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Termini Imerese, siglato l'accordo per 760 lavoratori

13 ottobre 2014

I lavoratori hanno dato l'ok nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico: si chiude l'era Fiat, si apre quella di Grifa.

Termini Imerese, siglato l'accordo per 760 lavoratori
DA FIAT A GRIFA - La partita, spinosissima, sembra conclusa: i rappresentanti di Federazione Italiana Metalmeccanici e l'Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici hanno siglato nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico il placet alla cessione di ramo d'azienda e al trasferimento di tutti i 760 lavoratori dallo stabilimento Fiat di Termini Imerese (nella foto) alla Grifa, Gruppo Italia Fabbrica Automobili. Sergio Marchionne, in passato, era stato chiarissimo: “Per ogni auto prodotta a Termini Imerese perdiamo 1.000 euro”, aveva dichiarato l'ad della Fiat durante l'assemblea dei soci. Per i lavoratori c'è l'opzione di accesso alla mobilità ove non vogliano passare alle dipendenze del nuovo gruppo.
 
GRIFA, SOLDI BRASILIANI - Grifa è un gruppo con organigramma italiano, che punta a produrre nello stabilimento ex Fiat veicoli ibridi ed elettrici: i capitali sono stranieri, brasiliani nello specifico. Da Ipanema, se proprio vogliamo essere pignoli: il bairro di Rio de Janeiro dove ha sede Kbo Capital, la società d'investimento guidata dal banchiere Roland Gerbauld pronta a ricapitalizzare la società, o meglio, quella che adesso è una start-up che sembra nata proprio con lo scopo di rilevare Termini Imerese. Gli obiettivi sono svelati da un popolare magazine italiano d'attualità, L'Espresso, che ha condotto un'inchiesta esaustiva proprio su questa realtà: l'obiettivo a regime è la produzione di 35.000 vetture, si inizierà con un'utilitaria compatta a motore ibrido che, in un secondo tempo, sarà proposta in versione solo elettrica.
 
MOBILITÀ VOLONTARIA - Chi non vuole cambiare casacca, come accennato in precedenza, trova la disponibilità della Fiat ad avviare la mobilità volontaria incentivata: i termini dell'accordo vanno concordati; la Grifa, per contro, dovrà discutere insieme alle organizzazioni sindacali il trattamento economico che dovrà essere riconosciuto ai lavoratori assorbiti dalla Fiat. Discorso analogo per i dipendenti PCMA: società interamente controllata da Magneti Marelli, a sua volta controllata - non a sorpresa - dalla Fiat. Per chi deciderà di dire sì al cambio di casacca, il passaggio è previsto dal 1 gennaio 2015: non p previsto nessun esubero, stando a quanto è stato siglato tra le parti, ma i dipendenti saranno assorbiti attraverso la cessione del ramo d'azienda.


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Ritratto di Mattia Bertero
13 ottobre 2014 - 20:02
3
Un'ottima notizia per i lavoratori di Termine Imerese, almeno i posti di lavoro sono salvi per ora. E di questi tempi è una grande conquista...
Ritratto di Fr4ncesco
13 ottobre 2014 - 20:08
2
Vetture ibride ed elettriche, un regime di 35.000 vetture, capitali di paesi emergenti... Le intenzioni mi sembrano quelle della ex casa svedese e le previsioni non possono che essere negative. Se poi a questo sommiamo l'inefficienza delle infrastrutture italiane, in particolare della Regione Sicilia, la burocrazia, il "mangia-mangia" insediato nella mentalità italica... E nel peggiore dei casi potrebbe ripresentarsi un nuovo caso "De Tomaso".
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 08:26
Lasciando da parte il fatto che si chiama Regione Siciliana (non è un dettaglio linguistico, è questione di storia), non c'è alcuna inefficienza infrastrutturale. Se Marchionne ha voluto chiudere Termini non lo ha fatto certo per il motivo che a cui soli i creduloni possono aver creduto... Fiat soffriva (e soffre) di una enorme sovraccapacità produttiva, per cui qualche fabbrica bisognava chiudere. La scelta cadde su Termini solo perché era l'unico stabilimento di cui le direzioni sindacali nazionali avevano dimostrato di disinteressarsi. A Termini arriva l'autostrada, c'è il porto, c'è in costruzione l'interporto e sei al centro del Mediterraneo. Francamente, parlare di inefficienza infrastrutturale o logistica sembra il più classico dei luoghi comuni.
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 09:00
In effetti con il fiorire di industrie che si vede oggi in Sicilia, la rapidità con cui ci si sposta su strada e su ferrovia da un punto all'altro dell'isola, la fila di aziende italiane ed estere in attesa che gli sia concesso di aprire le attività sul territorio....è proprio strano che si sia deciso di chiudere proprio questo impianto.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 09:24
Su strada ci si sposta molto rapidamente: tutta la zona centro-nord dell'isola è completamente infrastrutturata sul piano autostradale e in quella sud ci sono importanti cantieri in corso. Magari, meglio constatare personalmente piuttosto che sputacchiare senza alzare dalla sedia quella parte del corpo in cui la schiena cambia nome. Altro discorso le ferrovie, ma magari si dica in quale altra zona d'Italia il traffico merci su rotaia è competitivo. Nel frattempo, si sprechino due minuti pure a indicare le aziende in fila per aprire sedi e fabbriche in Lazio, Piemonte o Veneto: io vedo solo fabbriche che scappano. E, visto il livelli della materia prima umana testimoniato da certi messaggi di queste discussioni, non c'è da stupirsene. Ben vengano iniziative come questa: in un clima economico come l'attuale, c'è solo da augurarsi che riescano a stare sul mercato per la qualità dei propri prodotti e non per le sovvenzioni del governo serbo o ceco o rumeno...
Ritratto di TommyMichi
14 ottobre 2014 - 10:15
a differenza della saab qui vogliono produrre una UTILITARIA ibrida.. molto più interessante come prodotto della solita saab 95 (fallimentare in partenza).
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 10:20
da un punto all'altro dell'isola si facevano con le astronavi......poi venne il declino.Negli anni '50 e '60 era una regione ricchissima e strutturalmente moderna......Chissà com'è che non mi convince.Se fosse stato un disastro investire in sicilia termini imerese non doveva proprio aprire.Forse aprì perchè voi della fiat beccavate i soldi pubblici a fondo perduto come un qualsiasi ente pubblico?Poi quando è finita la pacchia improvvisamente vi siete resi conto che la sicilia non era un luogo conveniente dove investire.30 anni dopo.Ci avete messo 30 anni per capire che in sicilia non conveniva investire.Bè allora ho ragione io quando dico che lo sviluppo in casa fiat procede molto più lentamente che non la concorrenza.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 10:34
Di paradossale c'è appunto questo: la Fiat ha aperto la fabbrica quando mancavano autostrade e porti, ha chiuso la fabbrica quando ci sono autostrade, porti, aeroporti e si costruiscono interporti. Insomma, è arrivata, ha intascato ed è scappata con la cassa. Ma non me la prendo tanto con Fiat, ché fa il suo mestiere di imprenditore che deve produrre profitti e dividendi. Io me la prendo con chi glielo ha consentito: a manifestare contro la chiusura di Termini Imerese c'erano solo le rappresentanze sindacali REGIONALI e le istituzioni regionali e locali. Ben altro l'atteggiamento tenuto quando si è paventata anche solo l'ipotesi di ridimensionare Cassino o Mirafiori. Come sempre, figli e figliastri. E se qualcuno scrive le cose come stanno, arriva lo pseudo-intellettuale benpensante di turno che tira fuori la vecchia favola del vittimismo meridionale. Bah!
Ritratto di Highway_To_Hell
14 ottobre 2014 - 10:40
perché fermarsi agli anni 50 o 60 (quando, per la cronaca, la Sicilia NON era assolutamente una regione ricchissima e strutturalmente moderna, ma tant'è...): durante l'Impero Romano il Sud Italia era molto più ricco e "strutturalmente moderno" del Nord. E, si badi bene, anche la caduta dell'Impero è colpa di Fiat in massima parte... Secondo me è lo sviluppo cognitivo di alcuni che procede più lentamente della concorrenza...
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 10:58
Highway, io non sono uno che odia fca e ancor meno i suoi prodotti. Nessuno dà a Fiat la colpa della caduta dell'impero romano o di chissà quale altra vicenda della storia, ci si limita solo a constatare come la chiusura di Termini Imerese non sia stato causato da deficit strutturali di fabbrica, indotto o infrastrutture di servizio, ma semplicemente da dinamiche interne all'Azienda: è ovvio che, se soffri di sovraccapacità produttiva, pensi di chiudere qualche fabbrica: mica lo ha fatto solo la Fiat. Quello che detesto è che invece di dire le cose come stanno, si facciano discorsi sui massimi sistemi dando la colpa al territorio. E mi viene la nausea pure osservando il disinteresse totale che ha caratterizzato vertici sindacali e istituzioni nazionali in questa vicenda: per molto meno e per insediamenti produttivi infinitamente più piccoli ma collocati al nord, si sono fatti tavoli, cortei, incontri, manifestazioni... Per la Fiat di Termini Imerese, sembrava che la cosa oltre stretto non esistesse più.
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 13:16
Ragazzi, sintetizzo e chiudo, anche per i commenti sotto, perchè la cosa sta diventando paradossale. E' ovvio che Termini è nata perchè la regione e lo stato ci hanno messo i soldi, come per la maggior parte delle aziende che sono nate in quegli anni in quelle zone, da Fiat a Ferrero passando per Thyssen. E personalmente penso che siano state scelte sbagliate. Non si costruisce un impianto su un'isola, senza avere nemmeno la possibilità di avere lo stampaggio, con la necessità di far arrivare le componenti via mare, dovendo sperare ovviamente nel mare calmo. Lo stato non avrebbe dovuto spendere soldi su un progetto simile. Non è molto meno folle di uno Scapagnini che si mette a sparare la neve artificiale a Catania. Solo che nel secondo caso ci ridiamo su, nel primo la prendiamo per una cosa seria. Poi, volete credere che oggi la Sicilia sia un territorio ottimo per investire, ricco di infrastrutture efficienti? Benissimo, quando ci tornerò l'anno prossimo troverò una piccola Svizzera.
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 13:39
mettere soldi pubblici per sostenere uno sviluppo industriale,andavano messe infrastrutture non soldi.Ma è il senno di poi.Perchè all'epoca la fame regnava,l'italia,non solo la sicilia,aveva una emigrazione fortissima,la disoccupazione mordeva più di ora perchè il giovane disoccupato aveva genitori spesso invalidi di guerra e comunque poverissi.Per evitare la rivolta sociale,il dilagare del comunismo,lo strapotere della mafia,la sparizione di interi paesi con i giovani che vanno tutti via,si pensò di rendere tutti i lavoratori,in sicilia e non solo,dipendenti pubblici pagati con soldi dello stato avuti grazie a debiti da pagare a babbo morto.Direi che per quello che sta accadendo siamo orfani adesso.Quindi hanno ficcato migliaia di persone della PA,anche dove non serviva,ed hanno creato dipendenti pubblici per interposta persona.quelli di termini imerese ma non solo.E come se non bastasse hanno chiuso non un occhio ma tutti e due sull'evasione creando dipendenti pubblici a loro insaputa.Perchè un libero professionista che non paga le tasse è come in parte un dipendente pubblico:lo stato lo sovvenziona con forme di detrazione fiscale.Dagli anni '50 ai '90 siamo stati tutti,chi più chi meno,dipendenti pubblici.Certo che c'è il debito che c'è.Però adesso che arriva il conto da pagare,qualcuno sta scappando.Chi doveva pagare non ha pagato l'argenteria.E tra questi fuggiaschi,mi dispiace dirlo.C'è pure fiat.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 16:55
Sta stronz... dell'ex-sindaco che spara neve artificiale su Catania dove l'hai letta? Tra paratesi, la neve (vera) c'è sull'Etna e ci vado pure a sciare. Insisti ancora con questo razzismo da bar dello sport dei poveri parlando di isola qua e isola là... Guarda tieniti stretto il tuo continente, ché io mi tengo stretta la mia isola. Ed evita di venirci, in Sicilia: se puoi, vai a far danni altrove.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 17:18
"Poi, volete credere che oggi la Sicilia sia un territorio ottimo per investire, ricco di infrastrutture efficienti? Benissimo, quando ci tornerò l'anno prossimo troverò una piccola Svizzera." Tipico atteggiamento adolescenziale: o inferno o paradisiaca Svizzera, senza vie di mezzo, senza riflessioni, senza approfondimenti. Ci voleva il Lanzi a farci una buona volta capire il perché e il per come di economie e diseconomie siciliane. Ci avrà studiato sopra nell'attesa dei camion e delle bache a remi che solcano il... "mare mosso" per fargli avere sotto casa il carburante della sua auto, dato che ancora oggi, nonostante crisi e recessione, ben il 45% dei carburanti utilizzati in Italia vengono raffinati in Sicilia. Secondo le teorie così autorevolmente esposte nel Trattato Macroeconomico del Lanzi, sarà sicuramente tutto merito del ci sarà stato mare calmo...
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 13:26
Sul fatto che lo sviluppo cognitivo di alcuni procede più lentamente della concorrenza.Infatti tutti quanti,tranne uno,e chi sarà mai?,hanno capito che la frase:la sicilia negli anni '50 e '60 era ricchissima e strutturalmente moderna era detta in senso IRONICO
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 20:48
@Gino, molto efficace la rappresentazione dell'evasione come dipendente pubblico. In effetti in un certo senso lo si può assimilare (a certi dipendenti pubblici ovviamente, non a tutti). Pere quanto riguarda il conto, sinceramente non so cosa ci sarebbe da pagare. Allora anche gli ex dipendenti dovrebbero ridare i soldi pubblici con i quali sono stati pagati i loro stipendi? Alla fine la produzione é cessata, come era prevedibile che accadesse. Rimane l'impianto, lasciato a chi vuole provare a continuare questa follia. Forse l'unica cosa sensata sarebbe raderlo al suolo e bonificare un'area che per il resto sarebbe anche da preservare. Ma il concetto di finanziamento a fondo perduto é proprio quello per cui alla fine i soldi che hai messo non tornano indietro. @ zero, io non saprò nulla della Sicilia, come dici, ma vedo che anche tu, di quello che accade nella tua stessa città, non mostri di sapere molto molto. Avete avuto un sindaco che tra uno spreco e l'altro ha portato il comune ad avere un buco di un centinaio di milioni, e da quello che scrivi non ve ne siete accorti. Va bene che poi il conto é stato pagato dallo stato, però almeno le cose più folcloristiche, che vengono commemorate pure sul sito stesso del compianto Scapagnini, potreste ricordarle. Per quanto riguarda il razzismo: per me se una cosa é vera, non può essere etichettata come razzista. É un fatto che la Sicilia sia un'isola. É un altro fatto che Termini dipendesse dagli approvvigionamenti via mare (e sì, purtroppo un lastrato di una Ypsilon costa di trasporto un pochino più di quattro condensatori). Un terzo fatto é che nessuno oggi si sogna di andare a produrre auto su delle isole. E il contrario di un fatto non é né un altro fatto né un'opinione. Il contrario di un fatto é una favola. In sintesi, la tua regione é una terra bellissima, ma per farci altro, non certo macchine. I miliardi di euro buttati in follie tipo Termini li si poteva investire seriamente nel turismo e nel territorio. Solo che quello é un investimento che non porta voti nell'immediato. Poi ovvio che non mi aspetto di vedere un boom economico siciliano nell'immediato. Ma mi basterebbe anche solo non vedere case abusive che spuntano come funghi da un anno all'altro, immondizia per le strade e treni fantasma. Santo cielo, si tratta di guardare la realtà dei fatti, accettarla e capirne le cause. Se in questo paese ogni problema lo affrontiamo negandolo o inventandoci complotti per spiegarlo, non ci evolveremo mai.
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 01:50
Nerone, per lo meno abbi il pudore di non dire a me di non sapere ciò che accade nella mia stessa città, tu che la Sicilia la vedi solo sulla cartina geografica e che, forse, sarai arrivato a trascorrervi qualche settimana in tutta la tua vita. Andando al merito delle questioni da te sollevate, ti dico solo che dovresti seriamente aggiornarti. Il nostro ex-sindaco napoletano ha lasciato la poltrona nel 2007, lasciando una città in mutande né più né meno di quanto fatto da altri suoi colleghi in città come Roma, Torino, Alessandria, Napoli, Siena, Parma e via dicendo. A Catania come in tutti gli altri casi, i buchi di bilancio sono stati superati con anticipazioni statali subordinate a piani di rientro regolarmente vidimati dalla sempre rigorosa Corte dei Conti: vale sicuramente per Catania, dove i flussi di cassa vanno migliorando anno dopo anno. Non sono informato sulle altre città, ma sicuramente non vale per comuni come Roma che nel 2007 aveva quasi più di miliardo di debito lasciato da Veltroni e che continua a contare miseria con Alemanno e oggi con Marino, nonostante i trasferimenti speciali in favore di Roma (cosiddetta) Capitale. Ogni tanto, lascia stare i siti di auto e i siti dei fan di Scapagnini e leggiti qualche giornale vero, ché ne hai bisogno. Dall'annus horribilis 2007, la città è ripartita con due sindaci di colori opposti ma entrambi apprezzabili. Sai... Le cose cambiano, non è che il mondo si è fermato al 2007. Siamo nel 2014, svegliati. Se vivessi in Sicilia e leggessi i giornali anziché leggiucchiare qua e là dove più ti fa comodo, ti potresti rendere conto di come case abusive come funghi non ne crescono più. Al contrario, ruspe e abbattimenti sono all'ordine del giorno: non una, non due, non dieci... Si parla di decine su decine di abbattimenti. In molte zone, sono gli stessi proprietari a procedere all'abbattimento, per non dover pagare ai comuni pure le relative spese. Ma tu, ovviamente, queste cose non le vivi. Come anche non hai vissuto la follia di una legge (quella degli ATO rifiuti) tarata sulle esigenze di altre parti del Paese e recepita in Sicilia in modo miope nel 2002, causando dieci anni di caos rifiuti da cui solo da un anno si sta lentamente uscendo. Ma tu sei aggiornato solo sui tunnel in cui si entra, mentre poi ti scordi di capire che succede dentro il tunnel e soprattutto di capire cosa si fa o si è fatto per uscirne. Del porcile di Malagrotta (l'ottavo colle di Roma...) non parla nessuno, però. A parole nessuno è razzista, nei fatti lo sono tutti coloro che quando pensano ad una terra e al suo popolo, la cosa più nobile che sanno partorire è la idiotaa citazione di Johnny Stecchino. Lo sono tutti coloro che di una città preferiscono ricordare solo un sindaco di dieci anni prima che oggi è pure morto. Lo sono tutti coloro che ad una terra sanno solo collegare mille vizi e nessuna virtù, volutamente ignorando i vizi degli altri. Lo sono tutti coloro che si riempiono la bocca della parola verità, raccontando solo mezze verità. Lo sono tutti coloro che fanno tutto questo e poi si puliscono la coscienza con lo scontato e nauseante omaggio alla bellezza dei luoghi. In una parola, lo sono tutti quelli come te, per i quali chi nasce su un'isola può fare solo il portiere d'albergo, perché tu hai deciso che in un'isola non si può produrre qualcosa ma solo campare di terziario e servizi. È uno strano mondo il tuo. Mi chiedo, a questo punto, perché non estendere il discorso e smettere di produrre carburanti, vini, processori e semi-conduttori, olii agrumi mandorle e prodotti agricoli vari, pannelli solari e impianti fotovoltaici, dolciumi, navi e mille altre cose che nascono qui... Siamo su un'isola: qui produrre è una follia, qui dobbiamo campare solo di turismo! Lo dice NeroneLanzi. Caro il mio economista, io i problemi li vedo: semplicemente, mi preoccupo,anche di seguirne evoluzioni e soluzioni, mentre tu il meglio che sai fare è rivederti Johnny Stecchino in dvd. Caro il mio economista, io non vedo alcun complotto: vedo solo un piccolo italiano razzista che farebbe bene ad avere il pudore di sciacquarsi bene la bocca prima di dire ad un Siciliano cosa sia meglio per la Sicilia e farebbe benissimo a non mettere mai piedi su un'isola di sei milioni di persone che pensa sia inadatta a qualunque insediamento produttivo.
Ritratto di NeroneLanzi
15 ottobre 2014 - 10:38
Zero, non so veramente cosa dirti. Se sei convinto che tutto sia stato risolto e vada tutto bene, fai pure. Io ogni volta che torno dai miei parenti vedo una nuova casa in costruzione (rigorosamente di notte, ma si sa, è perchè di giorno fa caldo). I rifiuti che vedo per le strade sono sicuramente colpa di un qualche decreto. E pure la fisica che comporta maggiori costi per il trasporto di lastrati e di auto rispetto al trasporto di processori è un falso problema. Continuo a non capire come mai con questo sbalorditivo progresso negli ultimi 6-7 anni siete passati dal 13% a oltre il 21% di disoccupazione con quella giovanile oltre il 53-54%. Ci sarebbe anche da chiedersi perchè, se le cose sono migliorate così tanto, il maggior numero di nuovi emigrati all'estero sono siciliani. Forse dobbiamo prenderlo come un mistero della fede. Ma io, forse perchè sono un italiano razzista, quando vedo certi numeri tendo a cercarne le cause invece di gongolarmi su ciò che invece va bene.
Ritratto di NeroneLanzi
15 ottobre 2014 - 10:43
Ah, i dati sono ovviamente solo mezze verità "leggiucchiate" qua e là su siti di razzisti come me, tipo Istat oppure letti su fogliacci tipo il Corriere, roba scritta da gentaglia razzista come Stella. Per cui sei libero di non considerarli.
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:17
Oddiiiiio mancava la casta di Stella! Ecco su quali testi universitari ti sei formato! Ora mi è tutto chiaro... Potevi dirlo prima: ci saremmo risparmiati tanti discorsi. Sei proprio malato, fatti vedere da uno bravo. Stella, misteriosamente sempre informatissimo sulla cresta che l'autista del pulmino dello scuolabus del più piccolo paesino dell'entroterra siciliano fa sull'olio motore, ma che è completamente all'oscuro del porcilaio pluri-miliardario messo su da Galan e dagli altri amministratori del suo veneto. Stella che, sulle pagine del Corriere, imputa la frana del borgo medievale di Giampilieri all'abusivismo, senza sapere che lì non si posa un nuovo mattone da trecento anni... ed è lo stesso Stella che, quando in veneto finiscono sott'acqua case e capannoni costruiti dentro i letti di fiumi e torrenti, si mette a organizzare collette sul Corriere per consentire pure ai pecorai della truffa delle quote latte di ricostruire i loro capannoni esattamente dov'erano. Eh eh eh! Lanzi, curati, curati... Ma curati bene.
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:02
Eh eh! Addirittura vedi le case alzate in una notte?? Sei veramente un genio, Lanzi... Un genio autentico. Ma tu pensi davvero che uno possa prenderti sul serio? Soprattutto una cosa ti connota: l'originalità. Mancava solo la disoccupazione nei tuoi discorsi. E grazie... Ma come, dici che è giusto chiudere fabbriche e disperdere posti di lavoro e poi parli di disoccupazione ed emigrazione? Azz che cima che sei. La situazione economica è drammatica, altroché. Il progresso degli ultimi 7 anni si riferisce ai bilanci comunali di Catania, cosa c'entra adesso la disoccupazione? Ci volevi tu per farci notare che in Sicilia manca il lavoro. Ah, quasi stavo a dimenticarmelo... Ma, tu che leggi e t'informi... Ma come, della legge regionale sugli sto rifiuti e su tutto ciò che ha causato non hai letto nulla?? E sulla riforma recente neppure? Ma tu come t'informi, leggendo playboy? E poi che c'entra questo con i nostri discorsi, con le infrastrutture di Termini e l'iniziativa della Grifa? Ma che ti sei fumato? Curiosità: ma tu da dove scrivi? Così, tanto per iniziare a convincermi che dalle tue parti non sono tutti messi male come te.
Ritratto di Gino2010
15 ottobre 2014 - 15:37
una ragione semplicissima:non sono di catania.Ho origini siciliane,questo sì,ma vivo lontano dalla sicilia.Sai che col tuo commento hai aperto una nuova ipotesi sulla chiusura dello stabilimento di termini?sarebbe stato chiuso per il fatto stesso di stare su di un'isola.Ma allora quelli che vengono adesso sono degli sc.emi.Insomma la sicilia fa sei milioni di abitanti,come svizzera,grecia,un po' meno di irlanda e portogallo.Le difficoltà logistiche di origine naturale dovrebbero essere un pochettino attenuate dal mercato interno.Per inciso:mai viste tante panda come a Palermo.Sul fatto che gli ex dipendenti dovrebbero ridare i loro stipendi perchè in parte erogati dallo stato,è proprio quello che sta succedendo:finchè non trovano un altro lavoro devono campare con i loro risparmi.Per chiudere sai cosa farei io dell'area di termini imerese?riciclo rifiuti e loro termovalorizzazione.Lavoro in più ed un problema in meno.
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:23
Gino, inutile starci a ragionare. Lanzi sarà un qualche venditore Fiat più realista del re (alias Minkionne che, pur di difendere i grandi "successi" di un AD che in dieci anni ha letteralmente demolito tre marchi, si crea ad arte teorie economiche tutte sue, senza neanche stare a leggere i messaggi di chi gli risponde.
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 20:08
Gino, la Sicilia non ha bisogno di termovalorizzatori: la situazione è completamente diversa da quella della Campania. In Sicilia, i problemi sono stati di ordine esclusivamente finanziario, non di carenza infrastrutturale nel trattamento dei rifiuti. La nuova legge di un anno fa sta appunto riorganizzando l'intero ciclo rifiuti: ad oggi, sta iniziando a dare i suoi primi frutti, con risparmi di spesa notevolissimi. A mano a mano che i vecchi appalti vanno in scadenza e che gli ato esauriscono le loro procedure di liquidazione, il nuovo sistema entra a regime nelle varie zone dell'Isola. A Termini Imerese, lasciami che arrivi produzione... che è meglio. Di lavoro, in Sicilia (e non solo in Sicilia, per la verità!), c'è un gran bisogno: questa è l'unica cosa corretta che il Lanzi ha scritto.
Ritratto di Klabr 14610
13 ottobre 2014 - 21:22
Sono felice per tutti i dipendenti di Termini...e spero che sia davvero l'ultima fase di un doloroso processo che ha avuto inizio anni fa.....ma le premesse non sono granché....oltre alla strana somiglianza tra questa storia e le vicende della SAAB.....mi chiedo come riusciranno i brasiliani a produrre a prezzi competitivi nonostante le enormi difficoltà strutturali di quella zona ...non parlo solo delle infrastrutture carenti....ma anche delle enormi difficoltà dettate dalla burocrazia e dall'inefficienza cronica della politica sicula...che nel corso degli anni non si è fatta notare per le politiche a favore dell'occupazione (anzi)...Boh non so....speriamo bene
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 08:33
Infrastrutture carenti, inefficienze. A) le infrastrutture della zona non sono per nulla carenti. B) la politica è efficiente né più né meno che nelle altre regioni in cui si producono automobili. Tra l'altro, in questo caso non parliamo di politica, ma parliamo di impresa: se questa iniziativa fallirà, non fallirà per colpa della Sicilia ma fallirà perché non saranno stati buoni idee e prodotti. Tutto il resto sono chiacchere da bar fatte da chi magari in Sicilia non ha mai messo piede..
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 09:01
Vabbè zero, abbiamo capito: il vero problema della Sicilia è il traffico
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 09:27
No, il vero problema è l'idiozia di chi della Sicilia parla per sentito dire.
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 09:41
Zero, mi limito a rispondere qui perchè probabilmente il commento sopra verrà rimosso. Hai mai notato un piccolo particolare di Termini Imerese? La produzione partiva dalla lastratura. E hai mai notato un particolare della Sicilia? Si tratta di un'isola. Tu hai mai visto impianti produttivi su un'isola? (ti anticipo: no, il Regno Unito non è paragonabile, in quanto isola, alla Sicilia, e nemmeno l'Australia). Termini nasce perchè non potevano fare tutti i dipendenti regionali o i forestali, molto semplice.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 10:12
Studia un po' di storia. Scoprirai che l'ISOLA Sicilia, al termine del secondo conflitto mondiale, è stata ad un passo dal diventare il cinquantunesimo stato degli Stati Uniti d'America, per via della sua importanza strategica, in quanto enorme portaerei naturale piazzata al centro del Mediterraneo. Non se ne fece nulla, per evitare che l'Italia venisse assorbita nel blocco sovietico. La Sicilia è un'isola (non l'avevo notato...), ma non è l'isola di Sant'Elena in mezzo Atlantico: il trasporto navale è la migliore e più competitiva forma di trasporto per merci pesanti (oppure pensi che le auto giapponesi vadano in giro per il mondo in treno o aereo?). La logistica c'è, si spera che torni pure l'impresa. Anche perché, prima dell'inizio di questo maledetto ciclo economico di recessione, parecchie multinazionali come ST Microelectronics, Nokia, Sharp e tante altre producevano in Sicilia con grandi soddisfazioni.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 10:15
Io rimuoverei i tuoi di commenti, sarcasticamente offensivi nei confronti della mia terra.
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 10:26
hai anche notato che fiat non apre uno stabilimento,uno di uno,se non dove incassa soldi pubblici?appena finiti questi in italia a cominciato a chiudere,al massimo ha ristrutturato pomigliano con i risparmi fatti chiudendo termini,ed ha aperto negli USA,Serbia,Polonia,Brasile ecc.Praticamente il posto occupato da marchionne e soci potevamo tranquillamente occuparlo noi.Tanto si tratta soltanto di allungare la manina e chiedere l'elemosina.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 10:41
La mia completa mancanza di stima in Marpionne deriva proprio da questo: ha fatto io grand'uomo coi soldi e il sudore degli altri, per di più annientando la gamma prodotti di tre marchi (dicasi tre!). Ora dice di voler riparare, ma io finché non vedo non credo. Prego, prima vedere ccammello.
Ritratto di Klabr 14610
14 ottobre 2014 - 09:16
Partendo dal presupposto che il sottoscritto è nato e vive a Catania...quindi conosco bene la situazione del mio territorio...detto ciò procediamo con ordine: A) le infrastrutture sono carenti, e lo dimostra il fatto che la Regione volesse stanziare miliardi in infrastrutture nel disperato tentativo di far restare la Fiat, oltre al fatto che da nessuna parte di questo territorio esistono infrastrutture dello stesso livello di altre parti d'Italia. B) certo nessuna regione può vantare una politica locale "efficiente", ma sicuramente i politici locali dovrebbero rendersi conto della situazione in cui versa l'isola e adoperarsi per salvare ogni singolo lavoratore invece che spendere soldoni per corsi inutili (e intascare tangenti). C) Gli autoveicoli che i brasiliani intendono produrre sono già di loro difficili da vendere (basta guardare per strada e chiunque si accorgerebbe che ci sono davvero pochi veicoli ibridi), ma comunque si tratta sempre di un mercato in forte espansione e, se il sistema glielo consentirà, credo che riusciranno a dare un futuro a 776 persone e forse di più.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 09:57
Klabr, sono Siciliano di Catania pure io. Percorro circa 50 mila chilometri l'anno in giro per le strade di tutta Italia, quindi qualcosina la mastico. Dunque, la Regione Siciliana aveva offerto di investire non miliardi ma, per l'esattezza 500 milioni, destinati esclusivamente alla costruzione di un terminal ferroviario interno allo stabilimento (quale altra fabbrica Fiat lo ha??) e alla costruzione di un secondo molo in porto. Offerte incredibili, pur di togliere alibi alla Fiat. Sappiamo come è finita: Fiat VOLEVA chiudere una fabbrica e non sarebbe rimasta neanche se dentro lo stabilimento fosse esistito un terminal aeroportuale! Per quanto riguarda il panorama complessivo sul piano infrastrutturale, stiamo messi male per quanto riguarda le ferrovie ma, in generale, è tutta Italia che piange, perché gli operatori si sono concentrati sul mercato dell'alta velocità lasciando in mutande le linee ordinarie (che sono quelle su cui poi viaggiano lavoratori e merci). Per quanto riguarda le strade, invece, tutta Italia (Sicilia compresa) suda per star dietro alle manutenzioni, ma in termini di km autostradali e di dimensionamento della rete (rapporto km-corsie-traffico) la situazione è ottima nel centro-nord dell'Isola e in crescita nel suo sud (nuovo asse AG-CL), nuovi lotti SR-Gela, nuovi lotti asse Nord-Sud (Santo Stefano di Camastra - Gela). Per carità, è normalissimo che nella propria terra le infrastrutture non bastano mai, ma io preferisco opere necessarie e dimensionate in modo corretto piuttosto che realizzare opere assurde come la brebemi in cui c'è gente che si fa immortalare mentre gioca a pallone in mezzo all'autostrada. Inondare il territorio di cemento e asfalto inutili fa solo male.
Ritratto di SPORTKA
14 ottobre 2014 - 11:57
2
Ora vi spiego uno dei motivi principali del perchè la Fiat ha chiuso i battenti a Termini Imerese: gli stipendi degli operai troppo alti. Non perchè prendessero un salario altissimo, ma perchè con uno stipendio di un lavoratore di Termini, ne pagano almeno 3 di un lavoratore serbo. Non dimentichiamoci che la Fiat chiudendo in Sicilia, ha potuto costruisce in Serbia la 500L, grazie ad incentivi da parte dello stato serbo in uno stabilimento ex Zastava, marchio che fa parte di Fiat. Vi riporto quello che ho trovato cercando in rete: "il 30 aprile 2008 è stata diffusa la notizia della firma di un protocollo d'intesa tra lo stato serbo (azionista di maggioranza della Zastava) e Fiat Group Automobiles, che ha portato alla creazione di una joint-venture tra le due parti (di cui il 70% a Fiat e la restante quota allo stato serbo) per investire nello stabilimento di Kragujevac circa 700 milioni di euro (a cui si aggiungeranno 200 milioni di investimenti statali tramite agevolazioni fiscali). La tappa successiva dell'accordo è stata la creazione di una società mista italo-serba, avvenuta il 29 settembre 2008. L'accordo è stato l'ultimo capitolo della storia del marchio Zastava, che ha cessato di esistere il 21 novembre 2008. Tutti gli impianti Zastava, compreso lo stabilimento di Kragujevac, sono diventati di proprietà di Fiat, ed utilizzati per la costruzione delle vetture del gruppo italiano. Attualmente a Kragujevac viene prodotta la Fiat 500L". Ed adesso da un altro sito vi riporto le condizioni lavorative degli operai serbi, che nessun lavoratore italiano che sia siciliano, campano, calabrese, piemontese, veneto, toscano o di qualsiasi altra regione, voglia avere: "Orari di lavoro massacranti, salari di tre volte inferiori a quelli dei colleghi polacchi, di cinque rispetto agli italiani. La Fiat è nell’occhio del ciclone, dopo le recenti denunce sulle condizioni di lavoro nella fabbrica serba di Kragujevac. E' stata girata direttamente la domanda a Zoran Mihajlovic, presidente del sindacato indipendente che opera all’interno della fabbrica “Fas”, Fiat Automobili Srbija, contattato per chiarire i contorni del malcontento che serpeggia tra le tute blu in Serbia. Mihajlovic che esordisce con una precisazione: «Abbiamo intrecciato dei negoziati con la Fiat sui salari, poiché ritenevamo che essi non fossero adeguati a soddisfare le esigenze minime dei lavoratori», specifica. Negoziati che hanno portato «a un aumento del 13%» delle paghe, più BONUS e tredicesima, così che «il salario medio è salito da 350 a 400 euro». «Come sindacato non possiamo mai essere pienamente appagati – aggiunge Mihajlovic – ma abbiamo ottenuto quanto era realistico. L’aumento avrebbe dovuto essere superiore, ma non è una cattiva retribuzione, tenuto conto del quadro globale del settore automobilistico». Ma se le paghe sono aumentate, non è ancora diminuito l’orario di lavoro, causa maggiore del malcontento. Malcontento esploso con la sperimentazione, dei turni di 10 ore per quattro giornate a settimana, più otto di straordinari, se necessario, con tre giorni liberi per la maggior parte degli operai. «La prova non ha dato risultati positivi e penso ritorneremo ai turni di otto ore. Un sistema già reintrodotto in alcuni settori, ad esclusione della catena di montaggio per l’alto numero di ordinativi». Un sistema, quello delle 10 ore, che non va contro le leggi nazionali, che «prescrivono una settimana lavorativa di 40 ore». Il problema è che «l’accordo» sui turni “giapponesi” «non è stato positivo, perché i lavoratori sono troppo sotto sforzo per sopportare i nuovi orari», soprattutto in una «fase iniziale della produzione, che richiede un più intenso lavoro manuale». Le condizioni di lavoro «sono incomparabili rispetto a quelle della fabbrica precedente», la storica Zastava, aggiunge poi Mihajlovic. Prima «non c’era abbastanza lavoro, ora la produzione c’è e non possiamo dirci insoddisfatti», anche se «le condizioni devono e possono essere migliori»". Questo è quello che dice l'articolo che ho trovato... ed ora ditemi, chi non avrebbe chiuso uno stabilimento in Italia sapendo le tasse che ci vengono inflitte dallo stato, quando da un'altra parte ti pagano per assumere? E non è solo la Fiat che si è trasferita in Serbia ma anche Magneti Marelli, Omsa, Generali, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Benetton e Fantoni. Il motivo sono gli incentivi che il governo serbo assicura alle imprese europee che decidono di trasferirsi. Incentivi stratosferici di fronte ai quali nessun Paese europeo può competere. E non può competere perché la Serbia non fa parte dell'Europa (e, a quanto se ne sa, si guarda bene dall'aderire) e non è soggetta alle regole sugli aiuti di Stato vigenti nella Ue. Quindi i soldi, gli incentivi, gli sconti fiscali i veri e propri regali che la Serbia offre alle imprese non sono minimamente paragonabili ai già importanti sussidi che un'impresa può ottenere nel suo Paese d'origine. Italia compresa. Tutti gli incentivi di cui ha goduto la Fiat quando ha deciso di prelevare la "storica" fabbrica a Kragujevac, quella che ha causato, di fatto, la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. Gli incentivi serbi beneficiati dalla Fiat ma, sintetizzando, si tratta di sgravi fiscali tra i 5000 e i 10.000 euro annui per ogni posto di lavoro creato nel paese (incentivo del quale gode anche la Omsa); una free zone che permette l'importazione dei semilavorati necessari per produrre le auto senza praticamente pagare tasse; niente imposte al Comune di Kragujevac per dieci anni; terreni gratis alle aziende dell'indotto; vantaggiosi accordi commerciali firmati dalla Serbia con Russia, Unione europea e Stati Uniti in base ai quali tutte le produzioni serbe possono essere esportate in quelle aree senza pagare alcun dazio. E questo solo per citare i sussidi più importanti. Ovvio che i primi a delocalizzare in Serbia, oltre alla Fiat, siano stati i fornitori della Fiat: la Magneti Marelli, alla fine del maggio 2010, ha firmato un accordo per una nuova fabbrica di componentistica elettronica dove lavoreranno 400 operai. Magneti Marelli ha anche deciso di creare in Serbia un magazzino centralizzato che servirà tutti i rivenditori Fiat dell'Europa centrale. Nel dicembre del 2010 è arrivata anche la Dytech Dynamic Fluid Technologies di Scarlino (Grosseto), la Proma Magneto, la Sigit e la Htl e, infine, la Omsa. E attenzione: in Serbia stanno per trasferirsi anche Pompea e Golden Lady (Mantova) e Calzedonia (Verona). Anch'io sono siciliano e vorrei che le cose migliorassero per i lavoratori siciliani e per l'Italia in particolare, ma di fronte alle cose dette prima ed alle persone che ci governano non so che dire. Spero solo che la gente si svegli e cominci a reagire, da soli siamo impotenti, ma insieme possiamo far capire a queste 4 teste di C.A.Z.Z.O che abbiamo al governo che NOI SIAMO IL POPOLO E CHE SENZA DI ESSO POSSONO ANDARE A FARE IN C..O. Scusate lo sfogo, ma quando ci sono in gioco certe situazioni che hanno a che fare anche con la mia terra mi inc..zo un attimino.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 12:15
Sottoscrivo in pieno tutto quanto hai scritto. Il "fenomeno" Serbia è talmente incredibile che vien da chiedersi quanto ancora potrà durare. Normalmente si inizia così, attraendo investimenti con agevolazioni massicce, ma poi la realtà locale inizia a mutare, con operai ed enti locali che non si accontentano più. E i nodi vengono al pettine. In Serbia, stanno vivendo il loro momento di gloria... Domani chissà. Termini è stata abbandonata appunto perché in Italia ci sono troppe fabbriche e poca produzione (la percentuale di saturazione degli impianti è rasoterra!); al momento di decidere quale fabbrica tagliare, è venuto istintivo pensare a Termini Imerese, cioè quella che a livello nazionale avrebbe fatto meno scalpore e avrebbe avuto meno risonanza. Del resto, basta leggere i commenti di alcuni utenti per capire l'andazzo del pensiero italiota che serpeggia in giro: "ma siete un'isola, che pretendete?". Che dire di più? In Fiat hanno visto giusto: chiudiamo Termini, tanto a nord dello Stretto non gliene importa niente a nessuno.
Ritratto di SDuke1907
15 ottobre 2014 - 15:29
la brebemi opera inutile? tu non hai mai visto il traffico sulla A4. dovevano farla 20 anni fa, ma incredibilemente in lombardia non ci sono mai i soldi nonostante sia la regione più produttiva d'italia, mentre a quanto dici tu la sicilia è messa benissimo, allora i soldi che si tiene in quanto regione autonoma e quelli statali perchè è sempre arretrata funzionano!
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:34
Ma tu le leggi le notizie sulla brebemi? In mezzo al Sahara passano più auto. Sui giornali e sul tubo si parla di quel gruppo di persone che nel bel mezzo della tua opera fondamentale hanno persino organizzato una partita fi calcetto! Insomma, prima di scrivere... magari documentiamoci. La Sicilia ha le sue autostrade, qualcun'altra la si sta costruendo. Messi benissimo, nel XXI secolo, ci sono solo cinesi ed emirati arabi... Ma sicuramente non mancano le autostrade su cui far marciare le bisarche della Fiat (ieri) e della Grifa (si spera domani). Quanto ai soldi che ci tratteniamo in quanto regione autonoma, forse stai facendo confusione con Val d'Aosta e province autonome di Trento e Bolzano. Magari vatti a studiare un po' di diritto costituzionale regionale, avendo cura di verificare le norme statutarie siciliane a cui lo Stato centrale ha dato attuazione e quelle a cui, ancora oggi, dopo ben 70 anni, ancora si rifiuta di dare attuazione. Dopo che avrai studiato, torna che ne riparliamo.
Ritratto di SPORTKA
16 ottobre 2014 - 02:18
2
Mi hai tolto le parole di bocca...
Ritratto di giovi11
13 ottobre 2014 - 21:25
3
Adesso si userà per qualcosa
Ritratto di lucios
13 ottobre 2014 - 22:08
4
....gli interrogativi sono tanti......chissà?????????????????
Ritratto di alex_rm
14 ottobre 2014 - 00:48
Ma purtroppo ci sono molte somiglianze col caso Saab ma spero di sbagliarmi.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 08:40
Le premesse sono eccellenti: infrastrutture adeguate e in crescita, manodopera altamente qualificata (quello siciliano era, tra gli stabilimenti Fiat, quello col più basso indice di difettosità delle auto prodotte), impianti belli, ampi e ben organizzati. Tutto dipende, adesso, dall'imprenditore che sta investendo nel progetto: se l'idea e i progetti dovessero essere carenti, sarà stato tutto inutile. Non resta che attendere e stare a vedere che succede.
Ritratto di ilpongo
14 ottobre 2014 - 08:59
5
Mi piace il tuo entuisiasmo (e qualcuna delle tue auto). Al momento punto il personale riflettore sul fatto - di questi tempi come credo mai - secondario che 760 lavoratori e, di riflesso, qualche migliaio di persone, avranno ancora di che vivere. Su efficienza delle infrastrutture e capacità dei dirigenti, normalmente, la Storia è l'unico giudice che non concede sconti od appelli, quindi aspettiamo.
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 09:33
Grazie. Dici bene: tutto dipenderà dalla serietà di questa iniziativa economica. Considerato il fatto che Termini rischiava di cadere nelle mani della "nuova" De Tomaso o della DR, c'è da andarci cauti e incrociare le dita. Ripeto: tutto sta a vedere se si tratta di una realtà imprenditoriale sana e con una visione produttiva di lungo termine. Considerato lo stato attuale dell'economia italiana, è un mezzo miracolo che qualcosa si stia riuscendo a metter su. Speriamo duri.
Ritratto di AyrtonTheMagic
14 ottobre 2014 - 12:20
1
senza essere Siciliano.. ma che meraviglia di Alfetta hai!?!?!? Quanto adoro quel modello....
Ritratto di zero
14 ottobre 2014 - 12:53
:-) Grazie! Comprata nuova da mio padre nel 1974, è sempre stata con me: in pratica, un'autentica sorella a quattro ruote. Non riuscirei ad immaginare il mio garage senza di lei.
Ritratto di AyrtonTheMagic
14 ottobre 2014 - 14:07
1
Anch'io me la terrei stretta stretta.. Che grinta quel frontale e anche la fiancata la trovo addirittura sexy... non c'è niente da fare, le auto di quell'epoca hanno una marcia in più
Ritratto di SPORTKA
15 ottobre 2014 - 13:57
2
Piace anche a me il tuo parco macchine, Panda compresa!
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:38
Grazie! Della Panda ho anche pubblicato una prova su strada: grande piccola auto, sempre affidabilissima.
Ritratto di MatteFonta92
14 ottobre 2014 - 12:25
3
Che dire, per i lavoratori dello stabilimento sicuramente è un'ottima notizia, almeno ora c'è qualcosa di più concreto nel loro futuro. Sicuramente questo nuovo gruppo ha intenzioni più serie della DR: io ho sempre sperato che quest'ultima non comprasse lo stabilimento, perché ero certo che prima o poi sarebbero finiti tutti di nuovo a gambe all'aria. La Grifa sicuramente ha dei progetti più concreti e ambiziosi, vedremo e speriamo bene...!
Ritratto di lele31
15 ottobre 2014 - 12:48
MAH HO LA SENSAZIONE CHE QUESTI DI GRIFA Siano altri avvoltoi pronti a prende un po' di soldi pubblici e poi via fuori con il malloppo
Ritratto di zero
15 ottobre 2014 - 18:41
Il timore è appunto quello. Speriamo bene, l'ultima cosa di cui c'è bisogno è la replica di quanto accaduto con Fiat.

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