SIAMO SULLE 3.000 AL MESE - In un mercato dove le dimensioni delle strade e la tradizione favoriscono la vendita dei “macchinoni”, la Fiat non si proponeva certo di realizzare grandi numeri quando ha iniziato a esportare negli Usa la 500 (in una versione speciale, prodotta in Messico). L’obiettivo era di arrivare a 50.000 vendite l’anno, ripetendo in pratica quanto sta facendo la Mini (che nel 2010 ha “piazzato” circa 45.000 vetture); non certo una follia, su un mercato totale di 11.500.000 esemplari. All’inizio la 500 ha faticato più del previsto (leggi qui la news), ma da qualche mese le notizie sono un po’ più incoraggianti: se a marzo le vetture consegnate erano state solo 500, da luglio in poi si è arrivati a circa 3.000 auto al mese. E a settembre, in media, ogni concessionaria Fiat (che per ora vende solo le 500) ha consegnato 40 vetture; meglio degli altri marchi del gruppo Fiat-Chrysler presenti negli Stati Uniti (Dodge 31, Jeep 17 e Chrysler 11) e molto vicino a Mini (41 auto consegnate per ogni punto vendita). Distanziatissima, poi, l’altra casa europea che propone un modello “microscopico”: la Smart (solo sei vetture per concessionaria).
LA CABRIOLET PUÒ DARE UNA BELLA MANO - A far pensare che le 50.000 unità all’anno non siano un traguardo irraggiungibile, contribuiscono anche il previsto ampliamento della rete di vendita (33 nuove concessionarie dovrebbero aprire a brevissimo e qualche altra decina in seguito, andando a sommarsi alle 70 già attive), e la recente introduzione della 500 C e di allestimenti speciali (uno firmato da Gucci). Per una vettura che punta molto sul fattore “moda” (e considerando l’apprezzamento che ricevono le scoperte in stati come la California e la Florida) queste mosse potrebbero rivelarsi importanti.