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Lo smog non è tutta colpa delle auto

01 gennaio 2016

Dai dati Ispra emerge una riduzione delle emissioni generate dai trasporti e un forte aumento dell'inquinamento domestico.

Lo smog non è tutta colpa delle auto
IMPUTATO AUTO - Ogni anno con l'arrivo dell'inverno il problema della concentrazione di inquinanti in città si ripresenta puntuale, divenendo “emergenza” nei periodi con scarse precipitazioni come nell'attuale stagione. A salire sul banco degli imputati è soprattutto l'auto, ritenuta la principale responsabile dello smog urbano. Ma è davvero così? Per capirlo abbiamo analizzato i dati dell'Ispra, l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, sulle immissioni in atmosfera degli inquinanti nel periodo 1990-2012.
 
INQUINAMENTO IN CALO - La prima valutazione che emerge dall'osservazione dei valori rilevati è il costante miglioramento della qualità dell'aria. Nei 23 anni presi in considerazione le concentrazioni di ossidi di azoto sono diminuite del 58%, quelle di monossido di carbonio del 70% e quelle di benzene dell'89%. Cali tali da non destare più particolare preoccupazione da parte degli esperti che si concentrano su un inquinante che ancora oggi desta maggiore allarme per i continui superamenti rispetto ai limiti della normativa in vigore e ai livelli indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità: le polveri sottili nelle sue varianti PM10 e PM 2,5. La concentrazione nell'aria della prima si è ridotta del 36% dal 1990 al 2012, quella della seconda del 39%. Miglioramenti significativi, ma non ancora sufficienti per dichiarare l'aria salubre. 
 
Emissioni nazionali di PM 10
 
UN TAGLIO ALLE POLVERI - Lo studio dell'Ispra indica pure le principali fonti delle emissioni. Per il PM10 il principale imputato è, per il 2012, il riscaldamento domestico con il 41% del rilascio delle polveri. Al secondo posto ci sono i trasporti, voce comprendente auto, furgoni e veicoli industriali, con il 17% di “responsabilità”, in gran parte dovuta ai veicoli con motore a gasolio (83%). Interessante notare che l'incidenza dei “motori” dal 1990 è calata del 53%, con tagli del 51% per le auto, del 45% per i veicoli commerciali e del 63% per camion e autobus. Andamento simile hanno i dati del PM 2,5 dove i trasporti sono i secondi emettitori, sempre dietro il riscaldamento, e incidono per il 17%. A livello storico si ha una riduzione del 57% del “black carbon” rilasciato dai veicoli con un contributo, per il 2012, dell'86% dei veicoli diesel, del 13% di quelli a benzina e dell'1% per le altre alimentazioni. 
 
PM 2,5 IN CALO DEL 60% - Il miglioramento ottenuto dal settore trasporti è da imputare essenzialmente alla tecnologia. Le sempre più stringenti normative continentali sulle emissioni hanno costretto le case automobilistiche ad adottare soluzioni “verdi” del quale il filtro antiparticolato è l'elemento più noto. L'esito è che i 140 microgrammi rilasciati da un'auto diesel Euro 1 si sono ridotti a 5 mg per le più moderne vetture Euro 5. Un perfezionamento di 28 volte che ha permesso di diminuire le 50 migliaia di tonnellate/anno di PM 2,5 rilasciate in atmosfera in Italia dai trasporti nel 1990 a poco più di 20 migliaia di tonnellate/anno registrate nel 2012. 
 
INQUINAMENTO DOMESTICO - Nonostante l'abbassamento delle emissioni dei trasporti l'aria delle nostre città continua ad essere ancora troppo spesso sopra i limiti di legge. Perché? Le ragioni sono diverse. Nel settore trasporti la più rilevante è l'ancora alta percentuale di veicoli ad alta anzianità. Malgrado le campagne di rottamazione, infatti, permangono in circolazione più di 11 milioni di modelli Euro 0, 1 o 2. L'altro motivo di rilievo è la crescita della responsabilità di altri settori e, in particolare, del riscaldamento domestico. Dai dati Ispra emerge che le emissioni del settore sono cresciute dalle 30 migliaia di tonnellate/anno del 1990 a oltre 60 migliaia di tonnellate nel 2012. Un raddoppio che, di fatto, ha annullato il risparmio ottenuto dal comparto motori. 
 
Emissioni nazionali di PM 2,5
 
LE COLPE DELLA LEGNA - Le ragioni del forte innalzamento delle polveri fini “residenziali” sono da attribuire soprattutto all'incremento del consumo delle biomasse, ossia di legna e pellet per il riscaldamento, in particolare a partire dal 2003. Un maggiore consumo andato spesso a scapito dell'impiego del metano con conseguenze pesanti sulle emissioni di PM 2,5. Secondo l'Ispra, infatti, la quantità di PM 2,5 rilasciata dalla combustione delle biomasse è 2.000 volte superiore a quella generata dal metano a parità di unità di energia bruciata. 
 
CAMBIARE POLITICHE - Dai rapporti dell'Ispra sembra emergere con chiarezza che l'indice del principale imputato non andrebbe più rivolto alle auto, ma alle biomasse. Detto questo, è auspicabile che il settore trasporto prosegua la tendenza verso il ribasso delle emissioni con il miglioramento tecnologico e con la sostituzione delle vecchie auto con le più moderne Euro 6, meglio se a Gpl o metano, o con le auto elettriche. Ma sarebbe auspicabile per la salute di tutti che le politiche per il miglioramento della qualità dell'aria prendessero provvedimenti più stringenti per l'impiego di legna e pellet.


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Ritratto di Mattia Bertero
1 gennaio 2016 - 13:36
3
INQUINAMENTO. Non ci voleva un Premio Nobel per sapere questo, lo sanno perfino i muri.
Ritratto di mirko.10
1 gennaio 2016 - 13:48
3
....per avere l'acqua calda...
Ritratto di PongoII
1 gennaio 2016 - 14:01
7
Ma va? In Italia piace vincere facile (potrei far esempi fino all'Epifania) e quindi si spara ad alzo zero contro ciò che è più facilmente aggredibile.
Ritratto di SINISTRO
1 gennaio 2016 - 15:18
3
e le fabbriche, no?
Ritratto di mirko.10
1 gennaio 2016 - 16:09
3
Dopo le cavolate solite decisionali governative, in questo momento l'ultima barzelletta dell' abbassamento del limite di velocità, pensando forse che marciando in seconda e raggiungere subito questo limite e dopo? Ah ok. Tutto in folle...ci provano e quando si rendono conto che cavolate le hanno esaurite stanziano i milioni....40 mln. Per fronteggiare questo problema. Loro stanziano e noi a seguire il melodramma ridendo e piangendo. 40mln! Come verranno impiegati questi soldi che tanto poco prima li abbiamo versati in imu, ecc..guarda che son bravi! Benzina che aumenta e telepass raddoppiato. In testa ai bambini crollano sempre gli intonaci e pezzi di soffitto delle aule scolastiche naturalmente fredde come stare all'esterno....ma mi domando, a partire da loro e a disposizione successivamente per chi? Capitali che si fermeranno al solito a metà strada e prosciugati a meno ché.....guardate mi è venuta una idea, esempio, costruire enormi ventilatori/convogliatori naturalmente inverter per spingere tutto il fumo, quello delle biomasse intendo, e spingerlo fuori. E se poi ricadrebbe sulla Grecia? Posso accendere il mio caminetto in coincidenza di raffiche di scirocco o aspetto la bora? 40mln...ma andate a fare in c.u.l.o.!
Ritratto di cris25
2 gennaio 2016 - 10:46
1
Ah perchè c'era ancora dubbio? È conveniente attaccare le "auto" ma sappiamo tutti che il problema non sono loro! E poi favoriscono i mezzi pubblici quando sono i primi rottami inquinanti in circolazione... ma per piacere!
Ritratto di Moreno1999
2 gennaio 2016 - 14:30
4
MA VA?
Ritratto di lucios
2 gennaio 2016 - 16:42
4
Se è aumentato il consumo del pellet o legna è colpa dello Stato che non fa niente per evitare che i prezzi del gas o dell'energia aumentino a dismisura. La gente purtroppo nel tentativo di difendersi dal caro bolletta trova soluzioni alternative che influiscono sull'inquinamento. Se la gente viaggia in auto è perché ci sono mezzi pubblici da SKYFO: è colpa degli enti pubblici che non garantiscono un servizio efficiente. Se viaggiano poche auto elettriche è colpa dello Stato e degli enti pubblici che non incentivano l'uso in modo concreto (ne all'acquisto ne costruendo punti di ricarica). ERGO, L'INQUINAMENTO E' FIGLIO DELL'INCOMPETENZA ASSOLUTA DELLE AMMNISTRAZIONI E DELLE DIRIGENZE PUBBLICHE E (in parte) PRIVATE. VERGOGNA! SOLUIZIONE: FACCIAMOCI GOVERNARE PER QUALCHE ANNO DA AMMINISTRATORI FINLANDESI, OLANDESI O TEDESCHI!
Ritratto di mirko.10
2 gennaio 2016 - 18:48
3
Calma lucios...calmaaa! Ho capito forse che rientri in quella categoria di privati che per accedere all'agevolazione irpef ha sostituito l'impianto a gasolio o olio combustibile per uno nuovo apparecchio a biomassa? Capisco....mi dispiace.
Ritratto di lucios
2 gennaio 2016 - 23:58
4
Calma a te. Io pago (col sangue) una normale stufa a gas!
Ritratto di Sepp0
3 gennaio 2016 - 11:42
Ma esattamente quanto sarebbe il "giusto" per il gas? No, perché se il desiderata è che un inverno di riscaldamento a metano costi come un inverano di riscaldamento a legna o pellet siamo un po' fuori dalla realtà.
Ritratto di lucios
4 gennaio 2016 - 18:42
4
Non dico di pagarlo quando la legna, ma di sicuro negli ultimi anni altri che diminuzione........e poi, se l'energia elettrica costasse la metà, cioè il normale costo di nazioni come francia, ecc.........forse useremmo più termoconvettori o forse una via di mezzo..........
Ritratto di rebatour
4 gennaio 2016 - 17:21
Siamo alle barzellette! Milano, Sesto, Cinisello, Bresso e altri fermano il traffico e il PM 10 aumenta, Monza non lo ferma e qui il PM10 regredisce. Boh!
Ritratto di dec
4 gennaio 2016 - 19:45
provvedimento SEMPLICE: tasse in proporzione all'emissione di inquinanti, quindi meno sul metano e di più su legna e carbone, zero su energia rinnovabile, molto più su euro 0 e 1 anzichè su euro 6, più su abitazioni classe G e meno su classe A (altro che incentivo al mercato dell'auto e della casa)
Ritratto di mirko.10
4 gennaio 2016 - 20:43
3
Buono dec quello che hai scritto, e non solo al bar....anche quello oggi troppo caro ahinoi ;)
Ritratto di dfchigo82
5 gennaio 2016 - 16:05
una domanda: inquinamento derivanti dall' "allevamento"... come hanno quantificato??? hanno messo dei contatori gas nel didietro delle vacche????? boooh

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