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Dalla Russia con amore

13 agosto 2012

Per il suo museo l’Audi ha acquistato una delle Auto Union da Gran Premio degli Anni 30 che era finita in Unione sovietica ed era andata dispersa. Da pochi giorni è entrata nella collezione di Audi Tradition.

AMARE LA PROPRIA STORIA - L’Audi tiene molto alla sua storia e lo dimostra spesso. L’ultima occasione è recentissima: l’acquisto di una vettura per il suo museo di Ingolstadt. E che vettura. Una Auto Union Tipo D del 1939, cioè una delle auto che negli Anni 30 dominarono le gare assieme alle Mercedes.


Auto union type d 1939 audi 2
 

FURONO DEPORTATE - Le Mercedes da corsa di quegli anni durante la guerra furono ben protette in una zona della Germania occupata poi dalle forze alleate; le Auto Union invece furono nascoste sì, ma negli stabilimenti di Zwickau, nella parte orientale del Paese, che finì occupata dai russi e alla fine delle ostilità vennero caricate su un treno che le portò in Unione Sovietica. Per parecchi anni delle Auto Union da Gran Premio non se ne seppe nulla. Poi, negli Anni 70 un appassionato americano si mise in caccia inseguendo quelle che erano poco più che chiacchiere. 

CACCIATORE DI AUTO - Paul Karassik - questo il nome dell’americano in questione - era molto determinato nella sua ricerca, e sfruttò al meglio il suo essere di origini bielorusse e la sua padronanza della lingua. Gli ci volle una decina d’anni e molti viaggi in Urss, ma alla fine la spuntò e riuscì a portare in America quel che restava di due Auto Union da Gran Premio, due Tipo D, con motore V12. Le due monoposto erano a pezzi, senza carrozzeria, ma motore, cambio, assali e parti di telaio erano originali. Una era un esemplare del 1938 e l’altra, con doppia sovralimentazione, del 1939. Vennero commissionate delle nuove carrozzerie e il restauro integrale. Nel 1998 l’Audi acquistò l’Auto Union del 1938; solo pochi giorni fa è invece riuscita a entrare in possesso della seconda, la versione con doppia sovralimentazione. Sconosciuto il prezzo pagato per l’acquisto.
 

Auto union type d 1939 audi 4
 

80 ANNI PER 4 ANELLI - Da notare la storia del marchio dei quattro anelli oggi dell’Audi. Nacque proprio per le Auto Union, giusto 80 anni fa. Nel dopoguerra fu utilizzato assieme ai marchi DKW e Audi, per poi essere “fatto proprio” dall’Audi e divenire suo simbolo.



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Ritratto di Sprint105
13 agosto 2012 - 11:53
Hai sentito cosa fanno i tedeschi che tanto strapazzi? Che ne dici di investire qualche euro nelle collezioni Fiat, Lancia e soprattutto Alfa rendendole visibili al pubblico in un bel museo? Sarebbe una bella pubblicità per il gruppo e ti guadagneresti la gratitudine degli appassionati che, magari, si metterebbero più volentieri una Giulietta nel box. E poi, sembra che con i loro musei i tedeschi riescano anche a guadagnarci...
Ritratto di follypharma
13 agosto 2012 - 12:22
2
han fatto bene... comunque ragazzi non c'e' storia, le auto fino agli anni 60 erano davvero molto piu' affascinanti delle attuali... Ma guardate che bella questa auto union del 38'.. Per non parlare delle freccie d'argento del periodo e senza arrivare alle magnifiche alfa romeo, lancia, bugatti... Guardare quelle macchine e poi uscire per strada adesso viene da piangere...
Ritratto di MatteFonta92
13 agosto 2012 - 14:46
3
Molto bella questa Auto Union da corsa! Se non sbaglio anche l'Alfa Romeo aveva un museo dove erano esposti i suoi modelli da corsa simili a questo, ma non so che fine abbia fatto...
Ritratto di Montreal70
13 agosto 2012 - 15:50
Han fatto benissimo in Audi a fare il possibile per accaparrarsi il mezzo. Tra l'altro, quelle sono le uniche auto del marchio tedesco ad avere un valore storico, cioè le uniche per le quali è concepibile pagare per vederle.
Ritratto di Williams
13 agosto 2012 - 16:44
bè pazienza, fra qualche decennio nei musei ci metteranno anche A5, A7 e R8 che un posto lo meriteranno
Ritratto di Montreal70
13 agosto 2012 - 20:42
Non mi sembra che si tratti di auto particolari, o dai ricchi palmares
Ritratto di supermax63
15 agosto 2012 - 00:04
ma bensì di rispettare e conservare la storia del proprio marchio attraverso i propri prodotti. L'esatto contrario di quello che è stato fatto con il museo Alfa Romeo o il museo Lancia. Purtroppo,sono due filosofie aziendali e culturali diametralmente opposte
Ritratto di Sbyro87
14 agosto 2012 - 12:50
particolarmente le tedesche, ma bisogna riconoscere che meritano tutti i complimenti questa volta: chi non difende la propria storia non va da nessuna parte!!! Saluti
Ritratto di caronte
17 settembre 2012 - 13:44
se acquistare un esemplare da mostrare a chi visita un museo è una cosa apprezzabile il gesto lo ritengo uno sperpero di denaro per dare una lezione ai concorrenti e non perproteggere la sua storia e poi il fatto di non aver reso pubblico il costo mi fà pensare che sia l'ennesimo acquisto a prezzo di saldo dopo la ducati e l'italdesign.

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