INTERVIENE L’AUTORITÀ - La denuncia è partita dall’Adiconsum, un’associazione di tutela dei consumatori: nel Sud Italia ci sono assicurazioni che disdicono molti contratti Rca agli automobilisti residenti in Campania, Puglia e Calabria, con l’obiettivo di proporre loro delle polizze che costano fino al triplo. Il record? Ben 7.000 euro l’anno per una Rca. In questo modo, da un lato ci si disfa di clienti “scomodi” e, dall’altro, ergendo la barriera di una Rca molto costosa, si seleziona la clientela, facendo a meno di quella che, secondo le statistiche delle assicurazioni, causa troppi incidenti (neopatentati in primo luogo).
CONTANO SOLO GLI INCIDENTI - È dovuta interventire l’Isvap: oltre ad aprire un’istruttoria, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni ha ricordato alle compagnie che la tariffa Rca in vigore per un contratto che venga annullato debba essere applicata anche per quello successivo, senza rincari marcati. A meno che il cliente non abbia causato un incidente (in tal caso, sale di due classi di merito passando a una più costosa).
TRUFFA “DIABOLICA” - Nel bel mezzo della bufera sui rincari al Sud, a Napoli spunta l’ennesima frode basata sull’assonanza tra il nome di una compagnia assicuratrice regolarmente abilitata a operare in Italia (la Ala Assicurazioni di Milano) e quello di una società austriaca (la Ala Assicurazioni di Graz); quest’ultima è una società rispettabilissima, ma non può rilasciare polizze Rca nel nostro paese e, a sua volta, ha subìto un danno (d’immagine). Per far cadere in trappola gli automobilisti, i truffatori invitavano i clienti (numerose le false polizze vendute nel Napoletano) a visitare il sito dell’impresa austriaca www.alaassicurazioni.it, giocando sulla somiglianza con quello della società milanese (www.ala-assicurazioni.it). Morale, le vittime della frode hanno circolato senza copertura assicurativa: se avessero causato un incidente, avrebbero tirato fuori di tasca propria i soldi per risarcire i danni.