IL PEGGIO È PASSATO? - Il mercato dell’auto a stelle e strisce rallenta la crescita. Niente a che vedere con il disastroso 2009, eppure alcuni analisti paiono impensieriti. Le stime parlano di un mercato che, a fronte del +17% messo complessivamente a segno nel primo semestre, nel solo mese di giugno si è fermato a quota +14%. A confronto con lo stesso mese dell’anno scorso, Ford e General Motors hanno registrato un rialzo del 13 e dell’11% rispettivamente. Una buona performance, ma al di sotto del 16% atteso dagli esperti. A spingere le vendite, soprattutto suv e pickup. I “bestioni”, insomma. Motivo per cui, dalle parti della Ford, non sono pochi quelli che fanno gli scongiuri in vista del lancio della “piccola” Fiesta.
RIVINCITA CHRYSLER - Molto meglio fa la Chrysler (nella foto la nuova Jeep Grand Cherokee), che supera le aspettative, mettendo a segno un bel + 35% (contro il 33% atteso). A trainare la crescita della casa di Detroit controllata dalla Fiat, il marchio Dodge, le cui vendite sono aumentate del 67%. Per quanto riguarda gli stranieri, continua la corsa della Hyundai (+28% a giugno e +21% nel primo semestre), mentre rallentano Honda (+6% e + 12%) e Toyota (+7% e +10%). Bene per Bmw e Mercedes, ma soprattutto per le lussuose Maserati, le cui vendite sono salite del 61% a giugno contro il +54% segnato nel primo semestre.
ALTI E BASSI IN EUROPA - Nel Vecchio Continente la situazione resta legata alla disponibilità degli incentivi fiscali. Oltre al -19% dell’Italia, cede un punto percentuale pure la Francia (dove gli incentivi alla rottamazione ci sono ancora, ma in forma ridotta). Cresce invece del 25% la Spagna, ma solo per effetto delle agevolazioni statati, comunque non più in vigore da luglio. Ecco perché l’Associazione dei costruttori iberici, nel secondo semestre, si aspetta un calo del 30%, anche a causa dell’aumento del 2% dell’Iva.

