TABELLA DI MARCIA - L’Unione europea deve varare i suoi futuri standard in materia di lotta alle emissioni di anidride carbonica (CO2, causa dell'effetto serra e quindi del surriscaldamento globale) validi per i prossimi 20 e più anni. In questo quadro la come previsto la Commissione europea ha messo a punto la sua proposta. Una proposta che deve cercare di mantenersi equidistante dalle istanze del movimento ambientalista e da quelle delle case costruttrici.
TAPPE FORZATE - Si tratta di un compito non facile, visti gli obiettivi che si voglio raggiungere e i costi necessari per realizzarli. La proposta messa sul tappeto dall’organismo di governo dell’Unione europea si dà per il 2030 l’obiettivo di un taglio del 30% alle emissioni di CO2 (rispetto a quelle fissate per il 2021 sull’insieme delle vetture prodotte). La strategia di fondo si basa sulla volontà di raggiungere per il 2030 l’obiettivo di una riduzione del 40% delle emissioni rilevate nel 1990. Quanto la materia sia difficile è testimoniato dal fatto che tale obiettivo è considerato troppo blando mentre le case costruttrici lo ritengono velleitario in quanto troppo costoso da raggiungere: la “battaglia” è solo all’inizio.