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L'auto di domani secondo la Bosch

Pubblicato 21 maggio 2015

La Bosch traccia la sua visione dell'auto futura: più propulsione elettrica, sempre più assistenza alla guida, connessione alla rete e con le altre vetture.

L'auto di domani secondo la Bosch
SEMPRE PIÙ SENSORI - Il 62° incontro internazionale con la stampa automobilistica (un importante appuntamento biennale mel quale la Bosch mostra il presente e il futuro della propria produzione) è stato l'occasione per tracciare un bilancio e fare previsioni per l'auto del prossimo decennio. Secondo la multinazionale tedesca, uno dei principali fornitori di componentistica automobilistica (solo questa divisione della Bosch ha fatto registrare nel 2014 vendite per 33,3 miliardi di euro), il futuro dell'auto si svilupperà su tre assi: elettrificazione, automazione e connessione.
 
 
IBRIDE A BASSA TENSIONE - Secondo le proiezioni della Bosch, entro i prossimi cinque anni il prezzo delle batterie al litio per auto elettriche e ibride si dimezzerà, mentre la loro autonomia raddoppierà: non solo grazie alla maggior capacità degli accumulatori ma per anche merito di più raffinati criteri di gestione della corrente. Ciò aiuterà a “elettrificare” sempre di più le auto, anche quelle meno costose e non pensate in origine per essere ibride. Durante l'evento abbiamo potuto guidare alcuni prototipi di vetture derivate da auto “normali”, con vari gradi di ibridazione. Il sistema che richiede meno modifiche è quello del Boost recuperation system: un motore elettrico assolve alle funzioni di alternatore (ricaricando la batteria durante i rallentamenti, quando viene “trascinato” dalle ruote) e di motorino d’avviamento. Essendo collegato al motore grazie a una semplice cinghia, non richiede modifiche “invasive” per essere installato. L'idea non è nuova, ma il miglioramento riguarda l'impianto elettrico, che ora lavora a 48 Volt anziché 12: il risultato è che il motore elettrico può essere molto più potente (tanto che il riavvio del motore termico è molto più rapido e senza scossoni), arrivando a fornire fino a 150 Nm di coppia (per “aiutare” il motore termico o per sostituirvisi nella marcia a bassa velocità e nelle partenze). L'energia elettrica viene accumulata in una batteria agli ioni di litio molto compatta e l'impianto non richiede protezioni contro i picchi di alta tensione (obbligatorie nei sistemi con più di 60 Volt). 
 
 
FRIZIONE A COMANDO ELETTRONICO - Il sistema del Boost recuperation system può essere abbinato anche a vetture con il cambio manuale, grazie all'uso di una frizione a comando elettrico. Tale dispositivo permette pure di scollegare il motore dalla trasmissione quando si rilascia il pedale dell'acceleratore ad alta velocità: l'auto potrà così percorrere più strada “veleggiando” grazie alla sola energia cinetica accumulata, senza essere rallentata dal freno motore. Inoltre, grazie a sensori che rilevano il movimento della leva del cambio, sarà presto possibile passare di rapporto senza premere il pedale sinistro (su qualunque auto, anche quelle non ibride): sarà l'elettronica ad aprire e modulare la frizione per noi. In questo modo, anche i guidatori meno esperti potranno far manovra senza paura di spegnere il motore per un errato uso della frizione, o partire solo premendo l'acceleratore. L'ibridizzazione “low cost” della Bosch (le prime auto di serie ad esserne dotate dovrebbero arrivare entro due o tre anni) promette una riduzione dei consumi fra il 15 e il 30%. Una sua evoluzione, già allo studio, prevede che il motore elettrico non sia collegato direttamente al motore con una cinghia, ma a ingranaggi fra il cambio e le ruote: il dispositivo richiede una più profonda modifica della meccanica, ma permette una maggiore efficienza, grazie al fatto che in modalità elettrica non deve “trascinare” il motore termico spento, che si scollega dal resto della trasmissione aprendo la frizione.
 
 
DAL 2020 “GUIDERÀ” DA SOLA - Non di soli consumi si è però parlato all'incontro: la vendita dei sensori video e radar a marchio Bosch per auto è raddoppiata nel 2015 (come già nel 2014), toccando i 50 milioni di pezzi. Sempre più raffinati e diffusi sono i sistemi di assistenza alla guida, e l'azienda promette che entro il 2020 arriverà sulle auto di serie la guida autonoma, almeno sulle autostrade. Questo tipo di percorsi, infatti, presenta meno difficoltà, grazie all'assenza di pedoni e incroci, all'unico senso di marcia e alla segnaletica orizzontale mediamente più curata e semplice. Per studiare la cosa, la Bosch ha allestito una berlina elettrica Tesla (che si affianca a una precedente BMW 325d Touring) capace di seguire da sola il percorso impostato, segnalando le svolte, fermandosi agli stop, effettuando sorpassi e arrestandosi in caso di possibile urto. Il tutto, grazie a una serie di sensori (telecamere, radar e laser) collegati fra loro da ben 1400 metri di cavi. Se tecnicamente l'auto è già funzionante, molti sono ancora però i nodi da risolvere, anche a livello normativo: la responsabilità in caso di incidente, il tipo di interfaccia con l'uomo, le precauzioni per far sì che il guidatore abbia fiducia nel mezzo e le direttive da seguire in caso di scelte importanti (per esempio, se l'impatto con un pedone o un veicolo è inevitabile, l'auto “autonoma” dovrà proteggere con le sue manovre il suo occupante o gli altri?).
 
CONNESSA COL MONDO - Uno dei fattori che faciliterà la diffusione della guida autonoma (guarda il video più sotto) sarà la sempre maggior connessione dell'auto non solo con internet e con gli smartphone, ma col resto del mondo: secondoi la Bosch, l'auto del futuro potrà infatti ricevere e inviare dati circa il suo stato (avarie, condizioni del traffico e altro ancora). Queste informazioni si integreranno con quelle fornite dai sensori di bordo per assicurare consumi e tempi di percorrenza più ridotti: per esempio, l'auto potrà decidere di effettuare da sola una deviazione, una volta che le sue “colleghe” l'avranno informata di essere ferme in coda poco più avanti. Inoltre, si creeranno nuovi servizi: la vettura “intelligente”, capace di eseguire un’auto-diagnosi, capirà in anticipo quando un componente è da sostituire e chiederà da sola l’assistenza di ordinare il pezzo di ricambio: una semplificazione in più anche per le aziende, nella gestione delle loro flotte.


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Ritratto di acterun
21 maggio 2015 - 15:53
Altro non sono che diktat per il parlamento europeo, quello che Bosch produce l'UE lo rende obbligatorio, a spese nostre.
Ritratto di SSS94
21 maggio 2015 - 21:27
beh se questo è il futuro c'è poco da star allegri...di questo passo diventeremo dei vegetali, dato che i processori possono sostituirci in qualsiasi attività. quando i processori faranno tutto al posto nostro, noi non sapremo come passare il tempo . che futuro triste, meglio tenerci strette le nostre auto attuali, in futuro potremmo rimpiagerle.
Ritratto di Luc106
23 maggio 2015 - 00:25
...cara Bosch, ti comunico che per me sarà sempre più un piacere comprare auto degli anni '80 e '90... Quando al massimo c'era l'ABS e basta, o volendo esagerare a tutti i costi, l'ESP... in una parola quando ancora non esistevano le "non macchine" come quelle che ipotizzi tu, cara Bosch....