SERVE UNA DELIBERA - I milanesi hanno detto sì al super Ecopass. Il referendum (del 12 e 13 giugno) per ridurre traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione dell’area ticket e la pedonalizzazione del centro di Milano ha visto l’affluenza del 49% dei cittadini (il quorum necessario era del 30%): 488.836 votanti su 997.623 aventi diritto. Favorevole il 79,12% della popolazione (373.997), contraria il 20,88% (98.714). In particolare, il sì riguarda l’estensione del pedaggio a tutte le auto (escluse quelle a emissioni zero) e l’allargamento progressivo del sistema di accesso a pagamento dalla cerchia dei Bastioni a quella filoviaria. Ora la “patata bollente” passa nelle mani del neosindaco di Milano, Giuliano Pisapia, perché l’Ecopass (nato nel 2008) ereditato dall’ex numero uno cittadino Letizia Moratti, scadrà a settembre, quando servirà una nuova delibera.
QUATTRO SCENARI - Si sta analizzando la relazione finale dei saggi incaricati dalla Moratti. Le ipotesi cui sta lavorando la giunta Pisapia sono quattro. 1) Lasciare l’Ecopass nei limiti attuali della cerchia dei Bastioni, incrementando le tariffe. 2) Area identica a ora ma facendo pagare tutti i veicoli. 3) Estendere l’Ecopass alla cerchia filoviaria, incrementando le tariffe attuali. 4) Super Ecopass: allargato e facendo pagare tutti i veicoli (forse cinque euro). Risultato previsto con quest’ultima soluzione estrema: meno 115.000 auto e furgoni, riduzione del traffico del 14% nella zona ticket, e del 6% in città, emissioni nocive in calo dell’11%, un aumento dei passeggeri sui mezzi pubblici del 9% (90.000 in più).
CAUTELA - A parte le considerazioni sui benefici a livello di traffico e smog, la giunta Pisapia terrà ovviamente conto delle possibili conseguenze del super Ecopass per i pendolari, milanesi e no. Serve una rete di trasporto più efficiente. A tale proposito, non regge molto il confronto con Londra, dove il pedaggio per il centro esiste dal 2003. Nella capitale inglese, la zona sottoposta a ticket è, in proporzione, più piccola rispetto a quella di Milano. E il servizio di trasporto pubblico londinese (numerose linee di metropolitana) è molto esteso ed efficiente: non altrettanto quello milanese.