IN MOSTRA - All'ormai tradizionale appuntamento con il Festival of Speed di Goodwood, un evento da 150.000 spettatri previsti che si terrà dal 26 al 29 giugno, l'Alfa Romeo presenta un mix di prodotti attuali e cinque esemplari provenienti dal Museo Storico Alfa Romeo. Tra le prime, la 4C (che ha fatto il proprio debutto assoluto proprio a Goodwood nel 2013) e le rinnovate Giulietta e MiTo Quadrifoglio Verde; tra le seconde, cinque regine a ruote coperte e scoperte che hanno scritto pagine indelebili di automobilismo sportivo.
Nella foto più in alto una GTA 1300 Junior 1971, qui sopra l'Alfetta 159.
CINQUE REGINE - La P3 del 1932 è un progetto di Vittorio Jano: monoposto che ha dominato la scena negli anni Trenta e che ha mietuto vittorie con Nuvolari, Varzi, Caracciola e quel Guy Moll che, secondo il Commendator Ferrari, era uno dei massimi talenti mai espressi dal motorismo dell'epoca. L'Alfetta 159 del 1951 ha vinto il Mondiale di Formula 1 di quell'anno con l'argentino Fangio, dopo che Farina aveva vinto l'anno precedente con la 158. Tre le “ruote coperte”: il prototipo 750 Competizione, un'affascinante barchetta su base Giulietta; la versione a coda tronca della Giulietta Sport Zagato (1960) e la GTA Junior, regina nel '71-'72 dell'Europeo Turismo.
Qui sopra la Giulietta SZ del 1960.
TRA GIULIETTA E GIULIA GT - Calcolatrice alla mano, si celebreranno anche i sessant'anni della Giulietta (che debuttò nel 1954 come Sprint e, l'anno successivo, come berlina): ha segnato un'epoca ed è stata, la “fidanzata d'Italia” nell'affascinante carrozzeria Spider. Tra i personaggi legati al passato glorioso del Portello, a Goodwood ci sarà Toine Hezemans, l' “Olandese Volante” che fece faville con le tre “taglie” di GTA, la Junior, la GTAm 1750 e la GTAm 2000. Faceva parte di quella covata di campioni, da De Adamich a Zeccoli, da Nanni Galli al fenomenale Stommelen, da van Lennep a Facetti, che facevano volare le Giulia. O che, semplicemente, con la GT vinsero l'Europe dal 1966 al 1972, con la sola interruzione del 1968: solo l'approntamento di quella belva chiamata 33 interruppe la carriera agonistica della Giulia GT, che uscì di scena con la corona d'alloro sul tetto.