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Auto a idrogeno? Il pieno lo fai con le bombole

13 novembre 2015

Un’azienda svizzera ha messo a punto dei contenitori adatti a trasportare l’idrogeno: si fa rifornimento senza andare dal distributore.

Auto a idrogeno? Il pieno lo fai con le bombole
DISTRIBUZIONE DELL’IDROGENO - I veicoli a motore elettrico alimentato da celle a combustibile che si servono dell’idrogeno per funzionare (fuel cell) sono considerati come la prospettiva più promettente per le esigenze di mobilità eco-compatibile. La tecnologia per questi mezzi è praticamente matura, come dimostra il lancio commerciale della Toyota Mirai, appunto funzionante con le fuel cell. Ancora complesso risulta però il cammino per la creazione della indispensabile rete di distribuzione dell’idrogeno, necessaria per consentire una vera diffusione di questa tecnologia. Una stazione di distribuzione di idrogeno costa circa un milione di euro. Un impegno che complica non poco le prospettive.
 
TRASPORTABILI OVUNQUE - Un’idea nuova per risolvere il problema è stata messa a punto dall’azienda svizzera Aaqius, che la presenterà all’imminente Forum sull’Ambiente COP 21, in programma a Parigi dal 4 al 10 dicembre. La proposta di Aaqius si chiama Stor-H e in pratica è una sorta di equivalente di quello che le bombole sono per il gas. I contenitori Stor-H vengono riempiti di idrogeno e distribuiti sul territorio dove possono essere stoccati in aree di servizio, officine, centri commerciali e perfino a domicilio, nei garage residenziali, oppure in distributori automatici. L’utente che ha un mezzo con le fuel cell può provvedere a “fare il pieno” semplicemente sostituendo sul veicolo la Stor-H vuota con quella piena. I tecnici della Aaqius hanno anche tenuto presenti le esigenze di sicurezza: all’interno delle Stor-H l’idrogeno è conservato assieme a una speciale polvere che lo rende solido. 
 
AUTO PROGETTATE AD HOC - Il concetto di funzionamento delle Stor-H è dunque semplice e apparentemente agevole da mettere in pratica. Esso presenta però un’esigenza tanto ovvia quanto impegnativa: i veicoli devono essere predisposti per ospitare le Stor-H, e per un’automobile non si tratterebbe di una soltanto. Dunque l’obiettivo per la Aaqius è di riuscire a convincere l’industria automobilistica (o qualche suo protagonista) ad adottare questo modulo come standard per le vetture a fuel cell. L’appuntamento del Forum sull’ambiente di Parigi sarà un’occasione per un confronto su questa prospettiva. Proprio nei giorni del COP 21 a Parigi sarà possibile vedere muoversi degli scooter mossi da motore elettrico alimentato da pile all’idrogeno che hanno le “bombole” Stor-H come serbatoi. E al Grand Palais, sede della grande esposizione di soluzioni ecocompatibili, sarà anche esposto un prototipo di automobile dotata di tale sistema.


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Ritratto di onlyroma
13 novembre 2015 - 19:24
Interessante. Sarebbe molto pratico avere un serbatoio da 1000lt a casa. Io che ho un giardino lo piazzo li e quando mi serve faccio il pieno,quando finisce il serbatoio chiamo l'autopompa e ricarico il serbatoio. Come si fa con il gpl x riscaldamento. Naturalmente,i serbatoio dovranno essere sicuri,ma se oggi posso tenere 1000 e più lt di gpl in giardino.
Ritratto di Pelide
13 novembre 2015 - 20:09
Non ho ancora capito se questo idrogeno é una bufala oppure no. Per produrre ideogeno come fanno? Lo ricavano dall'acqua con metodi energivori (quindi consumando cmq combustibile fossile)o con costosissime colture di alghe? Credo sia molto piú interessante l'elettrico puro, dove è giá in atto una furiosa ricerca sulle batterie, che rivoluzionerá l'auto di domani.
Ritratto di Strige
13 novembre 2015 - 21:54
senza offesa, ma nel mondo civilizzato hanno le centrali nucleari, che una volta attivate, producono energia in continuo. Ora, visto che noi umani consumiamo solo una parte, il restante viene utilizzato per la produzione di idrogeno. Purtroppo noi italiani siamo state delle pecore e grazie agli "ambientalisti" (del cavolo) (i veri ambientalisti sono altri e quelli li rispetto, non certo i NO-nucleare) abbiamo perso l'opportunità di modernizzarci. Beh dirai: "almeno se scoppia una centrale noi siamo quasi al sicuro". Beh falso, visto che le radiazioni di Chernobyl ce li siamo presi tutti e quelli di fukushima pure. Quindi se esplode sotto casa o dall'altra parte del mondo, ci becchiamo sempre la radiazione, ovviamente tanto rischio e non ricevendo nulla in cambio (energia). Inoltre, si potrebbe investire sul torio-bario del rubbiatron, grazie al nostro senatore a vita Rubbia, che puoi spegnere o accendere quando vuoi.
Ritratto di Gianni.ark
14 novembre 2015 - 00:25
Spero che te ne costruiscano una sotto casa di centrali nucleari poi voglio vedere se non cambi idea. Ma di fotovoltaico ne hai mai sentito parlare?
Ritratto di Mercedes-AMG
14 novembre 2015 - 02:24
Smaltire i pannelli del fotovoltaico inquina tantissimo. Ma tantissimo. Non costruire le centrali nucleari quando comperi l'energia dall'esterno ma ne hai più di una dozzina appena aldilà del confine (Francia) che se qualcosa va storto ti prendi tutto al pari di loro è stato stupido. Il disastro in Giappone ha chiarito che sì sono comunque molto pericolose anche se hai un sistema molto efficente (i giapponesi...) ma allora o le togliamo anche a pochi km dal confine o spendere uno sproposito per prendere l'energia appena aldilà è idiozia
Ritratto di Strige
14 novembre 2015 - 13:11
vivo in inghilterra e ho una centrale nucleare a 50km da dove vivo. Non ho 3 braccia, tre occhi e via dicendo. E ora come la mettiamo?
Ritratto di anarchico2
16 novembre 2015 - 11:49
Il nucleare è una bufala che ha grossi problemi di sicurezza ed enormi di convenienza. Se fosse così competitivo come mai nessun privato, anche dotato di immensi capitali, ha mai proposto di realizzarne? L'unico nucleare utile sarebbe forse (ed è da dimostrare numeri alla mano) quello a fusione, ancora da realizzare tecnicamente.
Ritratto di tommaso tampucci
14 novembre 2015 - 09:03
guarda che non è così semplice, lo sarebbe se non esistesse un mercato dell'energia... il problema non è produrre tanta energia ma produrla quando serve e con tempi di risposta brevi. pensa che molte centrali idroelettriche da centinaia si MW (tutti "puliti") lavorano solo di mattina e di sera quando le turbine a gas non riescono a stare dietro alla variazione di domanda, mentre il resto della giornata usano l'energia prodotta per pompare in quota l'acqua utilizzata...detto questo anche io sono favorevole al nucleare, ma è un altro discorso
Ritratto di Strige
14 novembre 2015 - 13:15
ma infatti il rubbiatron sarebbe l'ideale. produce il 100% di energia, ma usa il 5% per mettersi in modo per ogni processo e il resto (95%) è per noi poveri mortali. In caso di bisogno di spegnerla, gli si toglie il 5% e lei ferma il processo senza danni. Se si vuole farla ripartire, bisogna darle energia. Le scorie poi hanno solo una durata che va dai 50 ai 300 anni. Pochissimo.
Ritratto di onlyroma
14 novembre 2015 - 11:20
Quindi per modernizzarci dobbiamo mettere delle bombe in giro x l'Italia? Hai mai pensato chi le costruisce? Immagina i stessi mafiosi che oggi costruiscono ponti e strade,cimentarsi in centrali nucleari. Comunque per produrre idrogeno,basta usare elettricità che si potrebbe genereare da un utilizzo serio del fotovoltaico. Allora sarà un futuro green e magari i nostri figli ci ringrazzieranno. P.S. se cerchi notizie in rete leggi qualche bell'articolo sulle dismesse centrali nucleari italiane. Ancora sono piene di radiazioni e i scarti radiattivi sono immagazzinati alla buona. Sono in continuo monitoraggio perchè perdono da tutte le parti.
Ritratto di Strige
14 novembre 2015 - 13:19
beh la colpa di chi sarebbe? se il popolo è bue, come vuoi che siano i politici??? (ora spunterà che nessuno ha votato B, R, e via dicendo). Il fotovoltaico in questo momento è la cosa più inutile che esiste. Ha una resa del 20% se ti va bene a fronte di uno smaltimento inquinante peggio di una centrale nucleare ad uranio e plutonio. Oltretutto ti consiglio di rileggere quello che ho scritto, non ho mai parlato di centrali ad uranio-plutonio, ma sto sempre spingendo la gente ad informarsi sul rubbiatron.
Ritratto di Pelide
14 novembre 2015 - 13:19
Ho vissuto cinque anni a caorso e ti confermo che i caorsani sono per la maggior parte nostalgici dell impianto, per lavoro, indotto, infrastrutture, compensazioni ecc...devo dire peró che gli italiani hanno deciso due volte, è la democrazia nel bene e nel male, poi se gestiscono gli impianti come fanno con le ferrovie, sanitá o scuole, allora forse l'energia è meglio importarla.
Ritratto di Strige
14 novembre 2015 - 17:34
Io mi riferivo a questa frase che hai scritto: "Per produrre ideogeno come fanno? Lo ricavano dall'acqua con metodi energivori (quindi consumando cmq combustibile fossile)o con costosissime colture di alghe?". Poi sulla gestione, ti appoggio su tutta la linea.
Ritratto di nuntengrenarmefummnapippemevacacucca
13 novembre 2015 - 20:36
1
lo mettero' nel giardino di mia suocera cosi' se mai dovesse esplodere non sarei troppo dispiaciuto
Ritratto di finvale
14 novembre 2015 - 21:03
Il vero progresso nell'approvvigionamento energetico è opera di Nikola Tesla quasi un secolo fa e fu pluri osteggiato dalle lobby che stavano affermandosi in quegli anni, in primis Thomas Edison. Negli anni 40 del secolo scorso gli americani capirono il valore dei suoi studi e i servizi segreti e i militari ci misero prontamente le mani riempiendo ben 2 container con i suoi incartamenti. E Tesla? Fu trovato casualmente morto in una stanza d'albergo. Oggi, il suo nome campeggia sul cofano delle varie Model S di Musk senza il riconoscimento che merita da parte della comunità scientifica (oltre a non avere un riconoscimento economico visto che non ha avuto eredi), fatta eccezione per una notorietà commerciale. Tutto ciò per dire che le tecnologie vere e degne di questo nome per migliorare e far progredire la vita delle persone ci sono e da anni, ma sono nelle mani delle persone sbagliate che vogliono proseguire a mantenere il controllo sulle società; e l'energia è un metodo fra i tanti (gli alitri sono: cibo, sanità, acqua, economia, strate già del terrore ecc). Sicuramente una centrale nucleare non rappresenta nessun sviluppo o vantaggio né per l'uomo e né per l'ambiente. Non vale i rischi che comporta e demanda alle generazioni future lo smaltimento delle scorie radiattive. Senza contare che, se le centrali nucleari NON SONO ASSICURABILI (non esiste compagnia al mondo che sia disponibile ad assumersi i rischi di fronte ad un qualunque premio annuale), TANTO SICURE NON SONO....
Ritratto di Sid Car
16 novembre 2015 - 11:23
... l'idrogeno si può ricavare senza energia nucleare in più modi per esempo mai sentito parlare di metaidrogeno che si ricava del riciclo rifiuti? oppure dalla reazione dell'acqua di mare con un particolare catalizzatore (metodo utilizzato sulle navi della marina americana) o con il metodo Climeworks di Audi che usa solo energia green ed il CO2 presente nell'aria ...
Ritratto di Sid Car
16 novembre 2015 - 11:27
La tecnica usatsa sulle navi americane per chi fosse interessato è è stata messa a punto da due ricercatori americani della Penn State University, Younggy Kim e Bruce Logan, che la descrivono sulla rivista dell'Accademia delle Scienze Americane (Pnas)