DOMINIO MERCEDES - Il Gran Premio di Spagna di
Formula 1 regala poche emozioni e una meritata vittoria, mai in dubbio sin dal via, a un redivivo Nico
Rosberg (
qui sopra): l'ordine d'arrivo rispecchia fedelmente la griglia di partenza, con le sole eccezioni ai piedi del podio. Dietro Rosberg, la doppietta Mercedes è completata da Lewis
Hamilton, davanti a
Vettel (Ferrari). Quarto Bottas su Williams, davanti a Raikkonen (Ferrari). A chiudere la zona punti, Massa (Williams), Ricciardo (Red Bull), Grosjean (Lotus), Sainz (Toro Rosso) e Kvyat (Red Bull). Netti i valori in campo: la Mercedes ha dimostrato una superiorità che, anche se non riporta al dominio del 2014, la pone un gradino più in alto della concorrenza, come quest'anno era accaduto nel solo Gran Premio d'Australia.
A MENO 45 SECONDI - Le poche emozioni in testa si sono concentrate in partenza, quando Vettel ha avuto un avvio migliore di Hamilton (qui sopra) e ha tenuto dietro l'inglese per più di metà gara: tuttavia, dopo un primo infruttuoso tentativo di sorpasso ai box (vanificato da un cambio gomme non ottimale) durante il primo pit stop, al campione del mondo in carica è bastato un cambio di strategia - da due a tre soste - per sopravanzare il tedesco con una facilità quasi disarmante. Vettel ha concluso staccato di 45”: un divario pesante, certo, ma che non indica una débacle per la Ferrari. Basta considerare che, all'inizio della stagione, la Rossa era partita con un obiettivo dichiarato di un paio di podi stagionali: dopo cinque gare e altrettanti podi, in circostanze anomale ma non certo per caso è arrivato anche il successo in Malesia al secondo appuntamento dell'anno.
REMI IN BARCA - Si può pensare che Vettel abbia tirato i remi in barca dopo non essere stato in grado di transitare davanti a Hamilton dopo la terza sosta ai box dell'inglese: il ferrarista si è lamentato via radio per il traffico trovato in pista, ma i tempi registrati sono stati tutto sommato costanti, e che il distacco sia quello oggi effettivamente intercorrente tra la migliore delle Mercedes e la prima delle Ferrari, che ha sofferto specialmente con il set di gomme dure. Positiva la gara di Bottas, quarto con la Williams; Raikkonen, penalizzato dalla quarta fila in griglia, ha rimontato un paio di posizioni, ma fallito l'assalto nel finale al più giovane connazionale. Nelle retrovie, malinconico il ritiro di Alonso su McLaren (con Button sedicesimo, davanti alle sole Manor) e lontana dalla competitività la Red Bull, che almeno ha portato - pur doppiata - due monoposto al traguardo.
ORA TEST E POI MONACO - La prossima settimana, al Montmelo, sono in programma dei test cui la Ferrari non parteciperà con i piloti titolari: forse pretattica, ma ancor più verosimilmente un'occasione persa per verificare l'efficacia delle nuove soluzioni portate in questo Gran Premio. In classifica iridata, Hamilton (Mercedes) comanda con 111 punti, davanti a Rosberg (Mercedes) con 91; a seguire, la coppia Ferrari composta da Vettel (qui sopra) e Raikkonen, rispettivamente con 80 e 52 punti, davanti al duo Williams formato da Bottas (42 punti) e Massa (39). Tra i costruttori, il gap tra Mercedes (202 punti) e Ferrari (132) inizia a diventare netto, con la Williams terza a quota 81 e la Red Bull, quarta, con soli 30 punti. Il prossimo appuntamento in calendario è il Gran Premio di Montecarlo, in programma dal 21 al 24 maggio prossimi: atipico e affascinante, potrebbe costituire una buona occasione di riscatto per i vinti di oggi, anche se non va dimenticato che, nel Principato, Nico Rosberg è solito dare il meglio di sé.