TIMIDI SEGNALI - Anche a maggio 2020, nonostante la riapertura delle concessionarie, il settore dell’auto ha accusato perdite pesantissime e le nuove immatricolazioni sono rimaste ben lontane dai livelli pre-crisi: rispetto al 2019, sono calate del 50%. Timidi segnali di ripresa arrivano però dal mercato dell’usato, che è riuscito a contenere le perdite e ha registrato una contrazione del 30,3%, dai 266.866 passaggi di proprietà di maggio 2019 ai 186.054 del mese scorso. A parità di giorni lavorativi (maggio 2019 ne aveva 2 in più), il calo sarebbe stato del 23,3%. A dirlo sono i dati diffusi dall’Aci, l’ente a cui spetta la gestione del Pubblico Registro Automobilistico, il quale rilascia il certificato di proprietà dell’auto.
DIESEL IN CALO - Per ogni 100 auto nuove vendute ad aprile 2020, l’Aci ha registrato 190 passaggi di proprietà per quelle usate, un dato che si avvicina a quelli pre-crisi: a gennaio si vendevano 175 auto usate ogni 100 nuove e a febbraio 176 ogni 100, ma ad aprile (mese nero per le vendite di auto in Italia) il rapporto era di 125 ogni 100. Dopo la lieve risalita di aprile, a maggio sono tornate a diminuire le vendite di auto usato con motore diesel, sempre meno richieste dal mercato: sono state il 48,5% di quelle vendute complessivamente (escludendo le minivolture, ovvero i trasferimenti temporanei alle concessionarie in attesa della rivendita al cliente finale), contro il 51,4% di maggio 2019.
MENO RADIAZIONI - Se i passaggi di proprietà sono diminuiti “solo” del 30,3%, maggio 2020 è stato un mese fortemente negativo per le radiazioni, la pratica da seguire prima di rottamare o esportare un’auto: sono state 60.458, contro le 139.381 di maggio 2019, per una riduzione del 56,6%.