Libere di venerdì 30 maggio
Qualifiche di sabato 31 maggio
Gara di domenica 1 giugno
Dopo la vittoria di Lando Norris su McLaren nel Gp di Monaco, il mondiale di Formula 1 prosegue con il nono appuntamento stagionale: il Gran premio di Spagna 2025. Il Circuit de Barcelona-Catalunya ospiterà una delle gare più tecniche dell’intero calendario, resa ancor più interessante dall’introduzione di una nuova direttiva tecnica che potrebbe mescolare le carte in tavola.
A catalizzare l’attenzione è la regola sulle ali flessibili, che impone nuovi limiti alle deflessioni dell’ala anteriore. Un intervento atteso da tempo dalla Ferrari, dove il team principal Fred Vasseur si è detto fiducioso che possa contribuire a riequilibrare le prestazioni tra i team.
In casa McLaren la rivalità tra Norris e Piastri è ormai al centro della scena. Dopo il successo a Monaco, il britannico ha ridotto a soli tre punti il distacco dal compagno di squadra. I due piloti della scuderia inglese si trovano ora a 25 lunghezze dal leader Max Verstappen.
Per la Ferrari, Charles Leclerc è l’unico al momento a lottare concretamente per il podio, con un bottino composto da un terzo e un secondo posto. Resta invece da decifrare la stagione di Lewis Hamilton: esclusa la vittoria nella Sprint in Cina, il sette volte campione del mondo non ha ancora lasciato il segno in modo convincente. In Spagna, si aspetta finalmente una svolta.
Anche la Mercedes è chiamata a una risposta dopo le ultime uscite assolutamente non positive. Andrea Kimi Antonelli, sia nel Gp dell’Emilia-Romagna che in quello di Monaco, è rimasto a secco di punti.
Il Circuit de Barcelona-Catalunya, inaugurato nel 1991, rappresenta uno dei tracciati più completi e tecnici del calendario di Formula 1. Situato nei pressi di Montmeló, ha progressivamente sostituito lo storico e pericoloso circuito cittadino del Montjuïc, teatro di quattro edizioni del Gp di Spagna tra gli anni '60 e '70.
Negli anni, il layout del circuito permanente è stato più volte aggiornato: la chicane Nissan è stata eliminata nel 1994, la curva Caixa è stata resa più scorrevole nel 2004, e nel 2007 è stata introdotta una nuova chicane per aumentare la sicurezza. Il tracciato è caratterizzato da un asfalto molto abrasivo che mette a dura prova gli pneumatici e da un vento spesso imprevedibile che può influenzare in modo significativo il bilanciamento delle monoposto. Il lungo rettilineo principale consente di raggiungere velocità molto elevate, ma sono anche le curve veloci come la Campsa, una piega destra in contropendenza con punto di corda non visibile, o la Renault, affrontata a circa 230 km/h con accelerazioni laterali fino a 4G, a rendere il tracciato particolarmente selettivo per piloti e vetture.
Secondo la Brembo si tratta di un circuito poco stressante per i freni: il livello di difficoltà assegnato è 2 su 5, con sei frenate per giro che complessivamente durano 11,5 secondi. La più impegnativa è quella della curva 10, dove le vetture passano da 310 a 106 km/h in 125 metri, generando una decelerazione di 4G e una potenza frenante di oltre 2.000 kW. A facilitare i sorpassi, due le zone DRS: la prima tra curva 8 e 9, la seconda tra curva 13 e 14.