BYD, Geely e Saic presentano ricorso contestando i dazi imposti dall’UE sulle auto elettriche di provenienza cinese. A loro si uniscono anche BMW e Tesla.
Secondo le indiscrezioni ci sarebbero costruttori cinesi interessati agli stabilimenti tedeschi di Dresda e di Osnabruck che sono destinati alla chiusura.
La Cina supera per il secondo anno consecutivo quota 30 milioni di veicoli prodotti. Di questi più di 27 milioni sono automobili: scende solo il numero di vetture dotate di motori tradizionali.
Il presidente uscente degli Stati Uniti chiude di fatto la porta alle vetture connesse provenienti dalla Cina: per motivi di sicurezza software e hardware cinesi non potranno più essere venduti.
Con una lunghezza di quasi 5,2 metri, la berlina elettrica cinese dovrebbe avere grosse difficoltà ad affrontare i passaggi più stretti: invece, grazie alla tecnologia di cui è dotata, diventa quasi un videogioco.
In programma ci sono l’apertura di oltre 100 punti di assistenza e un ampliamento (già iniziato) dell’offerta di modelli: non più solo elettrici, ma anche ibridi plug-in.
La linea area cinese JuneYao ha presentato la sua prima auto, una berlina elettrica molto aerodinamica che vuole assicurare un’esperienza a bordo da prima classe.
I costruttori cinesi stanno iniziando a portare sui mercati Europei sempre più vetture ibride, puntando in particolare sulle plug-in: per il 2025 ci si aspetta una decisa impennata.
I costruttori cinesi non si fermano più: ora vogliono insidiare, almeno nel mercato interno, i marchi di lusso europei. Questa Maextro S800 sarà in produzione entro la fine del 2025.
L’auto che porta al debutto il marchio cinese Jaecoo, la 7, è una suv spaziosa e proposta a un prezzo interessante. Tra le curve, però, rolla parecchio e in ripresa non è molto reattiva.
Grazie ai tre motori elettrici, la Xiaomi SU7 Ultra promette prestazioni da urlo: meno di 2 secondi per raggiungere i 100 km/h e una velocità massima di 350 km/h.
Il governo cinese starebbe invitando le proprie case automobilistiche a interrompere la ricerca di nuovi siti produttivi in Europa mentre le trattative sui dazi sono in corso.
Il governo di Pechino sta valutando come rispondere alle nuove tariffe che l’Unione Europea ha stabilito per le vetture elettriche cinesi. Sul tavolo ci sarebbe un aumento delle tasse per le auto di grossa cilindrata.
L’Italia ha votato a favore insieme ad altri 10 Paesi. Da segnalare il no della Germania preoccupata di ritorsioni essendo la Cina il primo mercato per i costruttori tedeschi.