AMARE LA PROPRIA STORIA - L’Audi tiene molto alla sua storia e lo dimostra spesso. L’ultima occasione è recentissima: l’acquisto di una vettura per il suo museo di Ingolstadt. E che vettura. Una Auto Union Tipo D del 1939, cioè una delle auto che negli Anni 30 dominarono le gare assieme alle Mercedes.

FURONO DEPORTATE - Le Mercedes da corsa di quegli anni durante la guerra furono ben protette in una zona della Germania occupata poi dalle forze alleate; le Auto Union invece furono nascoste sì, ma negli stabilimenti di Zwickau, nella parte orientale del Paese, che finì occupata dai russi e alla fine delle ostilità vennero caricate su un treno che le portò in Unione Sovietica. Per parecchi anni delle Auto Union da Gran Premio non se ne seppe nulla. Poi, negli Anni 70 un appassionato americano si mise in caccia inseguendo quelle che erano poco più che chiacchiere.
CACCIATORE DI AUTO - Paul Karassik - questo il nome dell’americano in questione - era molto determinato nella sua ricerca, e sfruttò al meglio il suo essere di origini bielorusse e la sua padronanza della lingua. Gli ci volle una decina d’anni e molti viaggi in Urss, ma alla fine la spuntò e riuscì a portare in America quel che restava di due Auto Union da Gran Premio, due Tipo D, con motore V12. Le due monoposto erano a pezzi, senza carrozzeria, ma motore, cambio, assali e parti di telaio erano originali. Una era un esemplare del 1938 e l’altra, con doppia sovralimentazione, del 1939. Vennero commissionate delle nuove carrozzerie e il restauro integrale. Nel 1998 l’Audi acquistò l’Auto Union del 1938; solo pochi giorni fa è invece riuscita a entrare in possesso della seconda, la versione con doppia sovralimentazione. Sconosciuto il prezzo pagato per l’acquisto.

80 ANNI PER 4 ANELLI - Da notare la storia del marchio dei quattro anelli oggi dell’Audi. Nacque proprio per le Auto Union, giusto 80 anni fa. Nel dopoguerra fu utilizzato assieme ai marchi DKW e Audi, per poi essere “fatto proprio” dall’Audi e divenire suo simbolo.








