“DECRETO FANTASMA” - La legge c’è, però manca ancora all’appelo il relativo decreto applicativo e, quindi, la norma non può essere tradotta in pratica. È quanto vale, tra le altre, per la legge numero 120 del 2010: in base alla quale, se i comuni installano un autovelox su una strada extraurbana della provincia (oppure della regione, o dello stato), dovranno poi dividere i proventi delle multe con i titolari delle strade, che poi a loro volta saranno tenuti a usare il denaro così incassato per migliorare le infrastrutture e le stesse strade. Ma tutto è rimasto sulla carta: perché quella legge rimanda a un decreto interministeriale, che in tre anni e mezzo non è ancora arrivato.
FORSE, DAL 2015… - I comuni, pertanto, continuano a tenere per sé i proventi delle multe. E, in una sua nota, l’Anci (l’associazione degli enti locali) spiega che gli obblighi, per le amministrazioni cittadine, di comunicare al ministero dei Trasporti e al ministero dell’Interno gli introiti delle violazioni dei limiti di velocità, “scatteranno solo dall’esercizio finanziario successivo e, in ogni caso, dall'esercizio finanziario successivo a quello in corso”. Parliamo quindi, se tutto va bene, del 2015. Sempre che, nel frattempo, arrivi il citato decreto interministeriale, che si fa attendere dal 2010…