RIBALTONE MCLAREN - C’è da farsi venire il mal di testa per capire la F.1 del 2010. A Hockenheim e Budapest, le McLaren-Mercedes parevano avere perso la verve che aveva contraddistinto le MP4/25 nella parte centrale del campionato. Avevamo parlato di una crisi del team di Woking. Ma da quelle parti sanno cambiare le cose in fretta e in più, quando si dispone di un pilota magico come Lewis Hamilton e di un campione del mondo come Jenson Button che sa trarre il meglio da ogni situazione, le rimonte possono essere molto semplici. Spa è un circuito ancora capace di tracciare il solco tra piloti con la “P” maiuscola e con la “p” minuscola.

Lewis Hamilton.
LEWIS COME AYRTON - Una volta di più, Hamilton ha dimostrato di appartenere alla prima fascia disputando una gara maiuscola. Un GP alla Senna. Lo abbiamo paragonato più volte all’indimenticato asso brasiliano, a Spa Hamilton si è avvicinato ancora di più ad Ayrton. Sui saliscendi della pista ricavata nelle Ardenne, in mezzo a ombrosi boschi, là dove passano velocissime quelle nuvole che rendono impossibile tentare di capire se ci sarà il sole o la pioggia nel giro di due minuti, il pilota della McLaren si è inventato una corsa da sogno. La sequenza di tornate veloci effettuate dopo l’ultimo cambio gomme è stata semplicemente impressionante. Non ha mancato di concedersi un errore, quando la pioggia ha fatto capolino nei giri finali. Hamilton è finito nella ghiaia, ma in punta di piedi è stato abilissimo a non piantarsi. Ci vuole classe anche in questo.
UOMO DA BATTERE - Con la vittoria di Spa, Hamilton torna in cima alla classifica iridata con un vantaggio risicato su Mark Webber. Con la montagna di punti che vengono assegnati in questo campionato, le 31 lunghezze di vantaggio su Sebastian Vettel possono sembrare nulla così come i 41 punti su Fernando Alonso. Ma è lo stato di forma di Hamilton e la ritrovata competitività della McLaren a far dormire sonni poco tranquilli agli uomini della Red Bull e della Ferrari. La squadra di Martin Whitmarsh poteva raccogliere a Spa una indimenticabile doppietta.

Jenson Button.
BUTTON SFORTUNATO - Button, come al solito poco incisivo in qualifica, al via era stato strepitoso insediandosi al terzo posto poi al secondo. Aveva tentato anche di sorprendere Hamilton, ma il più giovane britannico si era difeso con il coltello tra i denti. Button ha successivamente perso terreno, non avendo la velocità di Hamilton, ed è stato raggiunto da Vettel. Con classe ne stava rintuzzando ogni attacco finché il tedesco non lo ha colpito. Button ha perso almeno venti punti ed era piuttosto demoralizzato quando è giunto ai box. La fine del mondiale si avvicina e presto dovranno essere fatte delle scelte all’interno del team. E Button è nella posizione peggiore per tentare di dettare le regole.
MCLAREN MIGLIOR TEAM - La McLaren ha comunque confermato di essere il miglior team del mondiale. Whitmarsh ha degnamente sostituito Ron Dennis, la scelta di puntare su Button come compagno di Hamilton si è rivelata ampiamente azzeccata. La coppia non è scoppiata, i due piloti si rispettano e si comportano con intelligenza. Non vi sono favoritismi, come mai ci sono stati in McLaren (anche se Alonso la pensa diversamente). E tra Red Bull e Ferrari, è la squadra con sede a Woking ad apparire quella più solida per poter puntare al mondiale.