SOLO SU INVITO - L'
Aston Martin resuscita il marchio
Lagonda per una berlina che si preannuncia così esclusiva da essere venduta solo su invito: un po' come quando - si parla veramente di tempi impossibili da rivivere - il potenziale acquirente di una Ferrari doveva piacere al Commendatore in persona. Ritornando all'Aston Martin, quello della Lagonda è un doppio ritorno: fino al 1947 era un marchio a sé stante (e in tal data fu acquistato dall'Aston Martin); dal 1976 al 1989 contraddistinse una berlina di rappresentanza della casa di Gaydon, caratterizzata da un design inconfondibile (e alquanto singolare) e da un uso di elettronica, per l'epoca, decisamente all'avanguardia.
IMPONENTE COL V12 - La Lagonda, della quale la casa ha diffuso solo una foto come "stuzzichino" (in alto), nascerà sulla piattaforma VH su cui si basa l'attuale produzione: avrà il motore della Rapide S, l'imponente 5.9 V12 aspirato da 557 CV montato anteriormente. Le dimensioni saranno più generose rispetto a quelle, non proprio da utilitaria, della stessa Rapide - che però, con i suoi 135 cm di altezza, è più una coupé a quattro porte che una vera e propria berlina, almeno nelle forme. La trazione sarà posteriore; la trasmissione del moto, affidata a un cambio automatico a 6 rapporti della ZF.
SOLO PER GLI SCEICCHI - Oltre che su invito, la Aston Martin Lagonda sarà disponibile solo per il Medio Oriente: facile prevedere che entrerà negli esclusivissimi garage di sultani e sceicchi, a un prezzo che l'Aston Martin in una nota definisce “commisurato all'esclusività dell'auto, alla qualità e alla sua natura lussuosa”. Un po' come quando le potenze dei vellutati V8 Rolls Royce non venivano dichiarati dalla casa, ma ritenuti “sufficienti allo scopo”... La Lagonda sarà l'equivalente a quattro porte della One-77 o della V12 Zagato: più che auto di (piccola) serie, pezzi unici con facoltà di replica.
FATTA A MANO - Ogni Aston Martin Lagonda verrà costruita a Gaydon rigorosamente a mano, in un edificio precedentemente dedicato alla realizzazione delle One-77: nascerà sotto l'egida della divisione “Q by Aston Martin”, quella che si occupa dei progetti su misura del singolo cliente. Un modo, questo, per mantenere la propria aura: se la ragion di mercato impone di dialogare con la Mercedes per far nascere sulla piattaforma della casa tedesca la suv chiamata a “fare i numeri” (gli obiettivi dichiarati sono di 7.000 Aston Martin vendute entro il 2016, con la suv che agirà, a partire dal 2017, come moltiplicatore), a Gaydon c'è un'anima ancor più elitaria che non vuole scendere a compromessi. Costi quel che costi.