Le auto “clonate” più clamorose

Quando si parla di auto clone questo è uno dei casi più clamorosi perpetrato ai danni della Land Rover Evoque. Clamoroso anche per la causa che la Jaguar Land Rover ha vinto contro l’azienda cinese. A condannare la Landwind è stata peraltro una corte distrettuale di Pechino, che ha imposto alla casa di ritirare la X7 dal mercato e di pagare un risarcimento. Forse i piani alti del governo cinese hanno voluto dare un segnale al mercato, della serie "basta cloni abbiamo ormai tutte le possibilità economiche, tecnologiche e culturali di camminare da soli e realizzare prodotti con una loro perosnalità". E in effetti la fase delle copie, oggi sembra essere volta al termine, o comunque essere sul viale del tramonto, per quel che riguarda i cinesi.

La Zotye E200 è citycar elettrica, presentata per la prima volta allo Shanghai Auto Show nel 2015. Arriva fino a 80 km/h, ha un’autonomia di 120 km e un motore elettrico da 24 CV. Ha due posti e a livello estetico è la combinazione di due colori, mentre all’interno troviamo un computer di bordo con display da 10 pollici e supporto per Apple CarPay. Prezzo circa 9.500 euro.

La Vokswagen Tiguan è una delle suv più vendute nel vecchio continente e quindi la solita Zotye non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione. La Zotye Damai X5 del 2015 ha provato a differire dal modello di riferimento tramite la forma dei fari, la griglia del radiatore, la parte posteriore, le luci di posizione e i fendinebbia, mentre per il resto sembra una copia della prima Tiguan, con una carrozzeria dalle dimensioni più ampie ma al contempo più basse. Il suo prezzo? Poco meno di 13.000 dollari.

Se cercaste su Google Diablo SV vi verrebbe fuori senza dubbio la Lamborghini Diablo SV, perché effettivamente questo è il suo nome. Ma è anche il nome di un clone cinese, prodotto da una casa, la Diablo Auto, specializzata in costruzione e sviluppo di supercar. Ed eccola, quindi, la Diablo SV, con telaio saldato a mano, carrozzeria realizzata in fibra di vetro e motore Toyota V8 da 450 CV. L’idea nasce a due studenti di ingegneria, che sognavano di farsi vedere a bordo di una Lamborghini.

Guardando frontalmente la Mercedes-Benz Classe C e la Geely Merrie 300 del 2006 appaiate, le differenze da notare sarebbero davvero poche. Forse l’ampiezza dei fari, leggermente più grandi nell’auto cinese. Eppure, nel clone cinese troviamo comunque lo stesso design, la medesima griglia, perfino il logo che campeggia sul cofano e, più in generale, l’intero design. La grande differenza? Sta nel prezzo ovviamente. Ma di acqua nel frattempo ne è passata sotto i ponti e la Geely oggi è uno dei costruttori cinesi più promettenti con una gamma moderna e articolata e una forte presenza internazionale, come testimonia l'acquisto di due marchi storici del panorama europeo, come Volvo e Lotus.

La Zotye SR9 del 2016 è tra le auto cinesi più vendute: dopotutto, non capita tutti i giorni di poter acquistare una Porsche Macan a circa 15.000 euro. I due modelli differiscono per dimensioni (la cinese è più lunga) e per potenza dei motori, mentre il design è molto simile a quello della Macan: dal paraurti (anteriore e posteriore) al cofano, passando per gli specchietti e il disegno dei finestrini, fino al lunotto. Insomma, manca solo il logo della Porsche. E anche gli interni non scherzano: dal volante ai sedili, dal display del sistema di infotainment alla plancia, dal posizionamento delle bocchette d’aria al cambio. A qualche anno dal lancio la Zotye ha provato a rivedere leggermente il design per evitare di finire in tribunale, ma il risultato non è stato granché ottimale e la somiglianza con la Macan è ancora ben evidente. 

Se è vero che nel mondo ci sono almeno 7 persone identiche a ciascuno di noi (in realtà, secondo la matematica, c’è lo 0,11% di possibilità di avere un gemello ignoto), la cosa può riflettersi anche nell’universo automobilistico e trovare la sosia della Volkswagen Up! è stato piuttosto facile: la Weikerui V7, infatti, è sostanzialmente identica. È uguale nella parte frontale, nel profilo e nel disegno dei finestrini e nelle dimensioni. Anche gli interni strizzano l’occhio alla Up! in alcune parti, ma fortunatamente non in tutto, tra cui la disposizione delle bocchette dell’aria e il quadro strumenti. Di contro, il prezzo è decisamente diverso: la V7 è stata lanciata nel 2017 a circa 5.000 euro.