Il Tar del Lazio boccia l’obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti

ADDIO CARTELLO - I distributori non saranno più tenuti a comunicare il prezzo medio dei carburanti nelle aree di servizio. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio, che ha così annullato il decreto introdotto lo scorso 31 marzo dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Come tutte le decisioni del Tar, anche in questo caso la sentenza è immediatamente esecutiva. Con questa decisione il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto un ricorso proposto dalla Fe.Gi.Ca. (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini), dalla F.I.G.I.S.C. (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) e da alcuni esercenti. 

RICORSO IN ARRIVO - Le sentenze del Tar sono appellabili al Consiglio di Stato e il Ministero ha subito dato mandato all’Avvocatura di Stato di fare ricorso. La proposizione del ricorso non sospende comunque gli effetti del provvedimento e quindi gli esercenti non saranno tenuti a esporre i cartelli indicanti i prezzi medi dei carburanti. “La decisione del Tar si limita ad affrontare questioni procedurali e non pone in dubbio la sussistenza dell'obbligo previsto dalla legge in ordine all'esposizione del cartello”, sottolinea una nota del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

QUANTO È EFFICACE? - Lo stesso ministero difende la norma introdotta a fine marzo: “Ha ampiamente dimostrato la sua efficacia, nonostante le turbolenze geopolitiche, come dimostrato dalla continua e progressiva discesa dei prezzi che si protrae da oltre un mese", afferma il Mimit. Da oltre un mese a questa parte i prezzi dei carburanti sono in discesa, e oggi si attestano su una media di 1,846 euro al litro per la benzina e di 1,839 euro al litro per il diesel. Tuttavia fino a un paio di mesi fa il prezzo dei carburanti tendeva verso l’alto, quindi è difficile dire quanto i cartelli abbiano avuto effetto sul prezzo finale alla pompa.