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Formula 1, verso il Bahrain

09 marzo 2010

Ecco la prima di tre puntate nelle quali analizzeremo le squadre e i piloti che parteciperanno al mondiale Formula 1 2010. Oggi conosciamo le squadre cosiddette "minori": Toro Rosso, Lotus, Virgin e Hispania.

> TORO ROSSO-FERRARI

Formula 1 toro rosso
In alto, la Toro Rosso.


Il team di proprietà Red Bull, ma composto per lo più da personale italiano e con sede a Faenza dove un tempo vi era la Minardi, affronta per la prima volta un campionato con una propria monoposto. In precedenza utilizzava sempre un telaio vecchio, dell’anno precedente (poi riveduto e corretto), dei cugini della Red Bull. La STR5 a motore Ferrari ha dimostrato grande affidabilità e qualche punta velocistica interessante. Può essere la sorpresa del 2010.
Sebastien Buemi: l’allampanato svizzero approdato alla Toro Rosso non ha ripetuto le imprese di Vettel, ma si è dato da fare ottenendo buoni risultati nel 2009. Quest’anno però, dovrà convincere ancora di più per meritarsi la promozione nel team maggiore della Red Bull
Jaime Alguersuari: buttato nella mischia lo scorso luglio, entrato nella storia della Formula 1 come il pilota più giovane ad aver mai partecipato ad un GP, lo spagnolo ha ora avuto la possibilità di svolgere test, di prepararsi a dovere per la stagione 2010. Il suo primo obiettivo sarà quello di convincere il responsabile Red Bull, Marko, il secondo quello di risultare migliore di Buemi. Per meritarsi la conferma per il 2011.

 

> LOTUS-COSWORTH

Formula 1 lotus
In alto, la Lotus con motore Cosworth.


Della storica Lotus c’è solo il marchio, comprato dal ricco malese Toni Fernandes che è riuscito a convincere la FIA per ottenere il passaporto per partecipare al mondiale. Tra i nuovi team è sicuramente quello meglio avviato avendo un tecnico esperto come Gascoyne e due piloti di qualità. I test dello scorso febbraio hanno però evidenziato una certa mancanza di velocità. Per arrivare a centro gruppo bisogna limare almeno 2”5.
Jarno Trulli: è un ritorno al passato quello del pilota italiano che dopo anni trascorsi in grandi team, grandi costruttori, come Renault e Toyota, si è accasato nella nuova e piccola Lotus. Una sfida enorme, di quelle che piacciono a Trulli. Non vivrà gare facili, dovrà adattarsi, ma la sua esperienza e velocità torneranno utilissime alla Lotus. L’obiettivo finale è quello di poter raccogliere almeno un punto.
Heikki Kovalainen: I due anni trascorsi alla McLaren gli hanno rovinato la reputazione di pilota veloce e talentuoso che si era guadagnato nelle formule minori. Nessun top team lo ha voluto, si è dovuto rifugiare alla Lotus. Dove se otterrà qualche buon piazzamento verrà incensato, in caso contrario rimarrà nell’ombra, come nel 2008 e 2009.

 

> VIRGIN COSWORTH

Formula 1 virgin
La squadra di Formula 1, Virgin-Cosworth.


È la seconda new entry in Formula 1. Il proprietario è Richard Branson, l’uomo dell’impero Virgin, che si è unito al titolare della Manor John Booth e al progettista Nick Wirth. Quest’ultimo ha tentato la via del risparmio progettando la VR01 interamente al computer, evitando le ore di lavoro nella costosa, ma fondamentale, galleria del vento. I primi risultati in pista sono stati deludenti, la VR01 manca di affidabilità.
Timo Glock: come il suo ex compagno Trulli in Toyota, Glock ha dovuto cercare uno dei nuovi team del mondiale per potere rimanere ancorato in Formula 1. L’ha trovato nella Virgin. Il tedesco forse si è ricreduto dopo le tante difficoltà incontrate nei test di febbraio. Sarà un’annata dura.
Lucas Di Grassi: è la sua occasione, dopo anni di tester Renault nei quali non è mai stato preso seriamente in considerazione da Briatore and Company. Sempre protagonista in GP2, con la Virgin dovrà mettere a frutto la sua esperienza di passista guadagnata nelle categorie minori.

 

> HISPANIA-COSWORTH

Formula 1 hispana
La monoposto della Hispania-Cosworth.


Servirebbe un romanzo per descrivere le vicissitudini di questa squadra. I nostri lettori ricorderanno infatti che Adrian Campos, ricevuta l’iscrizione dalla FIA, non è riuscito a trovare il budget necessario. E’ quindi stato estromesso dal suo socio Carabante e dall’intervento diretto di Ecclestone il quale ha coinvolto l’ex team manager Force India, Kolles. Questi ha ridato vita alla squadra. Il telaio è realizzato dalla italiana Dallara, una garanzia. Ma i lavori della vettura sono stati sospesi per due mesi per motivi economici. Il team ribattezzato Hispania andrà in Bahrain senza aver fatto percorrere alla monoposto neanche un chilometro.
Karun Chandhok: non per essere severi,  ma è l’unico pilota iscritto al mondiale che non ha grandi meriti per essere sullo schieramento di partenza del GP di Al Sakhir. La sua fortuna è stato il fallimento di Campos e l’intervento di Ecclestone per salvare il salvabile. Il boss inglese è molto vicino al padre di Chandhok, boss della federazione indiana, e il resto è stata una logica conseguenza. Karun non avrà neanche il merito di essere il primo indiano in Formula 1, battuto da Karthikeyan. In GP2, Chandhok non ha concluso mai nulla di interessante.
Bruno Senna meritava già lo scorso anno di essere in Formula 1, ma Brawn lo aveva scartato. Vissuto un anno di esilio nella Le Mans Series, Senna torna con la Hispania, telaio Dallara, motore Cosworth. Sarà l’uomo di punta del team di Kolles che arriverà in Bahrain senza aver fatto svolgere alla monoposto neanche un chilometro. Senna dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Non sarà facile, ma è un’avventura che lo intriga.


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