DA FIAT A GRIFA - La partita, spinosissima, sembra conclusa: i rappresentanti di Federazione Italiana Metalmeccanici e l'Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici hanno siglato nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico il placet alla cessione di ramo d'azienda e al trasferimento di tutti i 760 lavoratori dallo stabilimento Fiat di Termini Imerese (nella foto) alla Grifa, Gruppo Italia Fabbrica Automobili. Sergio Marchionne, in passato, era stato chiarissimo: “Per ogni auto prodotta a Termini Imerese perdiamo 1.000 euro”, aveva dichiarato l'ad della Fiat durante l'assemblea dei soci. Per i lavoratori c'è l'opzione di accesso alla mobilità ove non vogliano passare alle dipendenze del nuovo gruppo.
GRIFA, SOLDI BRASILIANI - Grifa è un gruppo con organigramma italiano, che punta a produrre nello stabilimento ex Fiat veicoli ibridi ed elettrici: i capitali sono stranieri, brasiliani nello specifico. Da Ipanema, se proprio vogliamo essere pignoli: il bairro di Rio de Janeiro dove ha sede Kbo Capital, la società d'investimento guidata dal banchiere Roland Gerbauld pronta a ricapitalizzare la società, o meglio, quella che adesso è una start-up che sembra nata proprio con lo scopo di rilevare Termini Imerese. Gli obiettivi sono svelati da un popolare magazine italiano d'attualità, L'Espresso, che ha condotto un'inchiesta esaustiva proprio su questa realtà: l'obiettivo a regime è la produzione di 35.000 vetture, si inizierà con un'utilitaria compatta a motore ibrido che, in un secondo tempo, sarà proposta in versione solo elettrica.
MOBILITÀ VOLONTARIA - Chi non vuole cambiare casacca, come accennato in precedenza, trova la disponibilità della Fiat ad avviare la mobilità volontaria incentivata: i termini dell'accordo vanno concordati; la Grifa, per contro, dovrà discutere insieme alle organizzazioni sindacali il trattamento economico che dovrà essere riconosciuto ai lavoratori assorbiti dalla Fiat. Discorso analogo per i dipendenti PCMA: società interamente controllata da Magneti Marelli, a sua volta controllata - non a sorpresa - dalla Fiat. Per chi deciderà di dire sì al cambio di casacca, il passaggio è previsto dal 1 gennaio 2015: non p previsto nessun esubero, stando a quanto è stato siglato tra le parti, ma i dipendenti saranno assorbiti attraverso la cessione del ramo d'azienda.