NEWS

Apple: il perché del ridimensionamento del progetto Titan

24 agosto 2017

La società aveva troppe idee e nessuna meta definita per l’auto senza conducente, a cui non lavora più dall’estate 2016.

Apple: il perché del ridimensionamento del progetto Titan

PAROLA DI INSIDER - La Apple è un’azienda fra le più ricche e redditizie al mondo, impiega i migliori tecnici ed è abituata al successo dei suoi prodotti, che siano smartphone o computer. È alla luce di queste premesse che ad ottobre 2016 suscitò clamore la notizia del ridimensionamento del progetto Titan, che avrebbe dovuto portare alla creazione di una vettura a guida autonoma, un piano fra i più ambiziosi nella storia recente dell’azienda californiana: la Apple aveva intenzione di entrare nel mondo delle quattro ruote e sfidare case automobilistiche tradizionali o società nel ramo dell’elettronica, a partire da Google, all’interno di un territorio ancora inesplorato dove le possibilità di guadagno sono ritenute molto elevate. A distanza di mesi arrivano nuovi particolari che spiegano la decisione, riportati dal New York Times, che ha parlato dell’argomento con persone che facevano parte del progetto all’interno della Apple.

OBIETTIVI TROPPO AMBIZIOSI - Il fallimento sembra essere dovuto alla grande confusione fra le alte sfere dell’azienda, incapaci di stabilire obiettivi chiari e indirizzare così i lavori dei tecnici: alcuni manager volevano realizzare una vettura completamente autonoma, la cui gestione spetta solo all’elettronica, mentre altri spingevano per un modello che può essere controllato all’occorrenza dal guidatore. Una volta scelto il primo ambito d’azione, sono emerse nuove divisioni sul linguaggio di programmazione: alcuni spingevano per il codice proprio della Apple e altri per il più comune C++. L’azienda californiana non voleva realizzare “semplicemente” una vettura a guida autonoma, ma rivoluzionare il mercato delle auto con soluzioni tecniche mai viste prima: i tecnici erano incentivati a proporre soluzioni all’avanguardia e ipotizzarono una nuova tecnologia radar per i sensori, l’utilizzo della realtà aumentata per dialogare con i pedoni e il passaggio a ruote sferiche, per aumentare la mobilità laterale dell’auto. Troppo anche per un'azienda con risorse economiche praticamente illimitate come la Apple.

SI LAVORA AL SOFTWARE - Tutte queste idee non hanno fatto altro che appesantire il programma e renderlo ancora più confuso. Il New York Times rivela che la Apple non ha mai fornito una visione chiara sul progetto Titan, ma in compenso fissava scadenze troppo ottimistiche e cambiava di frequente le priorità. Il progetto naufragò nell’estate 2016, quando il suo capo prese un'aspettativa per motivi personali. Al posto di Steve Zadesky venne nominato Bob Mansfield, che scelse un approccio più conservativo e rigoroso, diminuendo il numero di persone al lavoro sull’auto e spostando gli obiettivi verso soluzioni software per le future auto con il pilota automatico. I frutti del progetto Titan dovrebbero vedersi su una vettura a guida autonoma da utilizzare all’interno della nuova mega sede della Apple a Cupertino, mentre i tecnici rimasti stanno continuando a lavorare sul software.



Aggiungi un commento
Ritratto di mariofiore
25 agosto 2017 - 11:55
Credo che la scelta vincente di un 'azienda sia quello di concentrarsi sul realizzare soluzioni che producano immediatamente utili. Fare tutto in casa software, realizzare poi fisicamente anche l'auto, era troppo anche per Apple. Molto più intelligente fare come ha fatto Google, ha progettato i sensori, ha realizzato il software e poi ha preso uno fra i produttori maggiori di autovetture utilitarie quale Fca è ha fatto un accordo non in esclusiva. Se funziona la.soluzione la si vende ad altri costruttori. Essenzialmente ha riproposto lo stesso schema di successo di Android, sistema operativo aperto a tutti, venduto a tutti.
Ritratto di Rocki
25 agosto 2017 - 14:29
E' vero che le aziende sono sempre più orientate ai profitti a breve a discapito dello sviluppo ,vedi Fca che sta facendo dei discreti risultati ma è rimasta ferma che me prodotti a 10 anni fa . La mobilità elettrica è la classica occasione per l'introduzione di nuovo player sul mercato che non hanno nessun passato da difendere ,vedi Tesla. Mi sarei aspettato che una Tesla fosse nata appunto da una Apple, poteva essere così ....
Ritratto di mariofiore
25 agosto 2017 - 18:56
Ho un'ottima opinione della Tesla ma è in perenne passivo. L'industria ha una marea di esempi di aziende innovatrici ma che non hanno poi ottenuti risultati, raccolti invece da chi ha poi usato le scoperte. Io credo che la Fca sia stata la più intelligente di tutti, ovvero Ha fatto accordi con Google, ha fatto accordi con Mobileye ed oggi ritengo sia quella più avanti di tutti senza grossi investimenti. Da questo punto di vista Marchionne è un genio. I concorrenti hanno speso miliardi di euro per trovarsi più indietro o allo stesso loro livello. Per quanto riguarda i prodotti fca ho comprato una fiat tipo e ho fatto in 3 mesi 15.000 km, la.macchina è semplice ma perfetta. Un po come erano le macchine tedesche di una volta ma che oggi purtroppo non lo sono più. Portano la nomea ma immeritata. Le tedesche hanno perso sia la qualità, che l'economicità. Credo che la politica fca di presentare pochi modelli ma vincenti sia la.chiave del successo di fca. Da fallire a fare utili di miliardi a trimestre, significa che è la giusta politica imprenditoriale da fare in una nazione con le più alte tasse, costi dei servizi (trasporti, elettricità, telefonici, benzina e gasolio, costo del lavoro contributivo) del mondo. E con la propria popolazione, in genere, esterofila.
Ritratto di lucios
26 agosto 2017 - 15:09
4
Non capisco questa ricorsa alla guida autonoma!
Ritratto di marco bava
27 agosto 2017 - 00:55
Credo che alla fine riusciranno a fare un'auto innovativa
Ritratto di Carlo959
27 agosto 2017 - 18:27
Le componenti legate in generale alla tecnologia motoristica sono in evoluzione troppo rapida, in questa fase, per indurre qualsiasi azienda che non sia da lungo tempo impegnata nel settore specifico a realizzare de facto un progetto concreto che sfoci nella "produzione" di un veicolo integralmente innovativo - e l'entità degli investimenti richiesti, a mio avviso, non è in tal senso forse neppure la voce in assoluto determinante sulla scelta finale. Tesla sembra rappresentare un'eccezione, ed è abbastanza probabile che infine funzioni (se ed in quali termini, si vedrà presto) - ma loro sono partiti, appunto, dalla parte ingegneristica e non da quella dei (per intendersi) contenuti digitali. Quello che, appunto, sta pragmaticamente facendo Google, limitando quindi il perimetro delle proprie ambizioni ad una sfera di ben precise competenze ed operando in chiave collaborativa con una serie di players - "col-laborare", un'espressione in senso lato non molto gradita, a Cupertino... ma sembra sia risultato presto chiaro che da sé soli, rispetto a questo fronte, non c'era da andare granché lontano.