come “fuori uso”; a monte, è garantito il trasporto dei pezzi ormai a fine vita dai gommisti ai centri di stoccaggio temporaneo, fino agli impianti di recupero.













