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Via libera all'accordo tra la Opel e i sindacati

24 maggio 2010

Le associazioni dei lavoratori hanno acconsentito al taglio di 8.300 dipendenti Opel e a una "stretta" sulle retribuzioni a patto, però, che una parte degli utili futuri vengano distribuiti al personale.

VIA LIBERA AI TAGLI - La General Motors ha reso noto di aver trovato un accordo con le organizzazioni sindacali della Opel (nella foto il quartier generale di Russelsheim) per attuare un programma di tagli al personale e riduzioni salariali mirati al risanamento dell'azienda. Dell'accordo farebbero parte anche alcune garanzie statali, che però sono ancora in fase di definizione. 

COSA PREVEDE IL PIANO
- Il piano prevede la riduzione del 20% della capacità produttiva della Opel e un risparmio di 265 milioni di euro ogni anno. Per consentire questo risparmio, le associazioni dei dipendenti Opel hanno acconsentito a non ricevere alcune mensilità di tanto in tanto, a rinviare un aumento programmato dello stipendio del 2,7% e a ridurre il bonus natalizio del 50% per due anni. Tutto questo potrà avvenire solo a patto che si dia il via a un programma di investimenti e che gli operai abbiano diritto a una parte degli utili futuri.

IN VENDITA LO STABILIMENTO DI ANVERSA - Anche se Nick Reilly, presidente della Opel, si è detto fiducioso su un futuro stabile e a lungo termine per il costruttore tedesco, l'accordo prevede tagli pesanti: 8.300 persone a casa su un totale di circa 50.000 dipendenti. Inoltre, è in previsione (anche se ancora da definire) la chiusura e la vendita della fabbrica di Anversa a cui sarebbero interessati già in 17. La Opel esce così da un periodo di forte incertezza, seguito alla decisione della General Motors di non vendere la casa tedesca. Periodo nel quale era già stato varato (lo scorso febbraio) un piano di risanamento da 3,7 miliardi di euro provenienti in parte dalla GM e in parte dai paesi europei che ospitano le fabbriche della Opel.

I PRESTITI SERVONO DAVVERO? - Molti si chiedono se, ora, la Opel, che nell'ultimo trimestre ha perso 405 milioni di euro, "merita" di ottenere prestiti visto che la casa madre General Motors, nello stesso periodo, ha annunciato utili per 865 milioni di dollari (693 milioni di euro).

I DUBBI DI BERLINO - Trai i governi disposti a dare una mano alla Opel c'è quello britannico che ha già promesso 300 milioni di sterline (348 milioni di euro). Non è dello stesso avviso l'esecutivo tedesco, dubbioso se concedere o no nuovi aiuti statali: il ministro tedesco dell'economia, Rainer Brüderle, nei giorni scorsi ha dichiarato che Berlino non può continuamente correre in aiuto delle aziende in difficoltà.



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Ritratto di Sprint105
24 maggio 2010 - 14:15
8300 lavoratori a casa non sono uno scherzo. Una ristrutturazione dura, non c'è che dire. Però almeno un accordo è stato trovato. Qui da noi, mi sembra che la Fiat sia ancora in ballo con i sindacati di Pomigliano, o no?