Venerdì 5 febbraio si aprirà il salone dell'automobile di Brema (Germania). Qui verrà organizzata una mostra tematica dedicata alle vetture simbolo degli Anni 70, epoca storica in cui i disegnatori sceglievano molto di frequente linee tese e profili dall'andamento a cuneo. Durante la rassegna verranno esposti modelli entrati nell'immaginario collettivo, fra cui ad esempio le Lancia Stratos, Lamborghini Countach e Maserati Khamsin. Vi sarà anche un'automobile laboratorio, non molto conosciuta, che la Alfa Romeo conserva nel suo museo di Arese: è il prototipo Caimano, disegnato da Italdesign Giugiaro e soprannominato “cuneo su ruote”. Il prototipo della Italdesign verrà celebrato a Brema per le sue linee coraggiose ed anticonvezionali. Non è comunque l'unico dell'Alfa Romeo ad aver lasciato un segno: qui sotto abbiamo scelto alcune delle più originali. Ma ce ne sono molte altre...
ALFA ROMEO B.A.T. (Anni 50)
L’acronimo BAT sta per Berlinetta Aerodinamica Tecnica e viene utilizzato per definire una serie di prototipi dalle forme elaborate, disegnati dalla carrozzeria Bertone e lanciati negli anni 50: la BAT 5 risale al 1953, due anni più tardi viene lanciata la BAT 7 e nel 1955 esordisce la BAT 9. Bertone, con questi prototipi, voleva esplorare nuove soluzioni nel campo dell’aerodinamica. I risultati furono di livello: non solo in termini di estetica, ma soprattutto perché le BAT raggiungevano velocità nell’ordine dei 200 km/h pur con motori di bassa potenza (100 CV nel caso della BAT5).
ALFA ROMEO CARABO (1968)
La Carabo viene lanciata nel 1968, tre anni prima della Caimano, ma già in questo caso è visibile l’influenza delle linee a cuneo. Non per altro le sue forme vengono immaginate da Marcello Gandini, della Bertone, che avrebbe disegnato in seguito le Lamborghini Countach e Maserati Khamsin. Il prototipo riprende telaio e meccanica dell'Alfa Romeo 33 Stradale, quindi le sue prestazioni sono molto elevate: il V8 eroga 230 CV ed assicura alla coupé un’accelerazione 0-100 km/h in 6,5 secondi. Le portiere si aprono verso l’alto.
ALFA ROMEO CAIMANO (1971)
L'Alfa Romeo Caimano risale al 1971 ed utilizza la meccanica della Alfasud, anch'essa disegnata dalla Italdesign. I suoi tecnici accorciano di 20 cm il telaio della berlina e disegnano una coupé dalle linee futuribili, quasi sbalorditive, caratterizzata da un padiglione a cupola: può roteare in avanti ed assicura la massima visibilità, perché il montante anteriore non ha più ragione di esistere (quello centrale e posteriore formano un roll bar). I due passeggeri siedono in posizione molto inclinata e ricevono le informazioni da una coppia di insoliti strumenti, dove a rimanere fisse sono la lancette: il compito di girarsi spetta ai cilindri graduati. La Caimano utilizza il motore 1.2 benzina della Alfasud (68 CV).
ALFA ROMEO TEMPO LIBERO (1984)
Non sempre i prototipi dell’azienda milanese hanno avuto linee estreme ed accattivanti. La Tempo Libero, ad esempio, rappresenta lo studio per una vettura che adesso definiremmo monovolume: si caratterizza per l’abitacolo molto spazioso e per l’inusuale linea del tetto, rialzato nella sua porzione conclusiva e studiato per garantire una vivibilità ideale anche ai passeggeri della terza fila. La vettura laboratorio risale al 1984 e porta la firma di Zagato, che si ispirò alla coeva 33. La lunghezza è inferiore a 400 cm.
ALFA ROMEO SCIGHERA (1997)
La Italdesign Giugiaro produce un evoluto telaio in materiali di altissima qualità (alluminio e fibra di carbonio) e lo riserva ad una coupé dalle forme sportive, il cui nome è una parola del dialetto milanese: Scighera vuol dire infatti “nebbia”. La sua meccanica è di prim’ordine: il motore V6 è sistemato in posizione centrale e sviluppa una potenza nell’ordine dei 410 CV, mentre la trazione integrale è fondamentale per garantire un buon tempo sullo 0-100 km/h (di circa 4 secondi). Risale al 1997. Italdesign pensò di realizzarne una piccola serie, ma questo progetto rimase sulla carta.
ALFA ROMEO KAMAL (2003)
È il prototipo forse più rimpianto e spasimato dagli appassionati, perché immaginava nel 2003 l’aspetto di una Alfa Romeo con carrozzeria suv (tipologia di vettura ancora oggi non presente nel listino della casa). La Kamal utilizza la base costruttiva delle 159 e Brera. Viene disegnata presso il centro stile interno, che immagina una vettura fedele ai canoni stilistici del Biscione e dalle dimensioni relativamente contenute: la lunghezza si attesta a 435 cm. Il motore è lo stesso V6 a benzina della 147 GTA.
ALFA ROMEO BAT 11 (2008)
La Bertone riprende anche nel XXI secolo i concetti della Berlinetta Aerodinamica Tecnica e disegna un esemplare unico su base 8C Competizione, dalle forme complesse, accontentando così un appassionato statunitense: il collezionista Gary Kaberle voleva una nuova BAT ad affiancare alla sua BAT 9. La BAT 11 adotta soluzioni comuni alle automobili contemporanee: i fanali posteriori sono a LED, la carrozzeria è in alluminio ed i cerchi in lega misurano 21 pollici.
TOURING SUPERLEGGERA DISCO VOLANTE (2012)
La Disco Volante (1952) è una vettura fra le più note e di successo mai lanciate dalla Alfa Romeo. Le sue linee vengono reimmaginate dalla Carrozzeria Touring (coinvolta nel progetto originale) e danno vita ad una coupé dallo stile molto personale, facilmente riconoscibile, che risponde a precise esigenze di natura aerodinamica: per questo motivo le ruote anteriori sono parzialmente carenate. Quale base di partenza viene scelta l’Alfa Romeo 8C Competizione. La Disco Volante esordisce nel 2012 e celebra il 60° anniversario della progenitrice.