SI SCOPRE, MA NON DEL TUTTO - Attualmente, la famiglia dell’Audi A1 comprende due versioni: quella a tre porte e quella a cinque, denominata Sportback. L’anno prossimo dovrebbe aggiungersi l’Audi A1 cabriolet, basata sul modello a tre sportelli. Non si tratterebbe di una “scoperta” nel senso classico del termine: gli archi del tetto sono quelli della A1 da cui deriva e restano fissi. Ad aprirsi (elettricamente) è soltanto il tetto in tela che, scorrendo lungo i binari ricavati proprio negli archi, si ripiega nella coda. Una soluzione già vista sulla Fiat 500C ma, nel caso dell’Audi A1, non è ancora chiaro se il lunotto rimarrà fisso oppure si abbasserà, come quello della citycar torinese, insieme al tetto. Per un’auto di dimensioni contenute come l’Audi A1 (395 cm di lunghezza) sono almeno due i buoni motivi per mantenere gli archi anziché eliminarli: si evitano sia rinforzi alla scocca (per compensare l’assenza del tetto) sia il problema di trovar posto a una “vera” capote che, una volta aperta, si mangerebbe una larga fetta di baule. Inoltre, non va dimenticato che l’Audi ha già una classica cabriolet di dimensioni contenute: la A3 cui la A1 non deve sottrarre clienti.
L'Audi A3 Cabriolet.
MOTORI? I SOLITI - Se l’Audi A1 cabriolet riceverà il “disco verde” alla produzione, non è difficile immaginare che monterà gli stessi motori della versione a tre porte. Quindi, ci saranno i brillanti 1.2 (86 CV) e 1.4 (122) entrambi turbo e alimentati a benzina, cui potrebbero aggiungersi il 1.4 da 140 CV, che dovrebbe essere introdotto sulle altre A1 nel corso di quest’anno, e il più grintoso “fratello” da 185 CV (già disponibile sulle “piccole” Audi). Per chi preferisce viaggiare a gasolio, la scelta dovrebbe essere fra i 1.6 da 90 e 105 cavalli e, per i più sportivi, il 2.0 da 143 CV.