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Torna la De Tomaso con la P72

Pubblicato 04 luglio 2019

Nell’anno del 60° anniversario rinasce lo storico brand, con una sportiva chiamata P72, omaggio alla P70 del '64.

Torna la De Tomaso con la P72

OMAGGIO AL PASSATO - Nella giornata inaugurale del Festival di Goodwood 2019, c’è stato spazio per la presentazione del primo modello della rinata De Tomaso, storica azienda italiana che, dopo la fallimentare gestione di Gian Mario Rossignolo, è passata sotto il controllo della cinese Ideal Team Venture, per la modesta cifra di poco più di 1 milione di euro. In occasione del 60° anniversario della De Tomaso, l’azienda ha presentato la P72, un nome che è stato scelto per rendere omaggio alla De Tomaso P70 (conosciuta anche come Sport 5000 Fantuzzi Spyder), una vettura realizzata nel 1965 da Alejandro de Tomaso e Carroll Shelby, dotata di un telaio monotrave in alluminio che prevedeva il motore posteriore centrale come elemento strutturale.

LO ZAMPINO DELL'APOLLO - La De Tomaso P72 è dunque una rievocazione in chiave moderna di un classico degli Anni 60. E la P72 in effetti è un’auto che guarda al futuro, mantenendo tuttavia solide radici al passato e, in particolare, alle proporzioni senza tempo. Il design della P72 è nato grazie alla collaborazione tra la neonata De Tomaso e la Wyn Design. La vettura è stata sviluppata dal team di tecnici della Apollo (l'azienda nata dalle ceneri della Gumpert che ha realizzato la hypercar Intensa Emozione, anch’essa di proprietà della Ideal Team Venture) ed è basata sul telaio in carbonio di ultima generazione. Sotto alle fluide superfici troviamo degli interni decisamente opulenti. Non mancano infatti materiali come il rame lucidato; il quadro degli strumenti, rigorosamente formato da quadranti circolari analogici, presenta un design classico ed è fortemente ispirato agli Anni 60.

SOLO 72 - Non sono state diffuse specifiche sul motore della De Tomaso P72 e sulle altri parti meccaniche, però sappiamo che la trasmissione sarà manuale. Gli altri dettagli verranno definiti prima della conclusione del ciclo di omologazione. Essendo un progetto esclusivo, l’azienda ha dichiarato che saranno solo 72 le unità prodotte. Il prezzo di partenza sarà di circa 750.000 euro e attualmente sono state aperte le prenotazioni. La De Tomaso ha dichiarato che il design degli esterni e degli interni rimarrà pressoché invariato. L’auto sarà disponibile presso una serie di concessionari partner dell’azienda.



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Ritratto di Fr4ncesco
4 luglio 2019 - 15:46
2
Qualche pacchianata a parte (comunque al punto giusto) ha un design molto riuscito, sposa bene le forme del passato con uno stile moderno e, almeno apparentemente, funzionale. Bisogna conoscere però assolutamente le specifiche tecniche. Un V8 Chevrolet o Ford tra i 5.0 e i 7.0cc sui 700CV?
Ritratto di nigmista
5 luglio 2019 - 10:33
L'auto è costruita sulla base della Apollo Intensa Emozione, anche il motore è lo stesso di origine Ferrari.
Ritratto di tramsi
4 luglio 2019 - 16:19
L'interno è molto Pagani.
Ritratto di Giuliopedrali
4 luglio 2019 - 18:15
Rinasce la De Tomaso e a quanto pare rinasce due volte perchè esistono anche le Ares... E rinasce come supercar pura, artigianale quasi una hypercar. Non col solito SUV o berlina di lusso con capitali asiatici sullo sfondo, anche se io mi aspettavo quello, cioè De Tomaso è sempre in tempo per fare la migliore berlina italiana di oggi (come lo era teoricamente la Deauville negli anni 70) data la quasi mancanza di concorrenti a parte Maserati.
Ritratto di tramsi
4 luglio 2019 - 18:19
Cosa (per non scrivere altro…!) c'entra col mio commento???
Ritratto di Alfiere
4 luglio 2019 - 21:00
2
Pedrali ma di che polveri fai uso?
Ritratto di carmelo.sc
4 luglio 2019 - 18:26
non è di certo originale (vedi interni copiati da Pagani), tuttavia la trovo bellissima e diversa dalle ultime supercar che sembrano tutte la brutta copia delle lamborghini.
Ritratto di 82BOB
4 luglio 2019 - 18:59
2
Ritorno al Futuro! O al passato?!? Comunque interessante stilisticamente...
Ritratto di zero
4 luglio 2019 - 19:37
Bellissima! Prezzo alle stelle, solo in parte giustificato dal carbonio del telaio e dal rame degli interni... Più che altro, pesano la produzione limitatissima e l'aura di esotica esclusività del marchio. Comunque è veramente bellissima in tutte le prospettive: davanti, di dietro, 3/4 anteriore, 3/4 posteriore... davvero difficile trovarle un difetto.
Ritratto di Fra977
4 luglio 2019 - 20:22
Bellissima in tutto,top!
Ritratto di Pavogear
5 luglio 2019 - 00:17
Davvero bellissima, se la meccanica sarà all' altezza allora sarà davvero un auto molto interessante
Ritratto di nik66
5 luglio 2019 - 09:07
bello il contagiri coi numeri romani. gli interni sono troppo zonda-huayra, un po' di fantasia no? non sarebbe una brutta idea rifare una mini de tomaso, come negli anni '80, sarei proprio curioso.
Ritratto di Belli Ivan
5 luglio 2019 - 09:45
Bellissima..... Non so, dalla foto mi da l'impressione di una caricatura di un'auto, un pó come quelle dei fumetti di topolino
Ritratto di 365gtb4
5 luglio 2019 - 10:25
Plagio di Ferrari 330 P4. Almeno l'attacco dello spoiler posteriore potevano sforzarsi a non farlo uguale...
Ritratto di Paolo-Brugherio
5 luglio 2019 - 10:56
6
Gli interni sono di un kitsch allucinante... Ma riusciranno a venderle tutte?
Ritratto di gbvalli
6 luglio 2019 - 08:35
1
Un'altra cineseria dunque; già, loro soldi da buttare ne hanno tanti. Noi li buttiamo e basta, senza costruire niente di nuovo.
Ritratto di Rav
9 luglio 2019 - 16:26
4
Non è sicuramente brutta, ma prende parti stilistiche qua e là tra i vari marchi Italiani. Oltre al fatto che mi ricorda tanto una Hotwheels che avevo da piccolo.