INCERTEZZA E FANTASIA - Una pioggia di emozioni. Letteralmente. Il mondiale 2010 ha chiuso la sua tournée di debutto in Oriente con successo. Sorpassi, brividi, magate. E poi incertezza, classifica fluida, ancora tanti piloti coinvolti nella gara per il titolo - sette in venti punti, anche se Button ha dato il primo strappo - rivalità e, perché no, errori e polemiche. Tutto fa spettacolo, il vero nemico della Formula 1 è la noia. Una parte del merito va al meteo, che ha bersagliato spesso e volentieri queste prime gare, scompigliando strategie e qualifiche, costringendo i team a ricalcolare in fretta le tattiche di gara e i piloti ad affidarsi più al talento che alle tabelline di marcia.
DUELLI EPICI - Ma la pioggia ha rappresentato anche lo strumento e l’occasione per esaltare il talento dei tanti ottimi piloti che quest’anno riempiono la griglia. Alonso, Hamilton, Massa, Vettel, Button, Schumacher, Rosberg, Kubica, Webber. Vedere Alonso e Hamilton risalire la griglia come salmoni furiosi dopo una qualifica ciccata è stato esaltante, ammirare l’intelligenza di Button e la voglia di riscatto di Vettel, la crescita imperiosa di Rosberg, ci ha riconciliati con una categoria che negli anni passati aveva spesso provocato più sbadigli che entusiasmi. Ci è sembrato di essere ritornati un po’ alle stagioni dei grandi duelli fra Senna e Prost, delle invenzioni di Villeneuve padre, delle scalmane di Mansell.
PIOGGIA A VOLONTÀ - Domenica a Shanghai Alonso (foto sopra) ha chiesto la fine della ricreazione, ha implorato (a suo modo: cercando di dare ordini anche Giove Pluvio…) un Gran Premio “normale”. Senza tifoni e senza improvvisazioni. A noi, a dire il vero, andrebbe bene anche che la stagione delle piogge continuasse in Europa, se questo significherà repliche altrettanto interessanti. Non vorremmo che dopo il debutto bagnato e fortuna in Oriente, il Circus della Formula 1 dovesse deludere le più tradizionali, e tradizionalmente più critiche platee del vecchio Continente. Gli attori in scena però fino ad oggi hanno dimostrato di saper interpretare al meglio le condizioni più difficili, e il fatto che il numero delle grandi vedette in cartellone sia cospicuo dovrebbe essere garanzia di ulteriori spettacoli, di nuove meraviglie. Insomma, anche se pioverà di meno, non dovremmo corerre il rischio di rimanere a secco di emozioni.