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Yokohama: gomme dal cuore “verde”

03 agosto 2012

Riciclaggio degli scarti, uso di fonti rinnovabili e di materie prime naturali, rimboschimento delle zone vicine agli stabilimenti: nel progettare e produrre i suoi pneumatici, la Yokohama non si dimentica dell’ambiente.

NIENTE PIÙ SCARTI - Yokohama, il colosso giapponese dei pneumatici, sta prendendo molto sul serio la tutela dell’ambiente, attivandosi su più fronti. Un fiore all’occhiello è il programma Complete zero emissions target, che punta a riciclare tutti gli scarti di produzione di ogni singolo stabilimento, azzerandone l’impatto nocivo sull’ambiente. I primi siti produttivi a raggiungere l’obiettivo del riciclaggio al 100% sono stati quelli giapponesi, ma poi si è proceduto a tamburo battente anche nelle fabbriche situate nel resto del mondo, Stati Uniti inclusi. Qui, la Yokohama è stata insignita dell’Extraordinary Environmental Enterprise, un premio legato all’attività di risparmio energetico e di contrasto dell’inquinamento.


Yokohama fabbrica hangzhou001
Nelle foto la fabbrica di Hangzhou, dotata di pannelli solari: forniscono il 35% dell'energia necessaria per la produzione.


ECOLOGICI ANCHE IN CINA
- Tra gli stabilimenti che più di recente hanno raggiunto l’obiettivo “impatto zero”, c’è lo Yokohama Hamatite di Hangzhou (nella Cina orientale, a 170 km da Shanghai), che abbiamo potuto visitare di recente. Il mercato cinese dell’auto è in forte crescita, e Yokohama produce in loco sia per le auto nuove (fornisce pneumatici a Honda, Mazda, Nissan, Suzuki e Toyota) sia per il ricambio. Oltre ad assicurare l’attività di riciclo completo degli scarti di produzione, lo stabilimento di Hangzou ospita migliaia di metri quadrati di pannelli solari, installati sui tetti, che riescono a fornire fino al 35% dell’energia necessaria per la produzione. Non basta: Hangzhou è anche uno dei 18 stabilimenti interessati dal programma Yokohama Forever Forest, che prevede di piantare 500.000 piante presso i siti produttivi entro il 2017, centesimo anniversario della casa nipponica.


Yokohama fabbrica hangzhou002


SENZA PETROLIO, PIÙ TENUTA E MENO CONSUMI
- Nella produzione dei più recenti pneumatici Yokohama, i tradizionali derivati del petrolio (materia prima non rinnovabile) sono in parte sostituiti da sostanze naturali. In generale, sta aumentando la percentuale di gomma (caucciù), che ha il merito di migliorare l’aderenza del pneumatico su neve e ghiaccio. Nelle Yokohama BluEarth, poi, la mescola contiene olio estratto dagli agrumi: in questo modo, si riduce la resistenza al rotolamento dei pneumatici, e quindi i consumi di carburante e le emissioni nocive dell’auto che li monta.



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Ritratto di davitonin
3 agosto 2012 - 17:42
1
unire tutti questi elementi per ridurre l'utilizzo dei derivati di petrolio ed aumentare le prestazioni e i risultati finali a favore degli automobilisti e dell'ambiente che ci circonda, merita un gran plauso
Ritratto di Yellowt
3 agosto 2012 - 18:19
Ottimi passi avanti visto che prima o poi il petrolio finirà e solo chi sarà pronto sopravviverà... Bisogna vede anche il prezzo di queste gomme. Se costeranno uno sproposito ne venderanno proprio poche...
Ritratto di francesco alfista
3 agosto 2012 - 19:24
lo dovrebbero fare tutti i costruttori di pneumatici!!
Ritratto di J-B
6 agosto 2012 - 13:16
1
...ESEMPI da seguire! Brava Yokohama.
Ritratto di emergency
6 agosto 2012 - 14:39
Quanta pecunia devo sborsare alla fine per avere una gomma del genere? Uno sproposito o sono paragonabili (nel prezzo si intende) a comuni gomme al "petrolio?"